ZambiaArmi spuntate contro il lavoro minoriledi Ketiwe Siwo
La giornata di Maria Tembo, dieci anni, inizia alle sei di mattina. È una routine quotidiana, tutti i giorni deve spazzare la casetta di due stanze nella township in una delle città della cintura del rame dello Zambia, dove vive con la madre cieca, tre fratelli più piccoli e il padre disoccupato.
La responsabilità più importante è quella di accompagnare la madre, con il fratellino di un anno assicurato alla schiena, al centro della città per chiedere l'elemosina ai passanti, davanti ai negozi. Le statistiche rivelano che il numero di minori che lavorano è salito dalle 59.000 unità del 1991 a 146.000. Questa tendenza è stata attribuita sia all'incapacità del governo di creare un sistema educativo adeguato e alla portata di tutti, sia alla rapida crescita della popolazione e della povertà. A Lusaka, la capitale, la prima visione che si ha quando si entra in città da sud è il gran numero di bambini che aiutano i genitori a rompere pietre sul ciglio della strada per venderle a chi deve costruire una casa. La dura economia di mercato dove i bambini non hanno accesso perché non possono permettersi di pagare le rette scolastiche, ha costretto la maggior parte di loro a lasciare la scuola e cercare un'occupazione informale per aiutare i genitori in difficoltà. I rapporti dimostrano che oltre 650.000 minori, di un'età compresa tra i 7 e i 13 anni, per la maggior parte di provenienza rurale, non hanno accesso agli istituti scolastici. Anche se Newstead Zimba, ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, ha definito criminale il lavoro minorile, gran parte dell'opinione pubblica, compresi il movimento dei lavoratori e l'opposizione, ritengono che il governo non abbia fatto molto per affrontare il la questione, nonostante abbia ratificato una convenzione per mettere fine al problema. William Wilima, membro del comitato centrale del principale partito dell'opposizione, l'United National Independence Party (UNIP), definisce ipocriti i discorsi del governo sulla lotta al lavoro minorile, dato che è responsabile dell'allontanamento di molti ragazzi dalla scuola a causa delle rette probitive introdotte quando il nuovo governo MMD si è insediato sette anni fa. Per la maggior parte degli zambiani, l'istruzione non è più una priorità dato che devono arrabbattarsi per riuscire a metter insieme almeno un pasto al giorno. Wilima prevede un disastro in futuro, quando i bambini-lavoratori di oggi - dichiara - saranno i criminali di domani. La mancanza di un programma di previdenza sociale globale ha aggravato il problema. Zimba ha già chiesto ai sindacati di includere la questione dell'istruzione nelle trattative contrattuali, un tentativo per cercare di garantire un'adeguata educazione ai minori. Ha dichiarato inoltre che la sua introduzione nelle trattative salariali, costituirebbe una forma di garanzia a lungo termine per i minori. Ma i leader dei sindacati si chiedono quanto ciò sia realistico, dato che è lo stesso governo ad aver imposto il congelamento dei salari.
Alfred Mudenda, vice segretario generale del movimento dei lavoratori, lo Zambia Congress for Trade Unions (ZCTU), ritiene che il problema coincida con il fallimento del tentativo governativo di creare occupazione e la situazione dei genitori che non possono permettersi di mandare a scuola i figli. "Il governo aveva annunciato che avrebbe creato occupazione, ma è successo il contrario. Migliaia di lavoratori hanno perso il posto, continua Mudenda. Lo ZCTU porta avanti una politica di lotta al lavoro minorile e qualsiasi datore di lavoro violi la legge assumendo un minore può incorrere in una sanzione. L'intera struttura socio-economica del paese è diventata talmente dura che i minori devono trovare un modo di sopravvivenza. Mudenda ritiene che l'istruzione non dovrebbe essere lasciata ai privati ma che dovrebbe invece essere responsabilità del governo garantire ai ragazzi un'istruzione gratuita, come chiedono a gran voce molti zambiani. "Se non fosse esistito il sistema educativo gratuito non avrei completato gli studi, perché i miei genitori erano troppo poveri", dichiara Phiri John, un insegnante che ha lasciato la scuola una decina di anni fa. Secondo lui il governo dovrebbe garantire l'istruzione gratuita ai poveri, per permettere a tutti i zambiani di avere un'istruzione di base. Il governo è consapevole della forte richiesta della maggioranza povera, ma subisce anche le pressioni dei donatori che nell'ambito del Programma di Adeguamento Strutturale (SAP) hanno chiarito che non devolveranno nessuna forma di sussidio, anche se destinato all'istruzione. Molti zambiani quindi si chiedono se il governo non intenda limitarsi ai discorsi di condanna al lavoro minorile, ma in realtà facendo pochissimo per garantire l'istruzione alle classi più vulnerabili che finiscono inevitabilmente per la strada come la piccola Maria, a chiedere l'elemosina o a spezzare pietre per arrivare alla fine del mese.
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