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N.21 - Dicembre 1999

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Zambia

"Dateci la nostra patria"

di Gydeon Thole

Il popolo Lozi dello Zambia lotta per l'autonomia del suo paese. I loro fratelli nella vicina Namibia hanno iniziato una campagna che ha allargato l'ambito geografico del conflitto.

I membri della tribù Lozi della provincia occidentale dello Zambia, che chiedono la secessione e lottano per l'autonomia, hanno iniziato a sconfinare nella città di Caprivi, nella Namibia nord-occidentale, per aiutare i loro fratelli a combattere per la secessione dalla Namibia. E' il Fronte Patriottico Barotse (BPF) che guida l'autonomia del popolo Lozi nello Zambia, che ha la stessa composizione etnica del gruppo ribelle che lotta per la secessione della provincia Caprivi in Namibia. La striscia di Caprivi divide il confini tra Zambia, Zimbabwe e Botswana.

Il BPF dichiara di aver deciso di sostenere la guerriglia in Namibia guidata da Misheck Muyongo del Caprivi Liberation Army, 'Perché è venuto il momento di agire e parlare" così ha detto il presidente Imasiku Mutangelwa che ha aggiunto: "I secessionisti Caprivi hanno iniziato un bel viaggio nella direzione giusta, perché la loro richiesta di autonomia in passato aveva incontrato orecchie sorde".

La crisi è già sfociata nella guerra civile nella città di Katima Mulilo, in Namibia, a meno di 20 chilometri a ovest di Sesheke, la città della provincia occidentale dello Zambia, i cui residenti hanno limitato i loro movimenti quale misura cautelativa. Come risultato di questa "esportazione della solidarietà", lo Zambia ha chiuso il confine come del resto anche il governo della Namibia. Ma il ministro degli interni dello Zambia, Peter Machungwa, dichiara "Abbiamo chiuso il confine perché non poteva funzionare se l'altra parte era chiuso".

Nonostante questo tiepido approccio da parte di Lusaka, Mutangelwa ha avvertito il govenro della Zambia di trarre una lezione da quanto sta avvenendo a Caprivi. Il B.P.F. dichiara che il territorio ora chiamato provincia occidentale dlla Zambia vuole ottenere l'indipendenza. Secondo il B.P.F. l'amministrazione dei due territori ha firmato il cosidetto Barotseland Agreement (Accordo del Barotseland) firmato dall'allora capo di stato Kenneth Kaunda e Litunga Iluta Yeta, re della tribù Lozi. In base all'accordo il Barotseland sarebbe rimasto autonomo dopo la conquista dell'indipendenza. I Lozi guidati dal B.P.F. dichiarano che il governo della Zambia non ha rispettato l'accordo e che la zona ha subito una stagnazione nello sviluppo economico. "I Lozi erano stanchi di discorsi che non portano frutti e ora intendono andare per la loro strada", ha detto Mutangelwa.

Dopo essere stato informato della campagna Lozi per la formazione di uno stato separato dal resto della Zambia, il governo del presidente Frederick Chiluba ha avvertito i Lozi che avrebbe intrapreso severe misure se si fossero impegnati in attività che mirano a destabilizzare la pace nello Zambia e nei paesi vicini.

Il B.P.F. afferma che ora ha iniziato a tenere una serie di incontri di consultazione con i Lozi nello Zambia nell'ambito del normale programma d'azione onde elaborare nuovi modi per aiutare i secessionisti. Mutangelwa ha dichiarato che la sua organizazione intende presentare un documento di protesta alle Nazione Unite per i sei secessionisti Caprivi arrestati dal governo della Zambia e detenuti nella prigione di Lusaka. I gruppi per i diritti umani dichiarano che i Lozi hanno lottato per i loro diritti legittimi. In base all'articolo 35 della Carta dell'Onu sulle popolazioni autoctone, di cui anche lo Zambia è firmataria, il capo B.P.F. ha dichiarato che i Lozi hanno il diritto di sviluppare contatti, rapporti e cooperazione comprese le attività a fine politico, economico e sociale con altre persone oltre frontiera." I Lozi che vivono nei due paesi da lungo tempo ormai sollecitano i due governi a ripristinare la loro autonomia.

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