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Versione italiana

N.20 - Novembre 1999


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SOMMARIO









Editoriale

Il ventesimo numero di Africanews in lingua italiana affronta un problema africano che è attuale anche in Italia. Si tratta dei processi intentati per vere o presunte diffamazioni attraverso la stampa, processi che si concludono sovente con condanne e penali che, come nel nostro caso avvenuto in Ghana, possono davvero "sbilanciare" l'equilibrio di un giornale africano privato.

Il problema vero, in ogni parte del mondo, sta nel capire sin dove tali condanne tutelino il sacrosanto rispetto della persona e della sua privacy e sin dove invece siano un mezzo per costringere il giornalista a essere innocuo e inoffensivo invece che scomodo testimone per certi politici poco trasparenti, diciamo così.

L'episodio riferito dal nostro corrispondente in Ghana si riferisce appunto a una causa intentata da un ex-Ministro della Viabilità e dei Trasporti e vinta nei confronti del "Ghanian Chronicle" che ha dedicato diverse inchieste a un argomento scottante: la corruzione tra i funzionari governativi. La società civile e anche certe rappresentanze diplomatiche hanno protestato per la condanna inusuale nella sua entità e addirittura c'è chi teme per la democrazia riconquistata solo sette anni fa, dopo 10 anni di dittatura militare.

La storia di una bellissima Cenerentola africana ci arriva dalla Zambia. Mary Nawale è una graziosa ragazza di famiglia poverissima che parla soltanto una lingua locale e non sa una parola di inglese. Ciò potrebbe danneggiarla nel concorso per la scelta del "Volto dell'Africa", un mega-concorso che si concluderà nella primavera del 2000 a Città del Capo con la partecipazione delle più affascinanti rappresentanti di ogni nazione africana. A Lusaka c'è chi si è preso a cuore il caso di Mary e l'aiuta a diventare una concorrente modello. La vicenda viene seguita dai media e con passione sportiva da molti zambiani. Tutto ciò può servire per dimenticare i guai ben più gravi che affliggono questo paese una volta prospero ed ora poverissimo.

Ancora al femminile ma di tutt'altro carattere è l'articolo dal Malawi. In questo paese, per coincidenza è accaduto anche in Italia, il governo ha deciso di aprire l'esercito alle donne. In Italia non ci sono state polemiche ma nella nazione dell'eccentrico, e ora fortunatamente deceduto, dittatore Kamuzu Banda la novità ha fatto nascere una serie di interrogativi e perplessità sull'utilizzo delle donne alle armi. Il tutto però rappresenta un aspetto positivo per questo continente. Viene confermato infatti che si moltiplicano le situazioni in cui le donne fanno valere il loro diritto ad avere pari opportunità con gli uomini.

Chiude il ventesimo numero di Africanews un argomento, un problema che si può ritenere fondamentale per il rilancio di questo continente. È il debito estero, l'immane debito estero che schiaccia i paesi del Terzo Mondo e che il Giubileo ma soprattutto il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale potrebbero alleviare. Le novità non sono liete e una conferenza tenuta a Nairobi ha provocato soprattutto uno scontro polemico fra il presidente del Kenya, Moi e l'arcivescovo Desmond Tutu, Nobel per la Pace. Il religioso sudafricano aveva giustamente accennato al ruolo negativo, nell'abolizione del debito, interpretato da molti capi di Stato africani, capi che non godono di grande considerazione e rispettabilità visti i risultati del loro operato. E dato che Tutu ha toccato un punto dolente, Moi si è risentito. Buona fortuna, Africa!

Africanews staff


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