GhanaGli emigranti bambinidi Amos Safo
Un paio di anni fa un funzionario di Response, un cartello di Ong (Organizzazioni non governative) che lavora sull'assistenza ai bambini, ha visitato Sunyani, la capitale della regione ghanese Brong-Ahafo. Ha scoperto stanze di circa tre metri per tre metri e mezzo, senza finestre, ognuna delle quali alloggiava quarantacinque bambini delle regioni settentrionali. In tutto c'erano circa duecentocinquanta di questi migranti nella casa, di proprietà di alcuni Alhaji della zona settentrionale del paese. E' poi emerso che questi Alhaji ricevono le partite di ragazzi da 'appaltatori di bambini' per una certa cifra. La stanza faceva parte di una serie di 'magazzini di raccolta' che, a Sunyani e in altre parti del paese, sono stati impiantati per il reclutamento del lavoro minorile. Questi adolescenti lavorano in fattorie e punti di ristoro, trasportano dei carretti a mano o fanno i facchini, ma non vedono mai lo stipendio che guadagnano. Gli viene dato da mangiare una volta al giorno e insegnato l'arabo durante i fine settimana. I più fortunati un giorno potranno tornare dai genitori, ma alcuni non li rivedranno più. Questa usanza, che in Ghana è diffusa, è stata al centro di un'accesa discussione nel corso di un seminario. Obiettivo del seminario era quello di individuare un modo per arginare il fenomeno dei bambini di strada. Fino a poco tempo fa in Ghana questo fenomeno riguardava la gioventù, gli adolescenti e i ragazzini, ma una brutta svolta è data dal crescente numero di neonati che nascono in strada. Nelle grandi città la vista di ragazze giovani tra i tredici e i diciassette anni con un bambino in braccio sta velocemente sostituendo quella delle persone anziane che chiedono l'elemosina per strada. E' molto difficile documentare il numero esatto di bambini di strada, ma un'abbondanza di prove indica che il fenomeno è cresciuto negli ultimi cinque anni. Questa realtà ha effettivamente preso alla sprovvista i ghaniani, e ha messo in evidenza lo scarso controllo del governo sul problema. Il seminario ha portato alla ribalta le bizzarre ma soprattutto penose condizioni in cui vivono i giovani abitanti delle strade. Alcuni dormono sui marciapiedi, davanti ai negozi o in case di fortuna fatte di cartone. Ne risulta un numero crescente di stupri e di gravidanze di adolescenti nei centri urbani del paese. La professoressa Nana Araba Apt, direttore del dipartimento di sociologia all'università del Ghana, ha detto che molti dei bambini di strada sono migranti dalle campagne che invadono le città in cerca di lavori che non ci sono. Altri, e in particolare le ragazze, sostengono di scappare da matrimoni imposti e famiglie disgregate. Purtroppo finiscono in strada, e la maggior parte delle ragazze rimane incinta. Secondo la professoressa Apt, la maggior parte di questi bambini proviene dal Ghana del nord, dove sono fortemente legati alla struttura familiare e sono sensibili alle 'richieste finanziarie' delle proprie famiglie. "Sono ligi nel rimettere i soldi che guadagnano ai loro genitori nel nord, e hanno in previsione di tornare stabilmente ai propri contesti familiari. Per la maggior parte finiscono nei mercati, le stazioni ferroviarie, le stazioni dei camion, e riescono a sopravvivere trasportando carichi pesanti," ha precisato la sociologa. Il seminario ha riconosciuto nel problema dei bambini di strada una diretta conseguenza della povertà nei distretti. Se non si contiene la povertà nell'entroterra, quindi, gli sforzi per sottrarre i bambini dalla strada saranno inutili. Il Ghana è uno dei paesi più poveri dell'Africa. Due recenti ricerche della Banca mondiale e del governo ghaniano hanno stabilito che circa cinque milioni di ghaniani, un quarto della popolazione, hanno un reddito inferiore ai trenta dollari al mese. Le condizioni di vità del quindici per cento dei ghaniani sono state descritte come di povertà assoluta. Il nord rurale è particolarmente colpito dalla povertà. Nelle regioni Superiore occidentale, Settentrionale e Superiore orientale rispettivamente il 51,6, il 44,1 e il 32,6 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Queste cifre sembrano mostrare che il flusso dalle aree rurali a quelle urbane continuerà ancora e che qualunque programma per allontanare i minori dalle strade non avrà un impatto significativo. Un certo numero di Ong si sono fatte carico della sfida e stanno lavorando assiduamente per alleviare le sofferenze dei bambini. Una di queste organizzazioni è Response, un cartello di trentacinque Ong che offrono, tra gli altri, servizi di istruzione, sanità, formazione anche professionale, orientamento, consulenza e sport, in modo da sottrarre i ragazzi dalle strade e da un'esistenza precaria. Actionaid Ghana è una delle Ong che lavorano a Bawku e Tamale, nel nord. A Bawku, dove il sistema pastorizio è operante, i bambini e le bambine vanno a lezione la mattina tra le sei e trenta e le undici, poi tornano a casa e aiutano i genitori nelle attività economiche. Dopo tre anni entrano nel normale sistema scolastico. Il progetto per i bambini di strada di Tamale prepara per un anno in maniera intensiva i bambini tra i sei e i tredici anni che non sono mai stati a scuola, per poi inserirli nelle scuole regolari. Una valutazione del sistema ha mostrato che i ragazzini sono in grado di competere con esiti positivi con i loro compagni che hanno cominciato la scuola dalla prima classe. Actionaid dice che tra i bambini di questo gruppo di età i due sistemi hanno ridotto la potenziale migrazione verso le città in maniera significativa.
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