MalawiAsiatici sempre più malvistidi Akwete Sande
Nel 1995 un asiatico, Kanghram, commerciante al dettaglio, fu arrestato per avere evaso le tasse per milioni di Kwacha del Malawi. Mentre aspettava il proceso ed era in libertà provvisoria su cauzione è fuggito dal paese. Di recente un certo Mohammed Farook Ibrahim è stato arrestato nella città commerciale di Blantyre con accuse analoghe, avendo evaso le tasse doganali per più di due milioni di dollari US (oltre 3 miliardi di lire). Centinaia di colleghi asiatici hanno occupato la stazione di polizia in suo sostegno, provocando un editoriale pubblicato su uno dei quotidiani del paese, il Daily Times. E' opinione di alcuni che questo articolo riassuma i sentimenti dei malawiani nei confronti di questa comunità. Per i malawiani che sono stati vittime dello sfruttamento di questi impostori, l'arresto era atteso da molto. Ma la comunità dei commercianti asiatici ha la sua opinione riguardo l'arresto. Da quando è stato effettuato, si sono accampati davanti alla stazione di polizia di Blantyre, dove l'asiatico è rinchiuso, per sostenerlo. Non siamo sorpresi perché sappiamo che molti asiatici sono coinvolti in questa frode, quindi sanno che prima o poi anche loro saranno arrestati. Aborriamo questo tipo di comportamento perché significa che stanno protestando contro l'Uffio Anti-Corruzione (Anti-Corruption Bureau - ABC), che sta investigando quelle attività criminali che hanno spremuto milioni di Kwach di proprietà dei malawiani. Durante il dominio dell'ex dittatore, il dottor Kamuzu Banda, la loro intraprendenza in questo settore, che minacciava gli interessi commerciali dello stesso Banda, è stata tenuta a freno con il trasferimento dalle aree rurali dove erano in maggioranza, accusandoli di "sfruttare la povera gente di campagna". Un'accusa che non era reale, considerato il fatto che i negozi al dettaglio dello stesso Banda vendevano merce a prezzi più alti. Gli asiatici che hanno acconsentito al trasferimento negli anni ottanta sono così stati confinati in quattro aree urbane, ma altri hanno scelto di emigrare in Gran Bretagna o in Canada. All'epoca erano circa ventimila, mentre attualmente si aggirano intorno ai quattromila. Preoccupato dall'esodo, Banda è tornato indietro rispetto alle sue dichiarazione e ha iniziato a fraternizzare con loro. Ciò ha avvelenato i loro rapporti con la parte più povera della popolazione indigena che li ha sempre considerati una minoranza privilegiata. "Non voglio che nessun malawiano infastidisca una persona bianca o un asiatico. Se qualcuno lo fa, per favore fatelo sapere a me", sembra che Banda abbia detto allora. Sfruttando questo stato di cose, si dice che gli asiatici abbiano comparato molti terreni nei settori esclusivi delle aree urbane. E gli operai malawiani che impiegavano, venivano pagati con salari bassi, in pratica trasformandoli in schiavi. La campagna per il cambiamento democratico dei primi anni novanta però ha portato molti incubi, e, per esempio, molti dei loro negozi sono stati saccheggiati e le loro case attaccate. I lavoratori dei loro negozi hanno poi portato avanti uno sciopero di una settimana, con la richiesta di un miglioramento delle condizioni di lavoro e dei salari. Da allora i sospetti non hanno fatto che aumentare. La sfortunata affermazione di un asiatico che ha detto "il paese è vostro, ma i soldi sono in mano nostra" è stata il motivo scatenante del risentimento nei confronti della comunità. Questo va di pari passo con un comportamento 'sprezzante' di alcuni di loro, come guidare macchine di lusso in mezzo alla maggioranza africana povera. Ciò non ha fatto che incrinare ulteriormente i rapporti con i malawiani indigeni. Ma negando le accuse di corruzione e di dominio nel commercio, la comunità asiatica dice che i malawiani africani sono semplicemente invidiosi del loro successo. Un costruttore asiatico, che ha rilasciato anonimamente questa dichiarazione, accusa invece i politici del paese di essere i veri corruttori, poiché inducono gli asiatici a pagare enormi bustarelle in cambio di contratti commerciali e inoltre chiedono contributi per le proprie campagne politiche. "E' molto difficile per alcuni di noi operare nel paese senza che ci siano interferenze. Questi politici non vogliono che partecipiamo alla politica, ci invitano soltanto a contribuire con fondi per le loro campagne", afferma il costruttore asiatico. Ma i politici pensano altrimenti, e sostengono che la maggior parte degli asiatici hanno due passaporti, uno britannico e uno del Malawi, e che questo è il motivo per cui non possono partecipare alla politica locale. Gli asiatici, principalmente dell'India e dello Sri Lanka, sono venuti in Malawi per lavorare nelle ferrovie e nella sicurezza durante il dominio britannico all'inizio del secolo. Poco a poco si sono impegnati nel commercio, e un secolo più tardi, dominano i settori economici del commercio al dettaglio, del trasporto e del turismo.
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