UNA "PACE" DESOLATA - I diritti umani sui Monti Nuba Sudan 1997
African Rights - agosto 1997

II. Le offensive del 1996 nel Kordofan del Sud



Alla fine di giugno del 1996, contro ogni attesa nella stagione delle piogge, le forze del governo sudanese hanno lanciato un'offensiva all'interno del territorio dei Monti Nuba controllato dalle forze dell'SPLA.

L'obiettivo era Debi, una piccola cittadina in posizione strategica, situata fra i distretti di Heiban e Nagorban. Debi è un'area molto fertile e la sua produzione agricola era sostegno per una gran parte della popolazione sfollata. Era sede della scuola dell'NRRDS, luogo d'incontro del primo Consiglio Consultivo dell'SPLA, ed è vicino ad centri importanti, inclusi l'Istituto Isalmico e il quartier generale della Commissione di Polizia.La cattura di Debi avrebbe interrotto il trasporto e la comunicazione fra le due catene di monti controllate dall'SPLA e posto le forze governative a tiro d'artiglieria della principale striscia aerea utilizzata per portare aiuti umanitari, rifornimenti militari e giornalisti stranieri nelle aree controllate dall'SPLA.

Puntualmente le forze del governo catturarono Debi il primo luglio. Consolidarono le loro posizioni e iniziarono a colpire i villaggi vicini.

  • Dal 2 al 6 luglio la guarnigione a Debi bombardò Tabari e i villaggi vicini. Uno degli obiettivi era la striscia aerea di Tabari.
  • L'8 luglio l'esercitò se ne andò bruciando il villaggio di Eri. Una donna di nome Nykok Atem fu arsa nella sua casa e altre tredici persone vennero rapite. Eri fu bruciata una seconda volta in novembre.
  • Il 12 luglio i villaggi nelle vicinanze di Debi vennero bombardati con aerei Antonov. Non vi furono vittime.
  • Il 16 luglio e di nuovo il 22 e il 30, l'esercito attaccò il villaggio di el Goz, ma fu ricacciato dalle forze dell'SPLA. Non essendo riusciti a catturare il villaggio, l'esercito prese a bombardarlo a distanza. costringendo la gente ad andarsene.
  • In agosto l'esercito respinse un imponente contrattacco dell'SPLA su Debi. In dicembre riuscirono a sconfiggere altri attacchi dell'SPLA, con l'aiuto di attacchi aerei contro le posizioni dell'SPLA attorno alla città. Il bombardamento effettuato con gli Antonov non è accurato e alcune bombe caddero all'interno dei confini della guarnigione, con angoscia dei soldati presenti. Questa mancanza di accuratezza ha mantenuto basso il numero delle vittime, ma i raids aerei continuano a causare danni e a provocare terrore e talvolta feriti e morti. Questa inaccuratezza significa anche che ogni attacco, per definizione, mette in pericolo la popolazione civile.
  • Il 2, 3 e 4 settembre, il villaggio di Regifi nel Nagorban venne bombardato. Caddero 18 bombe. Due persone vennero uccise e sette ferite.
  • Il 2 e il 4 settembre il villaggio di Limon venne bombardato con 6 colpi, ma non vi furono morti.
  • Il 3 settembre il villagio di Kadro, nell'area di Heiban, venne colpito da otto bombe. Nessuna vittima.
  • Il 3 e il 4 settembre sedici bombe caddero sopra Sarbula. Nessuna vittima.
  • Il 4 settembre quattro bombe colpirono Kurcho. Nessuna vittima.
In novembre e dicembre vi furono sortite regolari da parte delle forze aeree, con bombardamenti delle postazioni dell'SPLA e dei villaggi. I raids più pesanti avvennero il 30 novembre quando Logi e la base dell'SPLA di Changaro vennero attaccate. Alcune bombe rimasero inesplose e rimangono sul terreno con grave minaccia per la popolazione.
In altre zone le forze armate sudanesi hanno proseguito la loro politica di di minaccia continua della popolazione civile, attraverso il saccheggio, l'incendio, i rapimenti e talvolta le uccisioni. Ad esempio, il 20 novembre l'esercito uscì dalla guarnigione di Heiban e colpì le fattorie del villaggio di Kurundi. Rapirono quattordici donne e due ragazzi. Alle donne vennero sottratti i vestiti e le proprietà, anche le perle ornamentali. I due ragazzi, Kalo Ibrahim e Eisa Abdel Rahman, vennero uccisi. Allo stesso tempo, le milizie della Forza Popolare di Difesa (PDF) colpirono il villaggio di Lugulu e rubarono diciannove mucche. Nel 1996 il governo proseguì gli attacchi anche nella zona occidentale delle montagne. Alcuni degli episodi riportati dai monitori di African Rights sono significativi:
  • 1 maggio: la Nafir el Sha'bi (mobilitazione popolare, PDF) di Nimr Shago rapì una donna di nome Selwa Bashir con i suoi tre bambini e li portò al campo di pace di Nirm Shago.
  • 18 giugno: la forza armata sudanese giudata dal brigadiere Mohamed Ismail Kakum attaccò è incandiò completamente il villaggio di Kwaitange nella regione di Dilling. Cinque civili vennero uccisi nell'attacco.
  • 17 luglio: Nafir el Sha'bi dalla guarnigione di Karanja attaccarono Kuel Naty nell'area di Dilling e rubarono 96 capi di bestiame.
  • 24 agosto: Nafir el Sha'bi e alcuni Mujahiddin (guerrieri santi) dalla guarnigione di Karanja attaccarono il villaggio di Toka e rubarono 45 capi di bestiame.
  • 1 settembre: la guarnigione di Wali bombardò i villaggi e le colline circostanti, con 23 colpi. Una donna, di nome Mariam Abdel Karim, di 23 anni, venne ferita.
  • 3 settembre: Nafir el Sha'bi da Nimr Shago rapirono due ragazze dal villaggio di Ras el Fil e le portarono al campo di pace. Saccheggiarono lo stesso villaggio il 12 di settembre. Un altro rapimento, di una donna con il suo bambino, avvenne il 17 settembre da Shawa.
  • 14 settembre: spostamento forzato dei residenti di 11 villaggi. Vennero portati ad un grande campo della pace, molto affollato circondato da fossati.
  • 19 settembre: l'esercito stazionato a Katla e Karanja attaccò il villaggio di Tam, depredando 50 mucche e 175 capre.
  • 27 settembre: Nafir el Sha'bi da Nimr Shago attaccò il villaggio di Lambo e portò via una donna e i suoi due bambini.
  • 23 ottobre: l'esercito da Katla e Karanja attaccò le fattorie di Tima e uccise due persone, el Ghali Ibrahim el Ghali e Khamis Kashmer.
  • 20 novembre: i mujahadiin da Karanja attaccarono il villaggio di Katanga, a Katla. Saccheggiarono e brucirono il villaggio, uccisero due uomini e ne portarono via altri due.
  • 21 novembre: l'esercitò uscì dalla guarnigione di Wali e colpì le fattorie nelle vicinanze. Uccisero una ragazzina di 13 anni, Fatima el Eheimer, e portarono via un uomo, Ali el Eheimer Ismail, di 50 anni, e il suo figlio quindicenne, Ahmed.
  • 24 dicembre: Nafir el Sha'bi da Karanja attaccarono il villaggio di Julud Mandri e rubarono 70 capi di bestiame.
L'impatto principale di questi abusi da parte delle forze governative fu l'abbandono della gente in uno stato di impoverimento terribile. Il governo spera, con questi mezzi, di attrarre la gente verso i "campi di pace" che si trovano attorno alle guarnigioni e alle città.


Torna all'indice





Homepage


Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746
intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte (TA)
PeaceLink 1997