Zimbabwe"Una casa per tutti" avevano detto nel 1980...di Rodrick Mukumbira
Molti zimbabwesi stanno adesso formando delle cooperative abitative nel tentativo di assicurarsi un alloggio decente mentre le società di costruzione hanno smesso di concedere mutui ipotecari in un momento in cui le persone fanno fatica a sbarcare il lunario. Queste cooperative prevedono che si versi una quota mensile prestabilita, che viene poi investita, e il cui ricavato è usato nell'acquisto della terra e per costruire le case.Al momento ci sono più di duecento cooperative abitative nel paese e nella capitale, Harare, ce ne sono centoventi. La città ha una carenza abitativa di centomila case, e nel paese tale carenza ha raggiunto un milione e centomila unità, secondo le più recenti stime governative. Ricordiamo che lo Zimbabwe conta meno di 11 milionio di abitanti. L'attuale instabiltà dell'ambiente macroeconomico, caratterizzato da un'inflazione alta e dal crescente aumento del prestito finanziario ha fortemente ridimensionato i progetti di costruzione di imprese pubbliche e private, costringendo la gente a rivolgersi alle cooperative. Killian Kunzwa, direttore esecutivo di Un'Abitazione per la Gente dello Zimbabwe (Housing People of Zimbabwe - HPZ), organizzazione senza scopo di lucro impegnata nella creazione di cooperative abitative sostenibili nel paese, dice che un sempre maggior numero di persone sta contattando la sua organizzazione per una consulenza su come formare una cooperativa. Le cooperative forniscono progetti abitativi relativamente più economici per coloro che lottano contro la miseria, perché producono da soli i materiali da costruzione. Dal 1994, HPZ ha aiutato a costruire più di 23.000 unità abitative nel paese e assiste le cooperative anche tramite una consulenza finanziaria e fornendo servizi tecnici nel corso delle diverse fasi della costruzione della casa. L'organizzazione HPZ ha aiutato con successo diverse cooperative abitative nel paese, tra le quali la Cooperativa Tashinga e GO For It, i cui membri sono collaboratori domestici. "Una volta iscritti da noi - dice Kunzuwa - li aiutiamo a contrattare con il consiglio comunale in quanto gruppo per avere della terra,". Miriam Maphosa, una collaboratrice domestica che è membro della Cooperativa Tashinga dice: " Se non fossi entrata nella cooperativa sarei ancora una residente di una baracca sul retro di un immobile." Maphosa racconta di essere entrata nella cooperativa nel 1995, e di avere avuto una casa in assegnazione dopo soli quattro anni. Dall'anno scorso il dollaro zimbabwese ha perso più del cinquanta per cento del valore rispetto alle principali monete, facendo aumentare i prezzi dei materiali da costruzione. La svalutazione della moneta locale e l'aumento del prezzo del carburante del sessantasette per cento è stata accompagnata anche da un aumento improvviso dal cinquanta al cento per cento dei materiali da costruzione, costringendo molti costruttori a accantonare i progetti che avevano. Thomas Perekwa, addetto alle relazioni pubbliche della Zimbabwe Building Society (ZBS), una società edilizia specializzata in ipoteche, dice che le condizioni economiche sfavorevoli hanno reso difficile per molti di coloro che vorrebbero acquistare una casa la contrazione e l'estinzione di un'ipoteca. "Attualmente la maggior parte delle società edilizie non sono in grado di fornire il capitale per un'ipoteca perché temono che le persone scappino con i soldi," dice. Phinus Kadenge, economista all'Università dello Zimbabwe, aggiunge: "Chi vuole diventare proprietario di una casa farebbe meglio a dimenticarselo per il momento, per via dei tassi di interesse." E continua: "La situazione non migliorerà affatto anche se ci sarà disponibilità di capitale per le ipoteche, poiché saranno comunque in pochi coloro che si potranno permettere di pagare il debito." Secondo Kadenge, la soluzione sta nella riduzione dei tassi di interesse e dei tassi di inflazione, una cosa improbabile a breve termine per via del valore del dollaro zimbabwese. Anche se alcuni costruttori hanno già preso dei provvedimenti per tenere aperti i cantieri, la maggior parte dei progetti in corso non sono destinati alle fasce di reddito medie e basse, persone che hanno un bisogno disperato di trovare un alloggio. Coloro che servono le fasce basse di reddito lottano per sopravvivere in queste dure condizioni economiche. Nancy Saungweme, il direttore esecutivo di Aloe Enterprises, una compagnia edile che serve le fasce di reddito medie e basse dice che la scarsità di capitali per le ipoteche ha impedito diversi progetti di edilizia abitativa nel paese. La compagnia è attualmente impegnata nella costruzione di case a basso costo a Mutare, una città sul confine tra lo Zimbabwe e il Mozambico, e Masvingo, una città turistica nella parte meridionale dello Zimbabwe. Pensa però che la scarsità di capitale per le ipoteche probabilmente frenerà la compagnia. "Forse dovremmo ricorrere ai fondi dell'Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (United States Agency for International Develpoment (USAID) per portare a termine i progetti." John Nkomo, Ministro all'Edilizia Pubblica e Popolare, dice che al momento i settori pubblico e privato producono insieme circa 18.000 unità l'anno di fronte a una carenza abitativa annuale di più di mezzo milione. "Questo significa che fino a quando il tasso produttivo rimane così basso la crisi abitativa si acuirà sempre più. Il tasso di produzione attuale non raggiunge nemmeno l'incremento annuo di 3,6 per cento conclude. Lo Zimbabwe ha vissuto una rapida industrializzazione e una migrazione dalle campagne alle città con le persone che vanno in cerca di occupazione e di una vita migliore nell'ambiente urbano, causando una crescita della popolazione cittadina senza precedenti. Il fenomeno ha provocato dei problemi sostanziali quali il traffico nei centri urbani, in particolare nelle aree a alta densità. Anche se il governo ha subito dato priorità all'offerta di alloggio, la maggior parte dei suoi progetti si sono fermati dopo che alcuni alti funzionari governativi e ministri hanno usato i fondi a loro vantaggio. Per esempio, diversi funzionari governativi sono stati imputati di avere tratto beneficio da Pay -For-Your House (Paga -La-Tua-Casa) che avrebbe dovuto aiutare le persone con reddito basso. Ed era proprio il ministero dell'Edilizia Pubblica e Popolare a gestire il progetto. Gli analisti dicono che per risolvere i problemi abitativi del paese il governo dovrebbe richiedere l'aiuto del settore privato e incoraggiare la gente a formare delle cooperative abitative. Mentre molti amministratori cittadini minacciano di demolire le baracche sul retro degli immobili dove abitano in molti, il problema abitativo è destinato a permanere nel prossimo millennio. A meno di sette mesi al prossimo secolo, la politica del governo impostata con l'indipendenza del 1980, che prevedeva una casa per tutti nel 2000, rimane un sogno.
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