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Versione italiana

N.14 - Aprile 1999

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Rassegna editoriale

"Africa Today and Tomorrow" (54 pp.) del dottor Julius Nyerere. The Mwalimu Nyerere Foundation, 1998, 4 $ USA) di Bernardine Mfumbusa

"Africa Today and Tomorrow" è la più recente raccolta dei discorsi del dottor Julius Nyerere. In questo libricino sono raccolti otto discorsi tenuti tra il 1996 e il 1998, oltre un decennio dopo il ritiro di Nyerere dalla presidenza della Repubblica Unita di Tanzania. Come sempre, i suoi discorsi sono molto realistici e pieni di aneddoti umoristici.

Diversamente dalle raccolte precedenti, "Africa Today and Tomorrow" affronta esclusivamente questioni internazionali - il sud, la cooperazione nel sud, l'esigenza impellente di un cambiamento in Africa, quella che lui definisce affidabilità collettiva dei paesi africani e il peso dell'indebitamento dei paesi del terzo mondo.

Queste conferenze, tenute in forum internazionali, espongono la sua visione del futuro in modo semplice ma approfondito. Dopo il pasticcio del "programma di insediamento di villaggi" considerato alla fine il simbolo del regime socialista, il dottor Nyerere cerca di proporre un'ottica alternativa per tutto il terzo mondo. Il programma, decollato negli anni '70, prevedeva la concentrazione dei contadini nei villaggi, dove Nyerere sperava arrivassero a un'autosufficienza che invece non si realizzò mai.

Ora Nyerere lancia un'appello per l'autosufficienza collettiva dei paesi del terzo mondo basata sulla condivisione delle risorse. La sua analisi di questioni come il conflitto in Burundi, la globalizzazione, il debito estero e gli investimenti in Africa, è frutto della sua esperienza di presidente del South Centre (con sede a Ginevra) e di mediatore internazionale nel conflitto in Burundi. Alcuni argomenti trattati nel suo libro sono familiari: convinto socialista, Nyerere dichiara: "Credo nell'uguaglianza e nella dignità di tutti gli esseri umani e nel dovere di servire per il benessere e la libertà in una società pacifica e solidale".

Il dottor Nyerere desidera che i suoi principi di uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani sopravviva dopo la sua morte e nel 1966 ha fondato la Mwalimu Nyerere Foundation che, dichiara, "promuove la pace, l'unità e uno sviluppo basato sulle risorse umane in Africa". Per Nyerere il futuro dell'Africa dipende dalla promozione di questi obiettivi. Dichiara inoltre che l'unità deve essere incoraggiata nonostante la diversità del continente africano. "L'eredità della diversità", dichiara, "è una benedizione che dobbiamo preservare e promuovere".

La diversità non dovrebbe essere una maledizione come in Liberia, in Ruanda o in Burundi, dove la gente muore perché è diversa. "La guerra in Burundi e in Ruanda viene spiegata con la questione etnica. Ma questa non è la mia opinione, credo piuttosto che dipenda piuttosto dalle risorse. La lotta per il potere politico da parte di una maggioranza esclusa dal governo e l'arroccamento al potere manu militari di una minoranza, è legata alle risorse. Chi detiene il potere politico ha accesso alla terra, al lavoro, agli incarichi di governo, nel settore privato e degli affari. Se la cooperazione per l'Africa orientale", prosegue, "dovesse allargarsi fino a includere il Ruanda e il Burundi, queste due nazioni troverebbero spazio, sentirebbero di appartenere a una comunità più ampia e gradualmente la smetterebbero di spiegare la povertà con le divisioni etniche."

Secondo Nyerere "L'Africa deve scegliere tra il cambiamento spontaneo o l'essere cambiata - cioè cambiare la nostra vita seguendo la direzione che abbiamo scelto oppure essere cambiati dall'impatto di forze al di fuori del nostro controllo". Aggiunge che l'Africa sub-sahariana deve uscire da sola dal caos del sottosviluppo e della povertà, dato che in base a considerazioni puramente geografiche, è difficile che quella che Nyerere definisce "il maggior centro di potere economico del mondo" venga in suo aiuto.

In America Centrale gli Stati Uniti, uno dei "centri di potere economico" elargisce denaro per creare occupazione e arginare così una massa di disoccupati che altrimenti invaderebbero il paese. Nello stesso modo, l'Europa investe grandi risorse per aiutare lo sviluppo dei paesi nordafricani e il Giappone, altro centro di potere economico, ha aiutato per anni i paesi dell'Asia sud-orientale. Ma nessuno di questi centri di potere economico teme un'invasione di disoccupati poveri e affamati dall'Africa sub-sahariana, nessuno di loro è costretto dalla logica dell'istinto di conservazione a investire una quantità consistente di capitali per creare occupazione e opportunità alle popolazioni dell'Africa sub-sahariana.

La soluzione della situazione africana, scrive il dottor Nyerere, risiede nell'autosufficienza collettiva dei paesi africani, dal poter dipendere dalle proprie risorse. "Molti paesi africani sono troppo piccoli, troppo poveri e invivibili... mentre il divario tra paesi ricchi e poveri si allarga, la questione dell'unità in Africa diventa ogni giorno più urgente."

Nonostante questa ottica negativa della situazione africana, Nyerere spera nel futuro. Spiega che l'Africa ha attraversato tre fasi storiche, quella dei visionari, tra cui lui stesso, la prima generazione di leader africani come Kwameh Nkruma, Patrice Lumumba, Ahmed Ben Bella e molti altri. "Avevamo grandi idee per il continente e le sue popolazioni, la liberazione totale dal colonialismo e dal governo della minoranza bianca; la lotta contro la povertà, le malattie e l'ignoranza e l'unità del continente. Questi visionari sono riusciti a conquistare la liberazione dal colonialismo e dal potere della minoranza bianca, ma hanno accusato un vasto fallimento nella lotta contro la povertà, le malattie e l'ignoranza. Hanno prodotto africani milionari, addirittura miliardari ma il loro bottino raramente viene investito in Africa, viene invece investito o nascosto all'estero. "Attualmente è in atto una nuova fase, quella di una "Nuova Africa" orgogliosa e sicura, che sta accumulando competenze e non è corrotta. Non tutti si troveranno d'accordo con il dottor Nyerere su questa nuova Africa, che appare come un'immagine troppo paradisiaca, quasi consolatoria.

Tuttavia chiunque legga questi otto discorsi brevi con spirito aperto li troverà stimolanti e pieni di perspicacia. Nyerere è divertente e abile nell'uso degli aneddoti. A un certo punto racconta che un diplomatico una volta disse che i paesi come il Mozambico attraggono solo missionari e mercenari e nessun investimento straniero diretto.

Qualcuno potrebbe osservare che alcuni argomenti vengono trattati con l'impazienza di chi sa di avere molto da dire, ma che il suo tempo è quasi scaduto. In ogni caso "Africa Today and Tomorrow" si va ad aggiungere al già sostanziale corpus letterario dell'autore. La sua lettura ci permette di capire il potere di convinzione di un filosofo che i tanzaniani chiamano con affetto "padre della nazione".

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