MalawiScisma del prete guaritoredi Brian Lokomega
In Malawi diverse migliaia di cattolici hanno lasciato la chiesa ufficiale per aderire al Ministero del Rinnovamento Carismatico Cattolico, una chiesa scismatica fondata e lanciata dal prete cattolico sospeso Mark Kambalazaza. Questi era un prete della Diocesi di Mangochi, sospeso l'anno scorso per aver preteso di possedere particolari poteri di guarigione. Durante alcune sue celebrazioni aveva usato un criptico linguaggio simbolico, lasciandosi andare ad affermare di essere contrario alla venerazione della Vergine Maria, madre di Gesù, sostenendo che viceversa l'unico intercessore divino dell'umanità è lo Spirito Santo. Nel dicembre scorso la Conferenza Episcopale del Malawi ( E.C.M.) ha reso pubblico un comunicato che proibiva ai cattolici di partecipare all'imminente lancio a Blantyre della nuova chiesa di Kambalazaza. Il comunicato, firmato dal presidente dell'E.C.M, Vescovo Tarcisius Ziyaye della diocesi di Lilongwe, ammoniva i fedeli affermando che seguire il prete sospeso, i suoi insegnamenti e le sue pratiche proibite li avrebbe fatti incorrere nelle sanzioni della chiesa, compresa l'esclusione dai sacramenti. L'insegnamento di Kambalazaza veniva definito illecito, fuorviante ed inaccettabile. Il segretario dell'E.C.M., fratel Robert Mwaungulu, afferma che la chiesa non ha alternative; non può che sospendere il prete estraniatosi dal consesso ecclesiastico, semplicemente perché i contenuti del suo insegnamento e della sua predicazione non sono in conformità con quelli della Chiesa Cattolica Romana. Inoltre, ogni chiesa o gruppo di culto ha il suo proprio modo di concepire le varie pratiche religiose, modalità universalmente approvate, accettate e condivise a cui ciascun leader o discepolo deve attenersi. Chi le vìola deve essere punito, oppure, se si trova alla ricerca di nuove strade o cambiamenti, di questi deve discuterne, tenendo conto della gerarchia, con le autorità ecclesiastiche. Nonostante l'ammonimento dell'E.M.C, migliaia di cattolici sono accorsi, il 17 dicembre, alla cerimonia inaugurale della nuova chiesa del Ministero del Rinnovamento Carismatico. Nonostante fossero stati minacciati di scomunica se avessero sfidato le direttive. Fra coloro che hanno partecipato all'evento si trovava fratel Joseph Chakanza, presidente della commissione teologica dell'E.M.C., il quale ha affermato di essere lì presente a titolo personale. Chakanza, lettore al Dipartimento di Teologia e Studi Religiosi dell'Università del Malawi, aveva in precedenza invocato il dialogo fra la chiesa ed il Ministero del Rinnovamento Carismatico, spiegando di non vederci nulla di male nella nuova iniziativa. Aveva citato il libro degli Atti dove un bravo ebreo di nome Gamaliel aveva consigliato all'assemblea ebraica di non perseguitare i discepoli di Cristo, al fine di evitare conflitti che erano, in ultima analisi, contro il Signore. Si era riferito al paragrafo 5, 38 in cui si afferma che se l'atto che si sta compiendo ha origini "umane", fallisce, mentre se trae origine da Dio niente e nessuno può fermarlo. La chiesa del Ministero Carismatico è nuova in Malawi, ma è già popolare ed affermata in Zimbabwe ed in altri paesi africani e secondo Chakanza, se la si tiene d'occhio come si deve, non rischia affatto di diventare pericolosa per la chiesa cattolica romana. Il Presidente dell'E.M.C., avendo osservato attentamente l'interpretazione data da Kambalazaza alla parola di Cristo, ritiene che non ci sia nulla di strano e pericoloso nella sua chiesa, ma che ci si trovi semplicemente di fronte ad un problema di comprensione reciproca, in quanto, non tutte i linguaggi parlati dai membri delle varie denominazioni o gruppi religiosi sono un dono del Signore... Ed aggiunge che mentre la Bibbia insegna che uno dei doni dello Spirito Santo è quello di sapersi esprimere simbolicamente, solo pochi sono in grado di farlo e perfino nella Bibbia stessa furono solo i dodici Apostoli a ricevere questo dono il giorno di Pentecoste. Durante l'evento inaugurale, Kambalazaza ha insistito dicendo di essere ancora a tutti gli effetti un cattolico, respingendo le accuse scismatiche della chiesa ed affermando che il suo obiettivo è quello di dare la possibilità allo Spirito Santo e a Gesù Cristo di raggiungere i fedeli attraverso la sua missione sacerdotale, come fecero con tramite la Vergine Maria ed altri santi. Ha anche affermato di non sentirsi affatto un prete decaduto, bensì parte integrante a tutti gli effetti della chiesa cattolica romana, aggiungendo che la chiesa locale del Malawi è avversa al suo ministero, perché è troppo conservatrice e non riesce a rispondere in modo adeguato e positivo all'evolversi dei tempi. Perfino a Roma ci sono preti Carismatici che operano sia all'interno della struttura ecclesiastica, che indipendentemente e nessuno di questi è mai stato scomunicato per questa sua appartenenza, che del resto è approvata dai testi sacri. Kambalazaza si è dichiarato sorpreso che la chiesa non gradisca che lo Spirito Santo si prenda cura dei malati attraverso le sue preghiere, quando in passato i preti cattolici hanno sempre "posto" le loro mani sui malati e li hanno guariti. La gente, ha affermato, si rallegra quando, durante gli incontri, le sue preghiere guariscono i loro malanni, ricordandogli l'opera dei preti di un tempo. Kambalazaza, in quell'importante occasione, si è dilungato esponendo per esteso le sue ragioni. Ha detto per esempio che le preghiere nella chiesa cattolica romana non sono basate sullo Spirito Santo, che lui viceversa ritiene debba essere alla base di ogni sana credenza cristiana. E questo è il motivo vero per cui il suo Ministero Carismatico intende dare alla gente l'opportunità di raggiungere il proprio Dio e godere i frutti dello Spirito Santo. Frutti che, nel paese, la chiesa cattolica romana, per via del suo conservatorismo, nega di fatto ai credenti. Poi si è scagliato contro la chiesa per avergli chiesto di pentirsi invece di avviare con lui un dialogo sul conto ed i contenuti della sua attività pastorale. Infine, il prete ha dichiarato di aver chiesto di incontrare il Vescovo Alexandrius Assolari della Diocesi di Mangochi e di essersi sentito rispondere che non era disponibile a discutere con lui. Ha concluso affermando veementemente: " la chiesa vuole il mio pentimento. Perché dovrei pentirmi? Ho fatto qualcosa di male? Dovrei pentirmi per aver parlato per segni e aver guarito gli ammalati? E' un peccato? I testi sacri citano tanti modi diversi di esprimersi, tanti linguaggi, guarigioni e ministeri sacerdotali carismatici, per cui cos'è questa storia del mio pentimento?! Il segretario dell'E.C.M., Mwaungulu, ha replicato che se Kambalazaza avesse riscontrato dei problemi nel rivolgersi ad Assolari avrebbe dovuto rivolgersi alla Conferenza o a qualsiasi altro Vescovo, invece di dare avvio alla sua nuova chiesa, mentre ancora a tutti gli effetti era sacerdote della chiesa cattolica romana. Avrebbe anche dovuto discutere del suo dono particolare e delle sue aspettative con la gerarchia ecclesiastica prima di lasciarsi liberamente andare ad officiare alla sua maniera, meritandosi la sospensione. Intanto la sede centrale americana dei Cattolici Carismatici ha ufficialmente riconosciuto la chiesa di Kambalazaza e, non solo, altre chiese carismatiche americane, inglesi, australiane e sudafricane hanno promesso di aiutarlo! La fede di Kambalazaza nei poteri curativi soprannaturali e nei doni dello Spirito Santo risale al 1986 quando entrò nei Padri Bianchi e si recò per ragioni di studio in Tanzania. Mentre si trovava in quel paese si ammalò e venne mandato a farsi vedere da diversi medici anche all'estero, senza che le sue condizioni migliorassero. Soffrì davvero tantissimo finché venne rimandato in Malawi dove, continuando a lottare con la malattia, proseguì gli studi da prete presso un Vescovo del distretto di Mangochi. Dopo aver letto nella Bibbia di una donna che, sofferente di una grave forma emorragica, era guarita giusto sfiorando le vesti di Gesù, racconta di aver pregato con estrema convinzione il Signore per la propria guarigione, sperimentando il potere straordinario dello Spirito Santo sotto la forma di una specie di scarica elettrica che attraversò il suo corpo per intero fino alla mano destra, lasciandolo finalmente del tutto guarito. Quando un parente gli si ammalò, pregò allo stesso modo per lui e questi guarì. A quel punto fece il voto di andare in giro per tutto il paese a predicare la parola di Cristo, convinto che nessuno lo avrebbe potuto fermare in questa specie di crociata al servizio del Suo nome e della Sua parola. Avrebbe, a sentir lui, guarito, da quel momento, molti ammalati. Uno di questi è la ventottenne Martha Njiwa di Blantyre che testimonia di aver sofferto di dolori addominali cronici per più di quattro anni senza che i medici riuscissero a capirci niente, finché non è stata guarita da una preghiera dedicatale dal prete guaritore. Proprio per questo non abbandonerà mai lui e la sua chiesa, qualsivoglia siano e possano essere le minacce della chiesa cattolica romana.
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