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Versione italiana

N.29 - Settembre 2000

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Ghana

Razzisti in casa d'altri

Di Santua Niagia

Un malese viene espulso per aver sputato in faccia ad un autista ghanese ed un indiano viene multato per aver versato acqua bollente nell'orecchio di una guardia addormentata; questi ed altri casi di abusi grossolani commessi da stranieri fanno esplodere l'orgoglio nazionale e la critica per la presenza di troppi dirigenti stranieri nell'economia del paese.

L'influente giornale statale ghanese Daily Graphic ha scritto: "saremo pur poveri, ma ugualmente teniamo in gran conto il nostro orgoglio e la nostra dignità, valori ai quali non abdicheremo mai, per nessuna cosa al mondo". Il giornale commentava l'espulsione di Latin Abdul Tokimin, un dirigente malese espatriato al quale era stato ordinato di lasciare il Paese per aver sputato in faccia al suo autista, dandogli dell'animale in uno sfogo che egli stesso aveva definito una banale incomprensione, finita fuori controllo.

Il signor Tokimin, un ingegnere di quarantadue anni, direttore marketing della Ghana Telecom, la società di stato delle telecomunicazioni, si dice abbia sputato in faccia al suo autista ghanese, David Akator, in un atto da tutti pienamente condannato e considerato non solo razzista ma anche un affronto alla dignità dei ghanesi in generale e avvilente per la persona di Akator in particolare. La persona sospettata era stata immediatamente arrestata e, in seguito ad indagini, il signor Aboa, direttore del servizio immigrazione, ne aveva revocato il permesso di residenza e di lavoro, ordinandogli di lasciare il paese entro 72 ore.

Il comportamento di Tokimin aveva fatto scalpore, specialmente sui media, scatenando richieste di arresto e procedimento giudiziario. In una dichiarazione resa a John Dramani Mahama dell'Unione dei Lavoratori della Comunicazione (CWU), l'affabile Ministro delle Comunicazioni, fortemente quotato per diventare il prossimo vice-presidente del Paese, aveva minacciato di reagire pesantemente al tentativo degli stranieri di schiavizzare i ghanesi a casa propria. La CWU aveva anche dichiarato di pretendere l'immediata espulsione di Tokimin, qualora fosse stato riconosciuto colpevole, aggiungendo che quantunque appoggiasse lo sforzo del Governo nell'investimento sugli stranieri questo non doveva essere fatto a spese della dignità dei ghanesi.

Il signor Akator, l'autista, aveva raccontato di essere arrivato tardi alla residenza di Tokimin per portarlo al lavoro e di averlo trovato già furioso e pieno di rabbia. Quando aveva tentato di spiegare i motivi del ritardo, Tokimin gli aveva sputato in faccia coprendolo di insulti, chiamandolo pazzo, idiota, stupido ed animale. Akator pare si sia tranquillamente ripulito il viso caricando il padrone per portarlo in ufficio, ma quando aveva acceso la radio questi lo aveva investito di nuovo con pesanti epiteti, chiedendogli, fra l'altro, come un animale potesse ascoltare la radio!! La direzione della Telecom Ghana aveva immediatamente sospeso Tokimin e si era scusata del presunto disdicevole comportamento del suo dipendente. L'espulsione sommaria veniva considerata una piacevole sorpresa da molti ghanesi che accusano le autorità di permettere agli stranieri di maltrattare impunemente i connazionali. Tre anni prima, infatti, un espatriato indiano aveva versato acqua bollente in un orecchio di un guardiano per essersi assopito in servizio.

Mentre la questione del malese era ancora fresca, un inglese, un certo Mark Sinclair, direttore della Techvaart Trading Services Ltd. distributori delle lamette Gillette Blue II, veniva arrestato per aver aggredito una guardia in servizio a casa sua che aveva lasciato la porta aperta. Si dice che il guardiano privato trentaquattrenne di nome Jackson Darkey sia stato colpito con due sberloni in faccia e apostrofato con epiteti razzisti. Quando Darkey aveva riferito del suo incidente al suo direttore, Sam Malesi, questi gli aveva tolto metà dello stipendio e lo aveva licenziato, giustificandosi dicendo che il cliente ha sempre ragione. Si dice anche che Malesi avesse rifiutato al dipendente l'autorizzazione di andare all'ospedale, mentre il responsabile delle pubbliche relazioni della società aveva affermato che lasciare la porta aperta costituiva un'infrazione del regolamento tale da giustificare il licenziamento. Tutto ciò aveva fatto pensare a molti che i colpevoli se la potevano cavare senza pagare lo scotto, l'indiano, infatti, era stato multato in modo irrisorio di una somma che era stata data come compensazione alla vittima, ma il colpevole era stato lasciato nel paese a continuare il suo lavoro mentre il guardiano era stato rovinato per la vita.

Il Daily Graphic, dedicando un intero editoriale alla questione Tokimin, aveva ricordato che fin dall'indipendenza, quarantatre anni prima, il Ghana aveva perseguito una politica molto liberale di accoglienza degli stranieri, testimoniata dall'entrata di parecchia gente di ogni nazionalità, razza e religione che si era inserita senza problema e viveva e lavorava godendosi le cose positive che questo paese poteva offrire. Il giornale, di massima diffusione nel paese, aveva anche fatto notare che negli ultimi tempi molti stranieri, avvantaggiandosi di questi fattori e delle grandi opportunità offerte dalla sostanziale liberalizzazione dell'economia, erano entrati nel paese dove risiedevano e lavoravano pacificamente godendo della completa protezione della legge.

Il giornale aveva anche osservato che la maggioranza di questi stranieri, che hanno contribuito e continuano a contribuire significativamente agli sforzi di sviluppo del paese, sono rispettosi della legge e rispettano i ghanesi e la loro cultura. Il giornale, viceversa, considerava il comportamento di Tokimin condannabile, aggiungendo che sputare in faccia a chiunque e chiamarlo animale non costituisce solo un affronto alla dignità dell'individuo, ma un grossolano insulto alla nazione e al suo popolo. Ma, alcuni osservatori hanno descritto l'uscita del giornale contro Tokimin come frutto di presunzione in quanto, quando si affida la gestione dell'economia nelle mani di espatriati, significa più o meno rinunciare alla propria sovranità ed orgoglio nazionale. Queste stesse persone hanno aggiunto che la spoliazione delle imprese statali affidandole alla gestione degli espatriati non fa che rinforzare frusti stereotipi del tipo che i ghanesi e per estensione gli africani non sono capaci di gestire i loro affari.

I critici, come per esempio un oppositore del Presidente J. J. Rawlings, hanno sottolineato che il piano di sviluppo del Ghana, chiamato Ghana Vision 2020, che cerca di rendere il Ghana un paese a reddito medio entro il 2020, altro non è che una copia del modello di sviluppo malese, ciò presupponendo che i malesi sono meglio dei ghanesi, anche se per la verità non lo sono. Il governo è stato anche criticato per aver preferito gli investitori stranieri agli uomini d'affari locali, a parità di efficienza, nelle acquisizioni e relativa gestione di imprese statali, nel corso dell'operazione di privatizzazione nazionale.

Fino alla sua espulsione con la moglie e quattro figli, il signor Tokimin era nel paese dal '97, al tempo della privatizzazione della Ghana Posts and Telecommuncations Corporation, che i malesi avevano acquistato portando alla formazione della Ghana Telecom. La società è di proprietà anche del governo del Ghana che tuttora ne detiene il 70%.

Il programma di privatizzazione del governo è stato oggetto di forti critiche concernenti presunzioni di frode nel processo di privatizzazione stesso e nella gestione delle imprese privatizzate. La vendita di Ghana Telecom è stata oggetto di un mare di presunzioni di illegalità e di accordi poco chiari per i quali il governo veniva accusato di cedere la società ben al di sotto del suo valore, mentre l'allora Ministro dei Trasporti e Comunicazioni veniva incriminato per corruzione, un'accusa che egli poi respingeva in tribunale, uscendone vincitore.

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