ZimbabweLa medicina delle grandi illusionidi Rodrick Mukumbira
Un preparato erboristico, elaborato dall'Accademia Cinese delle Scienze Mediche nel 1996, ha fatto scoppiare la polemica in Zimbabwe dividendo i sanitari sul conto della sua efficacia nella cura contro l'AIDS. Il preparato, di nome Mocrea, viene distribuito nel paese da un ex colonnello dell'esercito, Richard Ngwenya, che è anche un guaritore tradizionale: La società locale che lo commercia si chiama James Mobbs ed è specializzata in preparati erboristici. La Mocrea, che si presenta in capsule, viene indicata per la cura dell'AIDS e si dice contenga aminoacidi, vitamine e minerali in tracce. Ngwenya, sostenuto dalla ZINATHA, l'Associazione Nazionale dei Guaritori Tradizionali Zimbabweani, sbandiera il fatto che la medicina ha avuto effetto sul 95% dei casi trattati, facendo retrocedere i sintomi dell'HIV in ben 45.000 pazienti fin dall'inizio della distribuzione nel '97. La ZINATHA si prende cura di esaminare, registrare e monitorare l'operato di stregoni, maghi e guaritori del paese. Il trattamento con Mocrea consiste in 60 capsule prese 2 volte al giorno all'ora dei pasti. Si dice che, oltretutto, migliori l'appetito. Ngwenya si rifiuta di riconoscere l'esistenza dell'AIDS in quanto tale e scientificamente provato e preferisce piuttosto attribuirne la causa ad agenti chimici che conducono all'indebolimento del sistema immunitario. Cita, fra l'altro, le manipolazioni di laboratorio avvenute sul virus dell'antrace durante la guerra di liberazione che portarono la malattia veterinaria fra la popolazione zimbabweana. ntervistato da Africanews, Ngwenya ha affermato che: " il cosiddetto HIV/AIDS altro non è che un infezione fungina di cui ci si può liberare prendendo Mocrea e che…. rinforzando il sistema immunitario ci si può garantire una vita eterna." Il Ministro della Sanità e dell'Infanzia si è rifiutato di accettare questo farmaco, definendolo inutile e riaffermando che allo stato delle cose non esiste alcuna terapia diretta dell'infezione. Tramite il suo Consiglio di Controllo sui Medicamenti, un dipartimento governativo deputato a regolamentare e registrare i farmaci nel paese, ha liquidato queste capsule definendole una semplice "bevanda tonica". Ha inoltre affermato che al Ministero non è stata presentata la benché minima prova scientifica che la Mocrea sia efficace, quando, viceversa, dovrebbe essere in possesso di tutti i dati sulle sue capacità curative ed i relativi effetti collaterali. "Tutti questi elementi non sono stati investigati da nessuna autorità scientifica o amministrativa finora, ma a dispetto di tutto ciò le capsule si trovano già da tempo in circolazione," afferma Timothy Stamps, il Ministro della Sanità. Mocrea, in effetti, presentandosi sotto forma di capsule medicinali dovrebbe essere testata ed approvata dal Consiglio per il Controllo dei Farmaci. Ma, Ngwenya insiste che Mocrea è un medicamento appartenente alla categoria delle medicine tradizionali e quindi non soggetto all'approvazione del Consiglio di Controllo che, viceversa, si deve far carico del controllo dei farmaci industriali tradizionali. Il Ministero, fino ad ora, si è limitato a lanciare una campagna finalizzata a bandire la pubblicità del farmaco, sia sulla carta stampata che sul resto dei media. In febbraio il Ministro Stamps, fortemente contrariato da una pubblicità che, apparsa su un settimanale, declamava i grandi successi del Mocrea, ha lanciato un vibrante avvertimento su un quotidiano governativo raccomandando alla gente di non cadere preda di false speranze. Comunque, la maggior parte degli zimbabweani crede in questa medicina ed è opinione comune nel paese che tutti coloro che stanno ancora bene lo debbano al Mocrea. E " Mocrea è forza" è diventata una delle scritte più popolari sulle T-shirts. Bisogna dire che l'avvertimento del Ministro è arrivato, disgraziatamente, in un momento in cui lo Zimbabwe si trova sotto una spaventosa pressione dei guaritori tradizionali e dei santoni, imbonitori senza troppi scrupoli che danno speranza ai malati di HIV AIDS, sbandierando di aver trovato una cura per il loro male. Le voci più note ed "autorevoli" sono quelle di Benjamin Burombo, un guaritore tradizionale, e di Boniface Muponda, una specie di mago che guarisce con le preghiere. Il primo afferma di aver elaborato un cocktail medicinale che scaccia il virus dall'organismo. Naturalmente le sue affermazioni non sono state provate, ma, ciò nonostante, egli afferma che l'anno scorso tre dei suoi pazienti con AIDS conclamato, dopo aver preso il suo intruglio, sono risultati negativi agli esami di un centro di salute locale. Il secondo, d'altra parte, si vanta di aver allargato la sua clientela a tutta l'Africa Meridionale, arrivando perfino ad ottenere successi terapeutici in paesi come la Danimarca, l'Olanda e il Brasile. I suoi poteri, si vanta gli vengano dallo Spirito Santo. Il Comitato Centrale dello ZANU-PF ( Zimbabwe African National Union-Patriotic Front), il partito al potere, ha richiamato all'ordine Stamps per il suo atteggiamento contrario al farmaco ed ha chiesto al Ministro di non essere così duro, ma di lasciare che la gente prenda tutte le medicine che vuole, tutte quelle possibili ed immaginabili. Ha anche chiesto al governo di eliminare le tasse sui medicinali, creando non poca confusione nell'ambiente governativo. Comunque, al di là di tutto questo sconfortante bailamme, il Ministero della Sanità stima, che più del 30% della popolazione dello Zimbabwe, pari a 12 milioni e mezzo di persone, sia affetto dalla sindrome dell'HIV-AIDS. A fronte di questo stato di cose il governo è messo sotto accusa per la lentezza con cui ha introdotto le misure atte a contenere il dilagare della malattia. Per lo stesso ritardo con cui ha approvato l'uso di farmaci endovena come l'AZT, mentre sapeva introdurre rapidamente una tassa eccezionale che avrebbe dovuto servire a far fronte al devastante fenomeno ed assistere i malati. Intanto Ngwenya insiste che Mocrea non è una cura, ma semplicemente uno stimolatore del sistema immunitario e dichiara: "Il Mocrea aumenta le difese immunitarie. Abbiamo trovato una medicina tradizionale che cambia la vita della gente". Spiega anche che le capsule sono più efficaci se si comincia ad usarle appena si presentano i primi sintomi e se si evita di mangiare carni rosse o qualsiasi altro cibo che contenga amidi e latticini. Ancora, secondo questo strano personaggio, la frutta, specialmente le arance, sono un veleno per la loro acidità e tuona:" Se portate frutta ad un parente in ospedale sappiate che firmate il suo certificato di morte." Il signor Tobaiwa Ngara ha preso il Mocrea. Negli ultimi due anni, anche seguendo le raccomandazioni dietologiche di Ngwenya, ha visto rapidamente scomparire i sintomi della malattia. Racconta che quando un amico gli ha raccomandato la clinica di Ngwenya era più o meno in fin di vita, aveva perso tutti i capelli e si era trasformato in uno scheletro per tutti i chili che aveva perso. "Mocrea mi ha donato una nuova speranza di vita" afferma Ngara. Il dottor Mzuru Gundidza, professore di farmacologia all'Università dello Zimbabwe, ma al tempo stesso un guaritore tradizionale, considera Mocrea il farmaco erboristico più efficace disponibile sul mercato. Dice di avere un sacco di pazienti che prendono la medicina e sono clinicamente migliorati ritornando ad una vita normale. Un ex vice Ministro della Sanità, Tsvungiriai Hungwe, afferma che due suoi pazienti, diagnosticati HIV positivi, sono migliorati dopo aver preso Mocrea fino al punto di godere di una salute sostanzialmente normale. Ma, ecco un'altra campana, un altro professore di farmacologia dell'Università, Norman Nyazema, che descrive le affermazioni del collega e di Hungwe come:" Inopportune e spaventosamente irresponsabili, specialmente perché escono dalla bocca di un ex Ministro e di un professore universitario." "Nella scienza non ci dobbiamo basare sugli aneddoti, ma sulle osservazioni.....chissà mai, in primo luogo, se i pazienti di cui si parla erano veramente HIV positivi!" Rufaro Chatora, ex sottosegretario del Ministero della Sanità, aggiunge, concludendo: "Il pubblico dovrebbe stare sempre molto in guardia nei confronti di simili proclami, evitando di buttare via soldi guadagnati con tanta fatica, in medicine che non hanno ancora dimostrato la loro efficacia." Il professor Nyazema, giustamente, afferma che non ci sono sufficienti informazioni scientifiche su questo farmaco e richiama l'attenzione innanzitutto sulla necessità di fare le necessarie sperimentazioni. Infine si domanda quanto sia corretto l'impegno dell'Associazione dei Guaritori Tradizionali a favore del farmaco, quando dovrebbe occuparsi solo di medicine tradizionali locali e non di quelle importate come Mocrea.
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