La situazione militare nel Sudan del Nord 1996/97
All'inizio del 1997 l'opposizione sudanese annunciava con
orgoglio di aver portato la guerra nel Nord Sudan. In
realtà, la guerra era presente nel Nord dal luglio 1985 e
le forze dell'SPLA stazionavano nel Nord, sulle Montagne
Nuba, dal 1987, .
In ogni caso non c'è facile accesso ai Monti Nuba dalle
frontiere internazionali. La forze dell'SPLA in
quell'area sono isolate, e di fatto spesso si chiedono se
sono state dimenticate. Raramente vengono rifornite di
armi, e gli ufficiali che fanno parte della quinta
divisione dell'SPLA "New Kush" non hanno avuto promozioni
per molti anni. Inoltre, nel dicembre 1995 l'Alto Comando
dell'SPLA ha richiamato tutti gli ufficiali anziani ( dal
grado di primo luogotenente in su) ai quartieri generali
del Sud per una consultazione. Dato il tragico isolamento
dei Monti Nuba ci sono voluti mesi, quando non anni, per
alcuni di loro per tornare, lasciando così truppe di 6000
uomini nelle Montagne Nuba sotto il comando di
luogotenenti in seconda per diversi mesi e senza
ufficiali per molto più tempo. Per questi motivi pare che
il governo abbia considerato le forze dell'SPLA nel
Kordofan del Sud un obiettivo relativamente difficile.
Nel far questo il governo ha però sottostimato la
determinazione e l'elasticità dei combattenti dell'SPLA e
della gente Nuba, e fino a che punto le politiche abusive
del governo hanno spinto la gente a ribellarsi.
All'inizio del 1996, in risposta alla minaccia militare
da parte delle forze di opposizione nel Sudan dell'Est
(Nilo Blu, Kassala e regione del Mar Rosso), il governo
sudanese ha adottato un nuovo piano di guerra
complessivo. La minaccia principale ora non viene dal Sud
ma dall'Est e lì il governo ha deciso di concentrare le
proprie forze dal 1996. Esso era pronto a ritirarsi da
alcune zone del Sud, mantenedo il controllo soltanto
sulle città principali, i pozzi di petrolio e la strada
del Nilo verso Malakal. Questo significava cercare di
tenere la principali forze dell'SPLA a sud del 9
parallelo (una linea che attraversa approssimativamente
Malakal, Bentiu e Aweil), assestando un colpo definitivo
alle forze ribelli a Nord di quella linea (sud del Nilo
Blu, nord dell'Alto Nilo e Sud Kordofan) per poi
concentrarsi sulla minaccia proveniente da Est.
Il governo contava sul fatto di poter neutralizzare la
minaccia posta dalle principali forze dell'SPLA nel Sud,
soprattutto dando sostegno a gruppi secessionisti e
promuovendo ulteriori divisioni fra i ribelli. Il governo
sperava anche che l'insistenza del Dott. John Garang, a
che i suoi rivali politici interni si riunificassero
secondo le sue proposte, avrebbe rimandato qualsiasi
assestamento interno al movimento nel Sud. Questa
aspettativa era giustificata e, nell'aprile 1996, il
governo ha firmato una Carta Politica con il Movimento
per l'Indipendenza del Sud Sudan (SSIM) e il gruppo
dell'SPLA del Bahr el Ghazal. Dietro il linguaggio
elevato, questo era di fatto un patto di difesa: le
concessioni politiche del governo erano di facciata e
ipotetiche ( e furono poi rinnegate nel giugno 1997).
Anche se il governo ha perso vaste aree dell'Equatoria e
del Bhar el Ghazal, il suo obiettivo di guerra rimane
intatto: mantenere le principali forze dell'SPLA a sud
del nono parallelo.
Nel zona "di transizione" (fra il non e il dodicesimo
parallelo a nord) il governo ha lanciato grandi
offensive, ripetutamente, nella zona meridionale del Nilo
Blu e nel Kordofan del Sud, e anche alcuni attacchi
contro le forze dell'SPLA-UNited nella zona
settentrionale dell'Alto Nilo. Il governo temeva che se
le forze principali dell'SPLA nel Nilo Blu e nel Kordofan
del Sud avessero iniziato a cooperare con l'SPLA-United,
che si trovava racchiuso fra le due zone, avrebbe dovuto
affrontare due fronti di guerra simultaneamente nel Nord.
Due dei suoi altri obiettivi strategici, garantire la
sicurezza dei pozzi di petrolio nell'ALTO Nilo ed essere
nella posizione di destabilizzare il confine Etiopico,
sarebbero pure stati messi in pericolo dall'esistenza di
tali fronti militari. Di fatto il governo non doveva
preoccuparsi: John Garang e Lam Akol non erano comunque
pronti per raggiungere un accordo. Nel frattempo,
comunque, l'offensiva procedeva, catturando aree
strategiche nel Kordofan del Sud e alcune parti delle
aree controllate dall'SPLA-United nell'Alto Nilo. Si
svolsero pesanti combattimenti nel sud del Nilo Blu ma le
forze dell'SPLA non sono state fatte indietreggiare
dall'area.
Come previsto, a quel punto il teatro principale degli
scontri divenne il Sudan dell'Est, con fronti di guerra
nella zona meridionale del Nilo Blu, a Kassala e nella
regione del Mar Rosso. Le forze di opposizione nel Sudan
dell'Est non furono sconfitte e spostate, ma il timore
del governo di un collasso militare su quel fronte fu
allontanata, almeno per un pò. Inoltre il governo riuscì
ad utilizzare le forze del SSIM come reparto di assalto
nei suoi attacchi contro le posizioni dell'SPLA nel sud
del Nilo Blu, conservando le proprie principali forze del
Nord per il fronte orientale.
Entro metà 1997 era chiaro che il governo non avrebbe
potuto sconfiggere le forze di opposizione ad Est, almeno
nella situazione che si era delineata. Piuttosto che
sprecare le proprie risorse militari in futili attacchi,
sembra che il governo sia ora concentrato nel
contenimento di un'ulteriore espansione dell'opposizione,
mantendo le forze principali a difesa delle grandi città.
Questo gli garantisce sufficiente forza militare per
intraprendere offensive nel Sud Kordofan e possibilmente
anche altrove.