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N.22 - Gennaio 2000

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Malawi

Il football può aiutare l'emancipazione della donna

di Hamilton Vokhiwa

Gli attivisti contro la discriminazione delle donne stanno cercando di affrontare la questione dell'uguaglianza. Con la recente introduzione del calcio femminile nel paese sembrano aver segnato un punto a loro favore.

Quando a luglio gli Stati Uniti hanno ospitato e vinto il titolo ai Mondiali di calcio femminile, tutto il mondo ha condiviso la gioia dell'ingresso delle donne in uno sport prima riservato agli uomini. Subito dopo l'inaugurazione del 13 giugno, il campionato ha attratto una folla entusiasta ansiosa di assistere alle partite. Ma mentre il trionfo americano nelle finali in Cina è stato un avvenimento internazionale, un avvenimento calcistico simile, anche se meno conosciuto, sei mesi dopo incantava il Malawi. Infatti il paese ha ospitato il primo campionato di calcio femminile che ha richiamato grandi folle di spettatori. La maggior parte dei fan non si aspettava molto dal raro evento, ma ne è rimasta impressionata. Le donne hanno dimostrato una grande abilità nel controllo della palla e nei passaggi. Qualcuna sembrava giocare molto meglio degli uomini scesi in campo negli ultimi anni.

Le giocatrici hanno dimostrato che con allenamento e sponsorizzazione adeguati, con l'impegno individuale potrebbero portare il Malawi ad un livello superiore nell'ambito de calcio femminile. In questo continente sono poche le squadre che possono emulare quelle di Stati Uniti, Cina, Brasile, Norvegia e Svezia. Questi paesi sono ai primi posti mondiali del calcio femminile.

Tuttavia, nonostante l'ottimismo, il quadro del calcio femminile in Malawi è piuttosto confuso. Questo fenomeno è dovuto alla carenza di sponsorizzazioni. All'inizio si è visto un barlume di speranza quando è stato lanciato un gruppo di calciatrici a livello nazionale con la sponsorizzazione del Population Services International (PSI). D'allora nulla o molto poco si è sentito sul calcio femminile, a parte di alcuni appelli per raccogliere fondi. Uno di questi messaggi dice, "La situazione attuale è tale che solo una squadra è viva e vegeta mentre tutte le altre non sono più attive".

La carenza di sponsorizzazione può essere collegata al fatto che la maggioranza dei sostenitori del calcio del paese preferisce il calcio maschile che, nel corso degli anni, ha prodotto giocatori oggetto di venerazione. E' stata la preferenza determinata dal sesso a indurre le società più importanti, come il gigante produttore di sigarette BAT, a sostenere alcune delle squadre più forti del paese. Anche la società Bata Shoes (Scaroe Bata) è un'altra società che sponsorizza una squadra che raccoglie i giocatori di punta del paese. I politici non sono rimasti indeitro. Attualmente quasi ogni membro del Parlamento del partito di governo, il Fronte Democratico Unito (UDF), sponsorizza un trofeo che vede il suo nome tra i sostenitori.

Questo è lo scenario dove la neonate squadre di calcio femminili del Malawi devono operare. Al momento nessuna delle 16 donne membro del Parlamento sponsorizza un campionato sportivo come invece fa la controparte maschile. Hanno perfino ignorato l'unica partita di pallacanestro femminile nonostante il fatto che la squadra nazionale sia piazzata all'ottavo posto a livello mondiale. E' scoraggiante se si considera il fatto che la squadra di calcio maschile del paese negli ultimi anni ha dato risultati mediocri, perdendo una partita dopo l'altra a livello internazionale, eppure gli sponsor se ne contendono la sponsorizzazione.

Tuttavia queste donne decise possono rallegrarsi del fatto che la tendenza sta cambiando ora che alcuni stati africani hanno cominciato a prendere sul serio il calcio femminile. Ne è esempio la Nigeria, arrivata alle semifinali del mondiale. Per la terza volta ha rappresentato il continente nel contesto sportivo. Oltre alla Nigeria, l'Africa è stata rappresentata anche dal Ghana.

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