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N.20 - Novembre 1999

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Malawi

Polemiche per le donne soldato

di Brian Lugomeka

In Malawi la battaglia per le pari opportunità di impiego tra uomini e donne non ha risparmiato la sfera militare. Il Ministero della Difesa ha ora annunciato che includerà presto le donne nelle fila dell'esercito del paese.

Dopo essere state escluse per anni dalle forze armate del paese, le donne, per decisione degli alti comandi militari del Malawi, saranno adesso ammesse al servizio. Questo avverrà alla fine dei cinque mesi necessari per risolvere le questioni logistiche e strategiche che accompagnano il reclutamento delle donne in servizio. L'annuncio del reclutamento delle donne è stato dato dal comandante dell'esercito del Malawi, il generale di corpo di armata Joseph Chimbayo, nel corso di un seminario sulle questioni delle pari opportunità, rivolto a alti ufficiali all'inizio di settembre. Il generale di corpo di armata Chimbayo ha detto che le donne, fino ad ora escluse dalle fila dell'esercito del Malawi, potranno arruolarsi come soldati, poiché il governo ha già stanziato dei fondi a questo scopo.

"Il programma è in linea con le politiche del governo, che mirano a non discriminare nessuno dal punto di vista delle pari opportunità. Ci sforzeremo di adeguarci alla parità sessuale in tutte le sfere interessate," ha detto il capo dell'esercito, aggiungendo che trova patetico che il Malawi sia l'unico paese nella regione a non avere donne soldato. "Inizialmente l'esercito recluterà trentacinque ragazze per ogni cinquecento uomini. E in questa prima fase le donne non saranno coinvolte in eventuali combattimenti," ha aggiunto.

L'intenzione di reclutare le donne nelle fila dell'esercito arriva dopo le accuse da parte degli attivisti sulle questioni della parità, che sostenevano che le attuali procedure per il reclutamente sono discriminatorie e violano la Costituzione del paese. "Questa pratica è in contraddizione con la sezione 24 (2b) della Costituzione, che afferma che 'qualunque legge discriminatoria nei confronti delle donne in base al sesso o allo stato civile non sarà considerata valida, e verranno approvate leggi che elimino i costumi e le pratiche discriminatorie contro le donne, e in particolare le pratiche che comportano una discriminazione sul lavoro, negli affari e nell'ambito della pubblica amministrazione'," dice la dott. Vera Chirwa, direttore esecutivo di Women's Voice. Il paese, oltre ad avere una clausola costituzionale che impone la parità di opportunità di impiego tra uomini e donne, è anche firmatario della Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Contro le Donne (Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women - CEDAW) delle Nazioni Unite, che è stata firmata nel 1987.

Il Comitato per le Libertà Civili (Civil Liberties Committee - CILIC), una organizzazione non governativa per i diritti umani, sostiene che è arrivato il momento in cui uomini e donne possono competere per un posto di lavoro in maniera paritaria, senza nessuna forma di discriminazione. "Che c'è di tanto speciale nelle armi dei militari? Le donne che lavorano in polizia maneggiano facilmente pistole e altre armi. Si vuole forse sostenere che possono non essere in grado di maneggiare le stesse pistole una volta che sono state addestrate a fare i soldati?" si domanda Emmie Chanika, direttore esecutivo del CILIC che conclude: "lasciate che il governo dia l'opportunità alle donne di dimostrare che possono compiere meraviglie anche in campo militare."

Nonostante questo cambiamento di intenzioni da parte degli ufficiali di alto grado, le donne devono affrontare lo stereotipo di vecchia data che le dipinge come il sesso debole. Secondo l'opinione di alcuni, principalmente uomini, le donne, anche se verranno arruolate, non saranno comunque mentalmente e fisicamente nelle condizioni di svolgere i compiti del soldato. E questo nonostante il fatto che per anni le donne sono state un fattore chiave per la produzione del paese, attraverso l'agricoltura e il commercio. In quasi tutti gli ambienti sono loro a provvedere alla famiglia e a contribuire maggiormente al bilancio familiare. La forza lavoro femminile in Malawi è stimata intorno al 64 per cento contro un 67 per cento maschile.

Molte ragazze e molte donne hanno contrattaccato, sostenendo che i loro detrattori sono soltanto dei tipici maschi sciovinisti. La diciannovenne Marita Gondwe di Blantyre dice: "le donne hanno dimostrato la loro forza portando sulla testa secchi e legna, in un epoca in cui le distanze da percorrere erano grandi. Non esiste un solo lavoro che fanno gli uomini che le donne non possano fare." Si chiede poi: "Cosa è più pesante da portare, un sacco di mais da cinquanta chili o un fucile? E' chiaro che è più pesante il sacco di mais del fucile, quindi non c'è niente che mi possa impedire di portare un fucile, e, a maggior ragione, di usarlo, qualsiasi siano le circostanze in cui mi trovo. Tutto ciò di cui ho bisogno è di un buon addestramento." Un soldato, Raphael Baula, è d'accordo con Marita. "Non c'è niente che contrssti con il reclutamente delle donne. Quando stavo in Mozambico, di guardia al passaggio della ferrovia malawese verso il porto di Nacala, abbiamo visto donne molto ben addestrate al combattimento. Quindi ciò potrà anche accadere in Malawi.

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