KenyaInsegnanti troppo maneschidi Hassan Galana
Per milioni di bambini kenioti in età scolare, la vita scolastica quotidiana è un incubo. Vengono infatti sottoposti a brutali punizioni corporali dai loro insegnanti, una pratica oggi definita "crudele, inumana e degradante". In un rapporto di 57 pagine emanato dalla Human Rights Watch (HRW), un'organizzazione per i diritti umani con sede a New York, intitolato "Risparmiate i bambini: le punizioni corporali nelle scuole keniote", la ricercatrice Yodon Thonden spiega in dettaglio come vengono inflitte le punizioni corporali nel paese. E' una pratica, dichiara, che gli insegnanti considerano parte della routine scolastica. Secondo il rapporto gli insegnanti schiaffeggiano, danno calci e bacchettano i loro studenti usando i più comuni mezzi di punizione corporale - una bacchetta di legno irregolare, altri invece usano fruste di gomma realizzate da vecchi pneumatici. Thonden spiega alcune delle ragioni dietro questa pratica: "I bambini vengono bacchettati o vengono loro inflitte altre punizioni corporali per infrazioni non importanti, come il loro scarso rendimento scolastico o per aver parlato nella lingua madre materna". Tra le altre infrazioni figurano il comportamento irrequieto in classe, arrivare in ritardo, indossare un'uniforme lacerata o sporca o non essere in grado di rispondere a una domanda. Oltre a queste punizioni individuali, esistono anche quelle di gruppo che, secondo Thonden, avengono soprattutto nelle scuole che non hanno dato buoni risultati negli esami a livello nazionale. La classe intera viene punita soprattutto con la verga. I ragazzi di solito vengono picchiati sulla parte posteriore del corpo, mentre le ragazze vengono picchiate sul palmo delle mani, sebbene i bambini abbiano riferito di essere stati picchiati anche su tutto il corpo. Come risultato i bambini mostrano escoriazioni e ferite gravi - ossa rotte, denti spezzati ed emorragie interne. In alcuni casi vengono sfigurati, handicappati permanentemente o persino uccisi. La Thonden afferma: "Le punizioni corporali spesso non vengono controllate. Sono arbitrarie e spesso brutali, a volte provocano lesioni" e aggiunge: "Gli insegnanti kenioti hanno carta bianca per picchiare i loro studenti". Sebbene il Direttore per l'istruzione nel 1996 abbia ripetutamente rilasciato dichiarazioni che vietavano le punizioni corporali, il bando non è mai stato applicato. Gli insegnanti si sentono sicuri per l'apparente giustificazione legale della punizione e anche la debolezza delle autorità nel perseguire qualsiasi insegnante che superi i 'limiti' accettati. Per quanto riguarda le Normative per l'Istruzione del paese (disciplina scolastica) le punizioni corporali sono consentite a patto che vengano eseguite dal direttore. Questo accade per "certi comportamenti" e dopo un'inchiesta completa. E se uno studente dev'essere punito deve esserci un testimone che non deve essere uno studente. Tuttavia di norma avviene il contrario. Non è insolito scoprire insegnanti comuni che infliggono la punizione in classe o nelle sale insegnanti in presenza dei compagni del punito. La situazione è peggiorata dalla mancanza di mezzi di difesa per i bambini e i loro genitori. Prima di tutto esiste un'apparente letargia da parte della Teacher Service Commission (TSC) che colloca gli insegnanti nel paese. Sebbene la TSC abbia il potere di trasferire o licenziare gli insegnanti accusati di abuso, questo avviene raramente. Il sistema giudiziario non è migliore, dato che la maggior parte delle famiglie non ha i mezzi per permettersi un avvocato e le prospettive di vincere l'azione legale sono praticamente nulle. Inoltre il sistema giudiziario non è forte, il processo è lento e la sentenza difficile da applicare. Nei pochi casi in cui gli insegnanti sono stati accusati in tribunale, gli accusati tendevano a essere assolti o puniti con somme modeste. La relazione della HRV dichiara: "Gli insegnanti vengono raramente puniti dal direttore scolastico o dal ministro dell'istruzione, persino quando hanno inflitto ferite gravi ai bambini affidati alle loro cure." Ma le punizioni corporali non sono le sole forme di punizione applicate nelle scuole. In altre situazioni gli studenti sono stati costretti a inginocchiarsi a lungo davanti alla classe, a scavare trincee, falciare erba o sradicare ceppi d'albero. Altri vengono costretti anche a correre ripetutamente intorno all'intero perimetro della scuola. E' per questa situazione che lo H.R.W. si è appellato per la messa al bando delle punizioni corporali attraverso una riforma della legge. "Human Rights Watch si appella al ministro della pubblica istruzione per l'immediata messa al bando della pratica della verga e delle punizioni corporali nelle scuole", dichiara, "Non solo sono punizioni crudeli, inumane e un trattamento degradante per i bambini, ma lede anche il loro diritto fondamentale all'istruzione" e aggiunge che in questo modo ai bambini viene impedito di godere appieno del loro diritto all'istruzione in conformità alla Convenzione dei Diritti del Bambino. "Esistono chiari collegamenti tra le pratiche punitive dei professori e l'abbandono della scuola da parte dei bambini" Il rapporto continua, "Sebbene insegnanti e genitori possano considerare necessario che il bambino provi il dolore per poter imparare, una quantità significativa di ricerche hanno mostrato il contrario, che l'uso delle punizioni corporali può ostacolare l'apprendimento, incoraggiare o indurre i bambini ad abbandonare la scuola e generalmente, indebolire gli scopi fondamentali dell'istruzione." Secondo il Comitato per i Diritti dei Bambini delle Nazioni Unite, le punizioni corporali sono incompatibili con la Convenzione relativa a tali diritti che è il trattato più ratificato al mondo. Altre leggi e standard internazionali sui diritti umani che le pratiche hanno violato, comprendono la Convenzione Contro la Tortura e i Trattamenti o Punizioni Crudeli, Inumane e Degradanti, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici. La Thonden osserva infine che se il Kenya mette al bando queste pratiche, non sarà comunque il primo paese africano a farlo, dato che Sud Africa, Burkina Faso, Etiopia, Namibia e Zimbabwe hanno già vietato la pratica della verga nelle scuole. Allo stesso tempo gli insegnanti devono essere formati nell'uso di mezzi alternativi per mantenere la disciplina ma osserva che è più facile a dirsi che a farsi, considerando il tempo a disposizione con gli studenti e la formazione che gli insegnanti ricevono. "In Kenya il problema è che gli insegnanti hanno solo 4-5 ore di corso di mantenimento della disciplina in classe o di tecniche di gestione della classe". E' necessaria l'introduzione di ulteriori cambiamenti, ad esempio, che il Procuratore Generale presenti in Parlamento la tanto attesa nuova bozza della Legge sui Bambini e che il paese ratifichi la Carta Africana per i Diritti e il Benessere del Bambino. Sebbene queste innovazioni possano richiedere molto tempo, la Thonden afferma che qualcosa potrebbe essere fatto subito a livello ministeriale.
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