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Versione italiana

N.18 - Settembre 1999

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Zambia

Speranze per i giovani dei ghetti

di Newton Sibanda

Nella baraccopoli in espansione di Kanyama, a Lusaka, un'organizzazione comunitaria sta trasformando i giovani disoccupati che non vanno a scuola in cittadini utili. Nel fare questo sta sottraendo potenziali ladri alla comunità e ne sta migliorando la vita.

Mary Kasakule, di ventitre anni, ha lasciato la scuola dopo la nona classe nel 1992 per mancanza di sostegno economico. La sua unica fonte di sostegno, un fratello che lavorava a Lusaka, è stato licenziato, lasciando Mary priva di aiuti. A quel punto, quando la sua carriera scolastica è giunta a un termine, Mary ha avuto l'impressione che il suo futuro andasse in frantumi. "Ho lasciato la scuola dopo la nona classe alla Scuola Secondaria Femminile Mukinge a Kasempa (provincia nord occidentale) per mancanza di sostegno. Sono venuta qui (a Lusaka) per le vacanze ma mio fratello era stato licenziato. Quindi non avevo soldi per tornare indietro. Avevo l'impressione che il mio futuro fosse andato in frantumi," ha detto Mary.

Ma oggi Mary è una sarta orgogliosa e intraprendente che si guadagna uno stipendio decente con la sua impresa di sartoria nel sobborgo in espansione di Kanyama; grazie al Fondo Kanyama per un Programma Giovanile dove ha seguito un corso di sartoria. Mary cuce completi e pantaloni da donna, e tesse e tinge e fa i batik che vende a rate nel sobborgo a chi non può permettersi di pagare in contanti. "Nel 1997 il mio fidanzato mi ha consigliato di venire qui, e sono veramente contenta di averlo fatto. Non faccio molti soldi, ma almeno posso permettermi di stare per conto mio," dice, raggiante. Mary sta usando le attrezzature del laboratorio del Centro Kanyama all'interno del programma 'incubatore', poiché al momento non può permettersi un suo laboratorio. Spera di potersi mettere in proprio entro l'anno prossimo.

Greydon Chilufya, di venticinque anni, anche lui del sobborgo Kanyama, è un altro orgoglioso beneficiario del Fondo Kanyama per un Programma Giovanile. Ha quasi visto il suo futuro andare a pezzi quando ha abbandonato la scuola nella nona classe nel 1993. "Ho lasciato la scuola nella nona classe della Scuola di base Musofu a Mkushi perché non c'era chi mi mantenesse. Mio padre e mia madre sono morti ed è stata la fine della mia carriera scolastica," ha raccontato Greydon. "Mio fratello maggiore, che si stava occupando di me, mi ha dato l'idea di venire al Fondo Kanyama per un Programma Giovanile per una formazione professionale come falegname. Inizialmente non avevo nessun interesse per la falegnameria, ma adesso ho sviluppato un interesse per quasta carriera," ha detto. Anche se non guadagna 'milioni', almeno è contento e in grado di vivere per conto suo in maniera decente. Greydon sta attualmente utilizzando le attrezzature del laboratorio del Fondo al Centro Kenyama, all'interno del programma 'incubatore' per diplomati che non sono in grado di farcela da soli. Spera di aprire un suo laboratorio prossimamente.

Il Fondo Kanyama per un Programma Giovanile è una organizzazione con base nella comunità che offre formazione professionale a giovani svantaggiati, in particolare della località di Kanyama, che include altre zone quali, Chibolya, John Laing, Chawama, Chinika e parte di Makeni. "Ma se arriva qualcuno da zone al di fuori della località, lo valutiamo e eventualmente lo prendiamo. Non facciamo discriminazioni, tranne verso chi viene da molto lontano poiché non forniamo vitto e alloggio," ci ha spiegato la direttrice del centro di Chibolya, Grace Mushibwe.

Gli obiettivi del Fondo sono di preparare gli studenti a un'ulteriore formazione, di preparare i giovani al lavoro autonomo, e di prepararli al lavoro dipendente. Ai giovani è offerta una formazione professionale in meccanica, elettronica, cucina, allevamento di pollame, sartoria, falegnameria e edilizia. Da quando è partito, il Fondo, che gestisce due centri (a Kanyama e a Chibolya), ha sfornato più di 700 diplomati, la maggior parte dei quali diventano lavoratori autonomi. La qualifica principale richiesta per essere ammessi è la capacità di parlare inglese. "In effetti li prepariamo più che altro per il lavoro autonomo perché accettiamo anche studenti con il livello di base di inglese. I datori di lavoro invece vogliono persone altamente qualificate," ci ha detto la signora Mushibwe.

I giovani si iscrivono per una formazione professionale per soli 10.000 e 15.000 Kwacha (tra le 8 e le 10.000 lire), per corsi che richiedono più o meno acquisti di materiali. In precedenza il Fondo concedeva piccoli prestiti ai diplomati per impiantare la loro attività. "Qualche tempo addietro, c'era il sistema di concedere piccoli prestiti ai diplomati, ma la maggioranza non li restituiva. Non gliene potevamo certo fare una colpa, perché se non hai soldi e te ne vengono dati, fai prima la cosa più importante, e cioè mettere del cibo in bocca," ha detto la signora Mushibwe. "Così abbiamo introdotto i laboratori 'incubatori', dove i diplomati maturano. Chi non ha la possibilità di avviare la propria atttività viene ammesso ai laboratori 'incubatore' dove gli forniamo una stanza e gli strumenti per una quota minima che serve alla manutenzione degli attrezzi," ha detto. I corsi durano un anno, e il periodo di 'incubazione' anche, e alla fine di questo programma ci si aspetta che il diplomato sia indipendente.

"Può però essere esteso a seconda delle esigenze. L'obiettivo dei diplomati è di utilizzare i servizi senza spendere quasi niente nel periodo di incubazione, in modo da risparmiare per avviare la loro attività. Se si è responsabili, si può risparmiare e mettere su un'impresa," spiega ancora la signora Mushibwe.

Un tempo il Fondo non veniva preso in considerazione per via della sua locazione, che portava la gente a pensare che i corsi fossero di qualità inferiore, ma adesso ha un tale successo che le aule piccole sono diventate un problema fondamentale. "Inizialmente la gente ignorava il programma. Sai, c'è questo pregiudizio per cui la gente ha l'impressione che se ti formi a Chibolya (un sobborgo di baracche in espansione nella parte occidentale della città) sei peggiore, e preferisce formarsi in posti dai nomi prestigiosi," ha detto la signora Mushibwe.

Il Fondo, che è finanziato dalle rate minime pagate dagli studenti, dipende anche in gran parte da simpatizzanti e soci quali la Danish Association fo International Cooperation (Associazione Danese per la Cooperazione Internazionale) - MS Zambia, NORAD e Irish Aid. Il direttore del Centro Kanyama, Victor Chola, dice che il centro, che era originariamente un lavatoio pubblico, è stato poi esteso con l'aiuto di NORAD. "L'edificio originario era un lavatoio pubblico, ma quando l'amministrazione ha cominciato a distribuire i lotti, è finito nel territorio del Programma Giovanile Kanyama.

L'importanza del Fondo per la formazione dei giovani di Kanyama e delle aree limitrofe come cittadini funzionali non sarà mai sottolineata abbastanza. Come ha detto la signora Mushibwe : "Poiché la nostra idea è di avere come obiettivo i giovani poveri, i risultati non sono immediatamente visibili, perché non sono diretti. Ma noi crediamo che se offriamo un'educazione ai giovani stiamo sottraendo potenziali ladri alla comunità."

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