UNA "PACE" DESOLATA - I diritti umani sui Monti Nuba Sudan 1997
African Rights - agosto 1997

Conclusioni



Due anni dopo il nostro primo rapporto sulla zona dei Monti Nuba , pubblicato con il titolo Facing Genocide, la situazione non è sostanzialmente cambiata. La situazione militare è cambiata pochissimo: nel 1995 l' SPLA aveva guadagnato terreno; nel 1996-97 il governo ha ripreso qualcosa. La politica governativa di far terra bruciata, la gente prigioniera nelle città guarnigione e nei campi di pace, e l'embargo umanitario rimangono. Le donne Nuba sono costantemente violentate e gli uomini sono torturati e costretti ad aderire al PDF. Nelle terre amministrate dal SPLM, c'è un modesto afflusso di aiuti umanitari fornito tramite l' NRRDS, ma il bisogno di assistenza supera di molto gli aiuti. Molta gente ha fame, è nuda, sempre senza un rifugio assistenza medica.

Politicamente la zona Nuba rimane emarginata. Il documento governativo sulla pace, firmato inizialmente nell' aprile del 1996 con i leaders delle fazioni separatesi dal SPLA, è stato ampliato nel luglio per includere una fazione SPLA dei Monti Nuba, con a capo il Capitano Mohamed Haroun Kafi. Questa era essenzialmente una fazione costituita da un piccolo numero di intellettuali insoddisfatti che vivono a Nairobi: senza contatti con combattenti o con leader di comunità. Dal 1997, essi sono stati anche emarginati dalla politica del NIF: la regione dei monti Nuba è stata assente nel trattato di pace dell'aprile del 1997.

Il migliore commento sulle mosse governative che portano in teoria alla pace arriva da padre Renato Kizito Sesana, un comboniano che era nella regione dei Monti Nuba nel luglio 1996:

Il 3 Luglio nel pomeriggio abbiamo ascoltato Radio Omdurman che parlava dei Monti Nuba. Abbiamo aumentato il volume per essere in grado di sentire, sopra il suono di un megafono, una voce che pregava i Nuba di stare in pace con il governo esaltando i legami e l'amicizia tra di loro e Khartoum.

Ancora, il 21 aprile del 1997, gente Nuba sfollata, ridotta alla miseria e affamata ha potuto sintonizzarsi per sentire il presidente Omer al Bashir annunciare la firma del trattato di pace:

Siamo felici di essere qui oggi per annunciare l'arrivo del raccolto-il raccolto che è la pace che abbiamo piantato nel suolo del nostro paese con sudore patriottico. La pace l'abbiamo perseguita con pazienza, duro lavoro e perseveranza fino a che ha dato i frutti del Documento Politico ed il sussseguente Trattato di Pace.

Senza dubbio la scelta di linguaggio del presidente al Bashir è stata apprezzata dai contadini i cui generi alimentari erano stati saccheggiati e le cui case erano state bruciate dall'esercito sudanese.

La gran maggioranza dei Nuba è amareggiato e deluso dal Governo Sudanese. Nel frattempo molti stanno sfidando l'NDA e l'SPLA per ottenere un maggiore e più forte impegno per i diritti dei Nuba. L'insoddisfazione di molti per il trattato di Chukudum del dicembre 1994 tra l'SPLA ed l'Umma Party, nel quale i diritti di auto- determinazione erano estesi al sud, ma non ai Monti Nuba, si è intensificata. Il trattato del 1995 di Asmara, la base per ogni governo NDA futuro, lascia ambiguo lo stato dell'area Nuba. Mentre la leadership dell'SPLA continua a sottolineare che rappresenta i Nuba, e che è essenziale per i Nuba essere inclusi in termini uguali in tutti i trattati politici ed umanitari, questo non è sempre diventato una pratica. L'SPLA ha continuato a essere d'accordo con la politica dell'NDA che tratta differentemente il Sud e i Monti Nuba. Ha anche continuato a concordare con l'OLS, che non è stata estesa ai Monti Nuba. Inoltre la leadership dell'SPLA, che non ha riconosciuto i partiti civili nel Sud, ha firmato un accordo con il Partito Nazionale Sudanese, che ha la leadership quasi interamente Nuba.

Siccome la guerra nei Monti Nuba è lontana dai confini di altri paesi e non crea profughi, i Nuba rimangono assenti dall'agenda internazionale. Le agenzie delle Nazioni Unite sembrano aver dovuto trascurare i Nuba per non andar contro molti interessi istituzionali stabiliti, come per esempio mantenere gli accessi umanitari nel Sud attraverso OLS, o fornire programmi di sviluppo nel Nord.

Solo alcune organizzazioni umanitarie, per i diritti umani e religiose sono state pronte ad assistere i Nuba. Detto tutto questo, è evidente che crimini contro l'umanità, incluso il genocidio, sono commessi nei Monti Nuba, che è responsabilità internazionale far in modo che si concludano. Tralasciare i Nuba non è solo sbagliato, ma miope: se i diritti dei Nuba non sono rispettati, il Sudan non può sperare di raggiungere la pace e un vero rispetto dei diritti umani.

I civili Nuba ed i soldati dell'SPLA hanno cominciato a parlare apertamente della possibilità che la guerra nei Monti Nuba continui, se il governo del NIF cadesse e venisse rimpiazzato dall'NDA. Questo è di cattivo augurio. La capacità dei Nuba di resistere ad un attacco massiccio non può essere sottostimata: si deve prestare molta attenzione. Una guerra nei Monti Nuba, dopo avere raggiunto la _pace" nel Sudan, sarebbe un disastro: non solo per gli sfortunati abitanti della regione, che dovrebbero continuare a resistere agli abusi ed alla miseria, ma anche per il Sudan nel suo complesso.


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