GhanaScontro tra cristianesimo e tradizionedi Amos Safo
Ancora una volta i ghaniani sono stati messi in allerta dallo scontro tra tradizione e cristianesimo, che questa volta è stato violento e che ha causato la distruzione di beni per il valore di milioni di cedi (moneta tradizionale del Ghana). Lo scontro ha avuto luogo quando il Consiglio Tradizionale Ga (un consiglio di capi che rappresenta i proprietari terrieri di Accra), il primo maggio 1999 ha imposto il divieto di suonare i tamburi e di fare eccessivo rumore. Il divieto è un avvenimento annuale che precede la celebrazione della festa tradizionale "Homowo", che letteralmente significa cacciare via la fame. Secondo i tradizionalisti viene celebrata per pregare che gli Dei concedano un raccolto eccezionale. Quest'anno il divieto è entrato in vigore dalla mezzanotte del tre di maggio ed è stato sospeso il tre di giugno. Prima che entrasse in vigore alcune chiese avevano fatto sapere che non avrebbero ubbidito al divieto, poiché violava la loro liberta di culto e di credo. In una dichiarazione, il Consiglio Cristiano, la Conferenza dei Vescovi Cattolici e la Chiesa Pentecostale del Ghana hanno dichiarato che il divieto imposto sulle celebrazioni e sul suono del tamburo dal Consiglio Tradizionale Ga era una violazione dei diritti costituzionali delle chiese. La dichiarazione sostenva che l'imposizione li costringeva a essere coinvolti in credenze tradizionali contrarie alla loro fede. Una dichiarazione simile da parte delle alte cariche delle chiese Carismatiche sosteneva anche che la decisione di imporre il divieto sul suono del tamburo costituiva un attacco diretto alla loro fede nel Dio sovrano. Dicevano che il Consiglio Tradizionale Ga non aveva il potere di stabilire e imporre leggi. "Sappiamo anche che non c'è nessuna disposizione costituzionale che permetta a qualsiasi gruppo di aderenti a una religione di imporre il proprio credo a un altro gruppo." Eppure le autorità tradizionali non ne hanno voluto sapere. La prima domenica in cui il divieto è entrato in vigore, i tradizionalisti, armati con armi offensive, hanno invaso delle chiese dove si stava ballando e cantando e hanno malmenato la congregazione, confiscand tra l'altro gli strumenti. Gli attacchi sono stati così violenti da generare un accalorato dibattito sui vari media con appelli perché venisse messa fine agli attacchi alle chiese. C'erano anche appelli alle chiese perché rispettassero il divieto nell'interesse della pace. Nessuna delle due parti era pronta a accogliere l'appello al compromesso. Così come le chiese pensavano che ubbidire alle leggi tradizionali significasse commettere un'idolatria, i tradizionalisti sentivano la sfida delle chiese come un affronto alla loro cultura. Mentre il confronto proseguiva, il Commissario per i Diritti Umani e la Giustizia Amministrativa, Emile Short, ha rilasciato una dichiarazione spiegando che il divieto non aveva sostegno legale e non poteva essere imposto. La dichiarazione invitava i tradizionalisti a fare appello ai Cristiani perché accettasero il divieto anziché imporglielo. Il Consiglio Tradizionale non ha preso alla leggera l'intervento della Commissione e ha minacciato di continuare gli attacchi fino a quando le chiese avrebbero continuato a sfidare il divieto. Anche un membro del personale della Presidenza degli Affari con i Capi Tradizionali, Nana Akuogo Sarpong si è appellato alle chiese Carismatiche perché raggiungessero un compromesso con il Consiglio Tradizionale Ga sul divieto annuale, in modo da porre fine alla disputa. Nana Sarpong ha riconosciuto il ruolo importante che stanno svolgendo alcune chiese nella società, ma ne ha accusate alcune di non rispettare la cultura del Ghana. Un incontro che si è tenuto tra i tradizionalisti e i Ministri dello Stato non ha dato alcun frutto, nonostante che i Ministri abbiano tentato di spiegare la questione abbastanza delicata dell'equilibrio tra l'osservanza e il rispetto della tradizione e della cultura e i diritti di libertà di culto inscritti nella Costituzione. Nonostante l'intervento dei Ministri, i capi sono andati avanti e hanno avvisato la polizia di non immischiarsi con i loro sforzi per imporre il rispetto della loro cultura. I media locali hanno riferito che per mostrare che facevano sul serio, il nove maggio cento giovani tradizionalisti armati fino ai denti hanno saccheggiato la Luce Internazionale del Vangelo, la Chiesa della Vittoria della Bibbia e la Chiesa Apostolica di Cristo, tutte nello stesso quartiere. Si dice che abbiano portato via gli strumenti musicali e la colletta che le chiese avevano raccolto qual giorno. Dei portavoce delle chiese hanno detto ai giornalisti che erano stati attaccati anche se non stavano suonando i tamburi. E il trenta maggio si dice che una squadraccia di giovani Ga abbia attaccato i fedeli del Ministero Apostolico della Fede, lasciando in coma una persona e altre cinque gravemente ferite. Gli assalitori sono scappati con gli strumenti e le offerte della giornata. Nel corso di tutti gli attacchi, la polizia non ha compiuto un solo arresto. Un elemento comune delle collisioni è stato che gli assalitori avevano come obiettivo soltanto le chiese Carismatiche, tralasciando le chiese ortodosse, di cui si pensa che rispettino la cultura africana. In seguito allo scontro tra cultura e tradizione, il Presidente della Conferenza Metodista, il Reverendo Dottor Alex Asante-Antwi ha consigliato ai cristiani di evitare la condanna globale della cultura del paese. Il Dottor Antwi dice che l'atteggiamento di alcuni Ministri del Vangelo tende a polarizzare le fedi religiose del paese invece di armonizzare le diverse religioni per lo sviluppo spirituale della cultura tradizionale. Ha detto che i tradizionalisti meritano il rispetto e l'umiltà dei cristiani. Il dottor Antwi ha spiegato che la chiesa ci ha messo molto per accettare il fatto che il Cristianesimo poteva arricchirsi se si mescolava con la cultura del popolo. Ha detto che lo scontro tra il Consiglio Tradizionale Ga e alcune chiese è la manifestazione di un'inimicizia tra la chiesa e i tradizionalisti che potrebbe essere evitata se ci fosse fiducia reciproca. "I ghaniani non si devono alienare dalla loro cultura perché sono diventati cristiani," ha concluso. Mentre questo articolo veniva scritto, il divieto era stato sospeso senza che ci fossero stati accordi concreti per evitare che gli avvenimenti si ripetano. Certamente lo scontro di quest'anno ha riattualizzato l'appello perché alcune credenze tradizionali siano modificate in modo che si accordino con la Costituzione.
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