UNA "PACE" DESOLATA - I diritti umani sui Monti Nuba Sudan 1997
African Rights - agosto 1997

VI Conseguenze: fame e sfollati



La sofferenza inflitta dalle forze militari sudanesi in termini di assassinii e distruzioni è poi accompagnata dalla fame che segue lo spostamento forzato della popolazione. L'area di Debi-Tabari-Regifi Um Dulu è una delle più fertili di Monti Nuba: ora è deserta. Gli agricoltori che fino a poco tempo fa producevano abbastanza cibo per sfamare le famiglie ed anche gli sfollati, ora sono al limite della miseria. Gli allevatori sono alla ricerca disperata di pascoli per gli armenti.

Sheikh Ali Jalboro del villaggio di Um Ndorba, vicino a Um Dulu, descive le perdite materiali causate dall'esercito.

Siamo stati bruciati tre volte dall'esercito. Abbiamo ricostruito ogni volta ma l'esercito ha distrutto nuovamente. Nel 1996 siamo stati colpiti due volte, una volta nel 1997. Mi hanno preso nove bovini, 25 pecore e capre, tutti i vestiti per i miei bambini, 10 sacchi di sorgo e 5 di sesamo. Tutte le cose nella mia casa sono state prese o bruciate.

Attualmente mi sono rimaste 4 pecore, 6 capre e 15 mucche. Prima di essere costretti a trasferirci la terra era molto fertile. Era molta. Qua, nelle montagne, non abbiamo della terra buona. Abbiamo una piccola fattoria ma è duro poterla utilizzare. E' la prima volta che coltiviamo in tali condizioni, in questi luoghi, così non possiamo essere sicuri di quanto ne potremo ricavare perchè come potete vedere la terra è poca e rocciosa. Abbiamo provato a scendere nella valle ma siamo stati attaccati.

Non c'è abbastanza erba sulle colline per gli animali. Non ci sono pascoli. La sopra tutte le terre sono adibite a fattoria. Fino ad oggi siamo andati alla ricerca di erba ma non abbiamo trovato un posto buono.

Lo sceicco è una persona relativamente fortunata. Molti altri non hanno un luogo dove ripiegare. Un gruppo di sfollati spiega:

Ora stiamo chiedendo prestiti, mendicando dai nostri parenti. Chi ha soldi può comperare. Alcuni lavorano a giornata, ma è duro trovare qualcuno che ti può assumere per un lavoro. La maggior parte della gente è rimasta unicamente con le sue mani, non ha nient' altro da vendere. Non c'è cibo al mercato, i soldi non servono a niente. Alcuni possono mangiare dei frutti che crescono spontaneamente sugli alberi. Ma sono pochi."

Uno di loro conclude:

La gente vive alla giornata. Mangi ciò che hai oggi e domani vivi pensando a Dio:

In momenti come questi, la conoscenza tradizionale circa la commestibilità di varie specie di piante selvatiche diventa essenziale per la sopravvivenza. Le persone affamate si affidano a frutti ed erbe, disponibili in differenti periodi dell'anno. Ma sfortunatamente i frutti più nutrienti e più ampiamente disponibili , come per esempio quelli della palma doleib, cresce nelle valli chiuse dalle guarnigioni armate. Delle persona sono state rapite mentre tentavano di raccogliere i doleib nelle valli.

Alcuni si sono arresi al governo, sperando in una razione di cibo. Il governo sta sollecitando attivamente aiuti dalle agenzie umanitarie per i prigionieri delle guarnigioni e nei campi di pace, chiamandoli 'ritornati' dalle zone controllate SPLA, sostenendo che programma di fornire loro aiuti per lo sviluppo. Ma la fame è ben presente anche nei campi di pace e la gente vuole ardentemente la libertà.

Gli sfollati sono ridotti a costruirsi ripari veramente minimi con erba e legni. I loro problemi sono aumentati dalla carenza di erba, che continuerà fino alla fine delle pioggie (settembre o ottobre). Nel frattempo, molta gente vive in caverne o sotto speroni di roccia.

A dispetto delle accuse e delle pressioni internazionali, il governo del Sudan tenta di mantenere uno stretto embargo sull' area non controllata dei Monti Nuba. Nel 1996 nel rapporto sull' Operation Lifeline Sudan, si insistette perchè i Monti Nuba fossero inclusi nei soccorsi delle Nazioni Unite. Questa raccomandazione non è stata seguita. Ad oggi, la sola operazione di rilievo nelle aree amministrate dal SPLM è stata organizzata da NRRDS. Sebbene condotta efficientemente, rimane poca cosa in relazione al fabbisogno.


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