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N.22 - Gennaio 2000

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Kenya

Ballando nel turismo sessuale

di Clement Njoroge

In Kenya l'industria del turismo offre pacchetti che prevedono una visita alle località sulla costa dove vengono organizzate serate per i clienti. In alcuni di questi paradisi del divertimento si tengono gare di ballo. I ballerini però non sono adulti, sono bambini, a volte di soli 5 anni.

Sono le otto di sera di una calda domenica al 'The Office Restaurant', accanto al traghetto di Likoni nel porto di Mombasa. La folla composita di africani, arabi ed europei sta inneggiando e gridando. Suleiman Majambozi li ha mandati in delirio con la sua danza. È un'altra serata finale della gara di ballo settimanale e Majambozi è ansioso di difendere il suo titolo contro Saidi Riziki, otto anni. E ha successo, solleva le mani e urla "Sì!". Mentre s'inchina alla folla, il disc-jokey, che controlla un costosissimo impianto stereo, annuncia: "Un bell'applauso per il re. Un bell'applauso per il re". La folla applaude e Majambozi va di sopra a riposarsi dopo una serata frenetica in cui ha battuto 20 concorrenti. L'attività al club toglie il fiato e Majambozi ha disperatamente bisogno di riposare. Ha solo 10 anni!

Majambozi appartiene alle schiere di minori reclutati per una nuova forma di spettacolo nelle regioni costiere del Kenya: le gare di ballo tra bambini, alcuni dei quali hanno solo 5 anni. Il problema è che queste gare avvengono in bar affollati, dove i minori sono esposti a ogni sorta di violenza. Questo fenomeno ha trasformato quest'area tranquilla di Mombasa, chiamata South Coast, nella località costiera preferita da molti. Nonostante la natura degradante e violenta di queste gare, il ballo sembra rendere più divertente la vita notturna di Likoni. La South Coast (costa meridionale) ospita alcuni dei migliori alberghi del paese. Fino alle tre di pomeriggio non avviene nulla, ma non appena scocca quell'ora magica, tutto sembra rianimarsi e inizia la gara, "The Family Show".

Adulti in cerca di divertimento, compresi quelli con preferenze sessuali particolari, marciano verso locali come 'The Office' per farsi intrattenere dai minori. La popolarità degli spettacoli è improvvisamente esplosa quando 101.9 Metro-FM, una stazione radiofonica locale, ha organizzato uno spettacolo simile nella regione. Questo sembra indicare che alle autorità non interessa chi partecipa a questi spettacoli né gli atti che compie.

Nei locali la maggior parte dei bambini partecipa alle gare di danza specializzate nel Ndombolo, una danza congolese. La danza prevede l'imitazione di una scimmia che cammina. Il prezzo del biglietto è di 0,3 dollari USA per i bambini mentre gli adulti pagano il doppio (circa 1000 lire). Lo spettacolo inizia e il dj e la sua équipe scelgono a caso tra 10-15 bambini. La maggior parte di loro sono concorrenti perenni. Poi il Dj fa suonare delle canzoni congolesi che loro ballano fino a quando vengono eliminati. La giuria di solito è composta da una folla eccitata che decide chi è il miglior ballerino. Per dichiarare il vincitore il Dj chiede in kiswahili alla folla: 'Aendelee ama asiedelee?' (deve continuare o no?). Se la risposta è affermativa, il concorrente continua altrimenti viene eliminato.

La maggior parte dei bambini va a scuola o l'ha abbandonata perché non ha potuto pagare la retta. Mjambozi, che sogna un lavoro al porto, è uno studente della Consolata Ndogo Primary School. E' un concorrente di Saidi, 8 anni, allievo della Nyamboki Primary School. La giovane età non gli ha comunque impedito di partecipare alle gare di danza nel corso dell'ultimo anno.

I primi tempi, quando nel locale è iniziata la gara, nel gennaio di quest'anno, i ragazzini venivano pagati 200 scellini kenioti (3 dollari USA) a serata. In seguito la tariffa è stata ridotta della metà e ora guadagnano 30-50 scellini kenioti (0,7 dollari USA) o niente. Quando per il vincitore non c'è nulla, gli viene accordato l'onore di ballare una canzone di sua scelta. Quando siamo andati a trovarlo Majambozi, secondo in una famiglia di tre persone, non era stato pagato e ha dovuto aspettare che il Dj lo invitasse a scegliere una canzone.

Ma il Dj del locale, che si atteggia a Ranking Jimmy, dichiara di ricompensare i bambini tutte le volte che ballano con, tra l'altro, dolci, libri e cioccolata. Tuttavia quando chi scrive ha lasciato il locale verso mezzanotte, la maggior parte dei concorrenti non aveva ricevuto nulla e sonnecchiava sulle sedie di legno al bar. Il dj nega anche che lo spettacolo sia sfruttamento, affermando che intende semplicemente offrire divertimento alle famiglie. Il dj che ha lavorato nei posti più brillanti della zona, come Pine Wood Beach, Diani Sea Resort, ha firmato un contratto con la direzione per iniziare uno spettacolo in gennaio. Ora il dj dichiara che il locale è il più popolare della regione. I mesi più impegnativi sono aprile, agosto e dicembre, quando non c'è scuola e i bambini rimangono a casa.

Mjambozi dice di usare i pochi soldi guadagnati per la scuola e anche per comprare qualche vestito. "Veramente non mi piace questo posto, ma altrove non c'è molto da fare: Per questo vengo qui, altrimenti quando sono a scuola sono una persona diversa". Dichiara che nell'ultimo trimestre era secondo in una classe di 56 allievi. E' difficile verificare la sua dichiarazione. I genitori sono divorziati e Mjambozi ci spiega che sua madre non oserebbe mai entrare in un bar, anche se conosce l'attività del figlio. L'altro locale frequentato da Majambozi e da quelli come lui è l'Harambee Bar, a pochi passi dall'Office Restaurant. Anche il Mombassa Watersport Hotel offre un programma simile.

Juma Rajab è un altro minore che dichiara di essere stato iscritto alle prime gare dalla madre. D'allora non si è mai fermato. Ha imparato da solo la maggior parte delle diverse danze guardando video musicali. Sebbene si risenta per il fatto che a volte non vengono pagati, non prova amarezza e risponde filosofico "Anche se non ci pagano Dio ricompenserà il nostro talento". Quando vengono pagati, Rajab dà tutti i soldi alla madre disoccupata.

Accanto a Rajab balla Rehema, nove anni, l'unica bambina che quella sera ha partecipato alla gara. Timida e bella sembra un bambino in vacanza con la famiglia. Ma non è così. Stando a quanto dichiara si è ritrovata a ballare ed è sempre stato così da quanto puo' ricordare. Nonostante l'età ancora non ha mai messo piede in una scuola e dichiara "Mia madre non ha la possibilità di mandarmi a scuola. Per questo sono venuta qui". Quando non è al locale e i suoi coetanei sono a scuola, rimane a casa o va alla scuola islamica.

Amina Thala è un'altra bambina di 13 anni che non è mai andata a scuola. Dopo la morte della madre e l'abbandono della famiglia da parte del padre, vive con i nonni. Oggi non ha partecipato alla gara ma afferma stoicamente, "Nitarudi weekendi ijayo na wataniona" "Tornerò il prossimo fine settimana e i miei contendenti dovranno darsi da fare". Poi arriva il 17nne Amos Raphael che nonostante l'età "avanzata" sembra un bambino di dieci anni. Ha lasciato la scuola ed è tra i ballerini più stagionati del locale. Settimo in una famiglia di 11 persone, considera il ballo un'occupazione. Dice "Mia madre è disoccupata e non ho padre. E non ho altro lavoro se non la danza". Amos che vuole diventare meccanico, mi chiede ansioso se conosco qualche locale che offra una paga migliore. Gli dico di no e non puo' nascondere la sua delusione.

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