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N.22 - Gennaio 2000

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Zimbabwe

Uno spiraglio di luce nel carcere maledetto

di Bright Chibvuri

In Zimbabwe le condizioni nelle prigioni sono terribili. Le recenti misure adottate dalle autorità hanno adottato per riformarle, il sovraffollamento, gli abusi sessuali, le malattie e l'inadeguatezza del cibo che mietono vittime tra i detenuti.

Maria Chikwenje, un'ex detenuta che ha scontato due anni di carcere nella prigione di Chikurubi, ha deprecato la vita dietro le sbarre e ha giurato che nel corso della sua vita non commetterà mai più crimini. "Prima stavo in una stanza chiamata cella, dove dormivamo su letti a castello. Poi ci hanno spostato in un dormitorio. Eravamo circa ottanta a dormire sul pavimento, con i piedi che si toccavano nel mezzo della stanza," dice Chikwenje, che era stata condannata per furto nel 1996.

L'esperienza di Chikwenje testimonia della durezza della vita cui vanno incontro i detenuti nelle prigioni dello Zimbabwe. I problemi dei prigionieri vanno dal sovraffollamento, all'abuso verbale e fisico cui sono sottoposti, l'alto rischio di contrarre malattie e il pericolo di infezione da Hiv/Aids a causa della possibilità dei rapporti omosessuali e lesbici di cui si fa molto menzione nelle prigioni del paese. Anche se non ci sono statistiche ufficiali che lo comprovino, gli ex prigionieri dicono che queste pratiche sessuali hanno spesso luogo. "Una volta che sei lì non puoi resistere. Fa parte dell'intrattenimento e ci piaceva molto farlo. Chi è alla prima condanna e i giovani sono più vulnerabili a chi sta dentro da tanto," ha detto Kedah Adams che ha scontato una pena nella prigione di Mazowe dopo essere stato condannato per furto in una casa.

In alcune prigioni i funzionari negano che l'omosessualità sia diffusa. "Se avviene, è un'attività criminale di cui non siamo a conoscenza. Nessuno è venuto da noi a lamentarsi di questa pratica. Chiunque venga sorpreso a farlo verrà trascinato in tribunale e incriminato," ha detto un funzionario della prigione di Masvingo che ha preferito rimanere anonimo.

A parte gli abusi sessuali, è stato segnalato che il sovraffollamento e le scadenti condizioni sanitarie hanno raggiunto livelli inaccettabili nei quaranta carceri del paese. Al momento la popolazione carceraria si aggira intorno alle 20.000 presenze, in eccesso di circa 4.000 rispetto alla effettiva capacità di 16.000. Una prigione di Gweru, ricordata da tutti per avere detenuto gli attivisti neri in epoca coloniale, è la più sovraffollata, con 1.736 prigionieri. Il portavoce del direttore della prigione Frankie Meki ha confermato l'esistenza di comportamenti sessuali scorretti tra i prigionieri in questo penitenziario. "Questa prigione ha il più alto numero di detenuti. Confermo che sono stati segnalati abusi sessuali in questo penitenziario ma non posso fornire delle cifre. Non è stata fatta nessuna ricerca per stabilire quale sia l'ampiezza del fenomeno," ha detto Meki. Alcune carceri non hanno gabinetti. I prigionieri usano dei secchi per andare di corpo, andando così soggetti a malattie come la dissenteria e a altre infezioni. "Dovevamo usare dei contenitori, perché non c'era un posto dove andare," si è lamentata Chikwenje.

Il governo dello Zimbabwe spende più di quaranta milioni di dollari dello Zimbabwe l'anno per il mantenimento dei prigionieri, che vanno a pesare ulteriormente sulle risorse economiche dello stato. I costi di mantenimento di un detenuto sono in media di circa 2.000 dollari dello Zimbabwe al mese. La mancanza di servizi igenici ha incrementato la diffusione di malattie quali la meningite e la tubercolosi nelle prigioni. Almeno dodici detenuti sono morti di meningite l'anno scorso e ne sono stati segnalati alcuni altri morti di tubercolosi. Molti altri hanno sofferto della malattia dopo essere stati rilasciati. La diffusione della meningite ha spinto il Ministero della Sanità a vaccinare tutti i prigionieri nelle prigioni di Chikurubi Maximum, Harare Central e Bundura dove era sfuggito il controllo sui casi della malattia. Il governo ha anche disposto la costruzione di un vero e proprio ospedale nella prigione di Chikurubi per assicurarsi che i prigionieri vengano curati meglio.

Preoccupanti articoli di giornale hanno rivelato che alcuni prigionieri e prigioniere non indossano biancheria intima per la scarsità delle scorte, una situazione che è stata condannata dai gruppi di difesa dei diritti umani in quanto "degradante e inumana." "I prigionieri non hanno vestiti a sufficienza. La maggior parte di loro indossa abiti laceri. Camminano a piedi nudi e dormono su lastre di cemento," ha detto Ernest Maigurira, presidente della Associazione dello Zimbabwe per la Criminalità e la Riabilitazione del Criminale (Zimbabwe Association for the Crime and Rehabilitation of the Offender - ZACRO). "Questo è un atto barbaro che contrasta con il fondamentale diritto umano a un trattamento equo. Dovrebbero fornirgli biancheria leggera se il motivo è la sicurezza," ha detto Elizabeth Feltoe, il funzionario giudiziario della Commissione Cattolica di Giustizia e Pace (Catholic Commission of Justice and Peace).

La scarsità alimentare è un altro problema. I prigionieri si sono lamentati della esiguità dell'approvvigionamento di cibo mentre altri hanno detto che gli veniva servito un pasto al giorno. "E' la sopravvivenza del più adatto. A volte ci azzuffiamo per il cibo. Mi domando dove i cuochi stiano mettendo le nostre razioni di cibo," ha detto James Jiri, un prigioniero di Bulawayo. Ma il procuratore generale Patrick Chinamasa respinge queste lamentele. Dice: "La prigione per sua natura non deve essere un posto confortevole. Non dovrebbe in nessun modo somigliare a un albergo altrimenti saremmo come dei collegi. Questi posti dovrebbero insegnare ai condannati che commettere un crimine può anche scottarli."

A causa della scarsità delle razioni di cibo, i detenuti che hanno dei soldi sfruttano i loro compagni cui chiedono favori sessuali in cambio di cibo, sigarette e a volte droga, di solito marijuana introdotta in modo illecito in carcere. Per affrontare l'aggravarsi del problema dei carceri, il governo sta facendo uno sforzo per ridurre la popolazione carceraria. Il Programma di Servizio alla Comunità (Community Service Programme) introdotto nel 1996 ha beneficiato migliaia di piccoli criminali. I condannati inviati a svolgere un servizio per la comunità vengono affidati a istituzioni governative che hanno bisogno di lavoro a basso costo, come scuole, ospedali, cliniche e collegi. Oliver Chigariro, il funzionario addetto al servizio alla comunità, dice: " I programmi hanno avuto successo. Le famiglie vengono tenute unite senza che si perdano i contatti e la maggior parte delle comunità ne sta beneficiando. Questo aiuta anche a non fare avvicinare i piccoli criminali ai criminali veri e propri, come succede quando vengono mandati in carcere."

Oltre al servizio alla comunità il governo ha cominciato a introdurre il sistema delle prigioni aperte nella prigione di Connemara, nella provincia di Midlands. In questo sistema i prigionieri scontano la loro sentenza in condizioni diverse da quelle rigorose associate alla vita della prigione, vengono concessi un alloggio decente, del cibo e la privacy. I criminali possono avere visite frequenti, andare a dormire all'ora che preferiscono e gli è permesso andare a casa per i fine settimana. Queste regole però valgono soltanto per coloro che hanno condanne brevi, che si comportano bene e coloro che sono considerati criminali meno pericolosi.

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