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N.10 - Dicembre 1998

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Malawi

Chiesa e stato in rotta di collisione

di Hobbs Gama

In una recente lettera pastorale la chiesa presbiteriana ha accusato il governo di trascurare la gente e ha quasi incoraggiato l'elettorato a votare contro il governo il giorno delle elezioni.

I rapporti tra la Chiesa Presbiteriana dell'Africa Centrale (Church of the Central Africa Presbyterian - CCAP) e il governo si sono inaspriti in seguito alla recente lettera pastorale della chiesa, che ha accusato il governo del Fronte Unito Democratico (United Democratic Front - UDF) di corruzione e incuria. Ma, a quanto pare, sembra che questo intensificato interesse negli affari politici delle autorità da parte della chiesa abbia provocato una reazione rabbiosa nel partito di governo e i suoi simpatizzanti. Questi ultimi hanno accusato il clero di "usare il pulpito per intromettersi in politica." La lettera pastorale che è motivo del contendere è stata firmata da novanta ministri del sinodo CCAP di Nkhoma, il quartier generale della chiesa nella regione centrale del Malawi. Copie della lettera sono state distribuite a tutte le congregazioni del Malawi.

Nella lettera, i vescovi accusavano il governo di evidente disattenzione per i costi dei beni di consumo di basi che aumentano quotidianamente. Ne risulta, sostengono i vescovi, che il tenore di vita della gente del Malawi continua a scendere. Ma la parte della lettera che ha maggiormente irritato il governo dell'UDF è quella che invitava i fedeli della CCAP a "votare per quel partito che sarà concorde alla nostra fede e non contrario ad essa." La reazione dei politici si è espressa in campo religioso: per esempio i contrariati funzionari dell'UDF nel distretto Mchinji, nella regione settentrionale, lungo il confine con lo Zambia, hanno chiuso una chiesa in seguito alla distribuzione della lettera. Hanno accusato la chiesa di "portare la disgregazione tra la gente intromettendosi in politica."

Pochi giorni dopo, il vice presidente nazionale dell'UDF, Aleke Banda, che è anche Ministro per l'Agricoltura, si è unito alla zuffa, sostenendo che questo atto con cui "si trascina la politica nella religione" non è altro che intolleranza a cui bisogna dare una risposta immediata. "La crescita dell'intolleranza religiosa nel nostro paese è un pericolo che deve essere combattuto e vinto con urgenza." Ha inoltre lamentato il fatto che alcuni giornali dell'opposizione abbiano approfittato della lettera pastorale per fare campagna elettorale contro il presidente, Bakili Muluzi, un musulmano. Anche se si dice che il presidente Muluzi sia stato irritato dalla lettera, non l'ha condannata ma non ha nemmeno cercato di frenare i suoi sostenitori che avevano scelto la linea dura.

L'Islam è una delle religioni principali del Malawi, con quattro milioni di fedeli, in un paese di dodici milioni di abitanti. Dal 1994 gli uomini politici dell'opposizione hanno ripetutamente accusato il presidente Muluzi di cercare di islamizzare il paese, un accusa che il presidente nega. Il Malawi ha tenuto le sue prime elezioni multipartitiche nel 1994, dopo il referendum dell'anno precedente in cui si è scelto tra l'esistente sistema monopartitico e un sistema multipartitico. E' stato il culmine di una transizione che era iniziata con una storica lettera pastorale dei vescovi cattolici del paese nel 1992. Muluzi, che ha rovesciato l'ultimo dittatore Hastings Kamuzu Banda nelle elezioni del 1994, sembra adesso temere che la chiesa si prepari a portare avanti una campagna contro di lui nelle prossime elezioni generali del 1999.

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