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Versione italiana

N.29 - Settembre 2000

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Zimbabwe

Un arbitro fra Mugabe e i bianchi

di Rodrick Mukumbira

Nel mezzo della grave crisi economica e politica che travolge lo Zimbabwe, la Chiesa è uscita fortemente allo scoperto impegnandosi per cercare di risolvere il problema della redistribuzione delle terre.

Il Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) e la Federazione Mondiale Luterana (LWF), in un tentativo di risolvere la situazione d'impasse che si protrae da ben due mesi sulla questione della terra ed è in atto tra gli agricoltori bianchi ed i veterani della guerra di indipendenza dello Zimbabwe, affermano di essere pronti a dispiegare una "squadra" pastorale per fornire "una guida etica e morale". Dal referendum di febbraio, in occasione del quale la maggioranza degli zimbabweani ha rifiutato una nuova Costituzione che avrebbe consentito al Governo di acquisire aziende agricole possedute da bianchi, senza compensazione, gente senza terra guidata dai veterani di guerra ha invaso più di mille farms. Questi occupanti abusivi hanno dichiarato che non se ne andranno se non quando i proprietari terrieri avranno rinunciato alla loro terra. Almeno ventiquattro persone, ivi compresi quattro agricoltori bianchi, per lo più appartenenti all'opposizione, sono stati uccise in scontri violenti tra i sostenitori del partito al governo Zanu PF e l'opposizione del Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), guidato dall'ex sindacalista Morgan Tsvangirai.

In una lettera diretta al Segretario Generale del Consiglio Zimbabweano delle Chiese (ZCC) Densen Mafiyane, firmata dai segretari generali del WCC e LWF, Konnrad Raiser e Ishmael Noko, si riafferma l'amicizia profonda che ha accomunato tutti durante la terribile lotta per l'indipendenza dello Zimbabwe (1980) e nel corso del processo di costruzione di una nuova nazione, mentre si dichiara che essa permane anche oggi, in un momento critico e carico di responsabilità decisionali per il Paese a fronte delle violenze e delle tensioni politiche. Si assicura infine la solidarietà e il supporto a tutte le Chiese dello Zimbabwe.

Il WCC e il LWF lamentano che nonostante il clamore nazionale ed internazionale, la violenza portata avanti con la tacita approvazione del Governo non è diminuita, ma, al contrario, ha mietuto nuove vittime ed ha aumentato la tensione, portando il paese sull'orlo del collasso del mantenimento dell'ordine e della legalità.

L'opposizione, l'MDC, ed il partito al Governo, lo Zanu PF, che ha vinto, seppur di misura, le elezioni di fine giugno, si accusano a vicenda di aver istigato l'orgia di violenza in corso. Sebbene il Tribunale abbia emanato due ordinanze per impedire ai veterani di guerra ed ai senza terra di rimanere nelle aziende agricole dei bianchi, il Presidente Robert Mugabe non ha condannato le invasioni, dichiarando al contrario che il suo Governo non avrebbe mai fermato i veterani di guerra e le loro occupazioni.

Mugabe ai suoi sostenitori, durante la sua campagna elettorale, ha dichiarato che nessuno poteva mettersi in testa che i veterani sarebbero stati richiamati prima che le loro richieste fossero state soddisfatte. Sta di fatto comunque che 4.500 agricoltori bianchi possiedono 12,5 milioni di ettari di terra di prima qualità, mentre il 70% della popolazione africana del Paese (oltre 8 milioni di persone) è stipata su 15,4 milioni di ettari di terra iper sfruttata, inadatta per una produzione agricola profittevole. Sono questi grossolani squilibri che i veterani di guerra dichiarano di voler cercare di superare e risolvere invadendo le proprietà dei bianchi.

Il nocciolo della lettera del Rev. Raiser e del dr. Noko risiede nella puntualizzazione che è l'assetto della proprietà terriera che deve essere modificato democraticamente per poter assicurare un'equa ridistribuzione delle terre attraverso una riforma agraria giusta e democraticamente controllata. La lettera afferma inoltre la necessità di una saggia ed attenta revisione del settore commerciale agricolo nel suo complesso per assicurare che sia l'economia agraria che i lavoratori agricoli non subiscano conseguenze negative rimanendo danneggiati dai cambiamenti.

La lettera, ancora, mette in risalto la difficile condizione di trecentomila lavoratori delle grosse aziende agricole, diversi di loro immigrati dai paesi confinanti, affermando che i diritti di questi lavoratori devono essere adeguatamente difesi e continua ricordando anche che il processo incontrollato delle occupazioni della terra, in assenza di un piano serio ed adeguatamente solido per la ridistribuzione della stessa, ha portato a violenze razziali e perfino alla morte di cittadini zimbabweani bianchi e neri. Il documento ricorda infine che la Chiesa ha l'obbligo morale e spirituale di assicurare una guida e sostenere e difendere i diritti di tutti, specialmente i più deboli, coloro senza voce in capitolo e gli emarginati.

Ma le dichiarazioni del WCC e del LWF non fanno presa su molti all'interno dello Zanu PF, come si comprende chiaramente dal fatto che questo Partito è sospettoso dello ZCC e lo accusa di sostenere l'opposizione e infatti ha boicottato una colazione-incontro per la pace con i partiti dell'opposizione organizzata dallo ZCC ed avente per tema la crisi politica ed economica del Paese. Sebbene tutti i partiti politici fossero invitati, non si è visto nessun funzionario del partito al Governo. Il Segretario amministrativo dello Zanu PF, Didymus Mutasa, ha dichiarato in seguito ad AFRICANEWS che non parteciparono all'incontro perchè avevano la sensazione che le Chiese volessero imporre le loro condizioni e ritenevano che l'opposizione, MDC, traesse origine dallo ZCC.

Un prete della Chiesa Anglicana dello Zimbabwe, il reverendo Tim Neil è andato incontro ad un altro incidente, ricevendo minacce di morte da un'organizzazione denominata "La rinascita della coscienza africana" per aver distribuito pubblicazioni che stroncavano il sostegno del Presidente Mugabe alle invasioni delle aziende agricole. Anche l'Arcivescovo Puis Ncube dell'Arcidiocesi di Bulawayo, la seconda città dello Zimbabwe, ha ricevuto minacce di morte dai servizi segreti del Paese.

Gli analisti dicono che il Presidente Mugabe stesso ha ordinato le invasioni delle aziende dopo aver fallito nell'ottenere supporto alla sua nuova Costituzione. Perfino Chengerai Hunzvi, il Presidente dell'Associazione dei Veterani di Guerra dello Zimbabwe, ha affermato di non avere sufficiente autorità sui veterani di guerra! Mentre Alfred Nhema, dell'Università dello Zimbabwe, sostiene che se Mugabe revocasse gli ordini di occupazione delle terre non gli rimarrebbero altre risorse tattico-politiche elettorali per consolidare il potere del suo Governo-Partito. Mugabe stesso, egli afferma, è un cattolico, ma questa volta è in gioco la sua presidenza! Nhema conclude affermando che si tratta di un matrimonio d'interesse fra Mugabe ed i veterani e che gli agricoltori bianchi potranno continuare indisturbati la loro attività nel prossimo futuro.

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