KenyaAdolescenti senza dirittiDi Zachary Ochieng
Il Kenya potrebbe trovarsi presto in difficoltà per non essersi ancora dotato di tutte le misure legislative appropriate e necessarie per recepire la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia del 1989. Dopo più di un decennio il parlamento del paese deve ancora emanare una legge che applichi la Convenzione, che il Kenya ha ratificato nel luglio del' 90. Ora, una sessione ufficiale delle Nazioni Unite sull'infanzia, prevista per il prossimo settembre, rende estremamente urgente che il Paese riesca ad emanare in tempo utile una legge sull'argomento. Ed è in queste condizioni di urgenza che si deve ancora dibattere in parlamento un disegno di legge risalente a ben cinque anni fa. E' stato a suo tempo messo insieme un gruppo di lavoro di 13 persone che ha prodotto un rapporto nel maggio del '94. Una delle raccomandazioni più importanti riguardava l'emanazione di una legge sull'infanzia e l'emendamento di alcuni importanti articoli della vecchia che questa nuova legge non faceva propri. A questi passi ed iniziative ha fatto seguito una decisione del governo che ha finalmente portato alla pubblicazione di un progetto di legge sull'infanzia nel 1995. Gli obiettivi della proposta di legge erano sostanzialmente: la promozione del benessere dei bambini e della famiglia, la messa in pratica delle indicazioni della Convenzione e l'assistenza ai genitori nell'adempimento dei loro doveri famigliari. Ma, la legge doveva anche stabilire e promuovere l'uso di servizi e mezzi comunitari destinati al miglioramento della condizione dell'infanzia. E, sebbene fosse stata portata immediatamente in Parlamento, non andò mai oltre la seconda lettura poiché i parlamentari argomentavano che si trattava di uno strumento di legge insufficiente ed inadeguato. Il risultato fu che venne respinta e rimandata indietro ai presentatori per una nuova stesura. Ma, di lì a poco, il Parlamento si sciolse e la legge rimase sospesa in un limbo di incertezza. Ed è proprio come reazione a questi eventi che cinque anni dopo venne preparato un nuovo disegno di legge, denominato "Legge dell'Infanzia 2000", ma, sembra destino, il Parlamento si sciolse un'altra volta, proprio mentre lo dibatteva. Con qualche cambiamento il disegno è ora conosciuto come la "Legge dell'Infanzia 2001". Comunque sia, cresce la preoccupazione che questa legge non veda mai la luce e la signora Joyce Umbima, direttrice dell'Alleanza Kenyota per l'Affermazione dei Diritti dei Bambini, afferma che:" a meno che i legislatori non si affrettino a sottoporre il provvedimento in Parlamento, è ben difficile che quest'ultimo possa trasformarlo in legge nel corso della sessione attuale." Quando, in marzo, il Parlamento si è riunito di nuovo il progetto di legge faceva parte del novero di quelli che dovevano essere discussi, ma nessun dibattito ha avuto luogo. Con le elezioni in vista l'anno prossimo ci sono buoni motivi di temere che non venga trasformato in legge dall'attuale Parlamento, ma venga invece costretto ad attendere di essere preso in considerazione in una prossima sessione di un nuovo Parlamento nel 2003. In molti ambienti c'è viva preoccupazione per il fatto che se la legge non viene varata, il Kenya potrebbe trovarsi ad andare a mani vuote alla Sessione Speciale (UNGASS) delle Nazioni Unite che si prevede abbia luogo a New York dal 19 al 21 settembre. Con l'obiettivo di esaminare i risultati ottenuti nel mondo fin dall'adozione, nel '90, della Dichiarazione Mondiale e Piano d'Azione per la Sopravvivenza, la Protezione e lo Sviluppo del'Infanzia. Nonché, dall'adozione, nel 1989, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia. Ciò che è ancora più preoccupante è il fatto che i cittadini non sono stati affatto sensibilizzati riguardo questa legge tanto importante. Da come stanno al momento le cose, nessuno, e tanto meno i bambini, i diretti interessati, ne sa assolutamente niente. John Mwangi, un ragazzo di strada di Nairobi, non nasconde la propria ignoranza della legge, ed intervistato, ci chiede addirittura cosa intendiamo per legge dell'infanzia. E conclude dicendo innocentemente che non capisce di che cosa stiamo parlando. Anche Leah Bosire di 14 anni, alunna della settima classe alla scuola elementare di Nairobi, non ne sa niente di questa legge e dice che non ne ha mai sentito parlare. Anche i genitori dei ragazzi sembrano essere del tutto all'oscuro dell'iniziativa di legge e Moses Lutome, un meccanico cinquantenne di Nairobi, si domanda se una legge del genere esista davvero. Il Dipartimento dei Servizi dell'Infanzia, in un tentativo di sollecitare interesse e sostegno alla legge, ha recentemente organizzato un seminario per gli addetti dei media destinato a divulgarne i contenuti. Nel corso del Convegno, Kwallah ha affermato che i parlamentari verranno presto organizzati in gruppi di 50 membri ciascuno che parteciperanno a seminari specifici di sensibilizzazione. Il progetto di legge è destinato a promuovere la tutela e il benessere dei bambini e, diversamente dalle tre precedenti leggi, che fornivano perfino definizioni contraddittorie dell'infanzia stessa, pretende, viceversa, di essere molto chiaro ed efficace proprio riguardo i temi più importanti riguardanti l'infanzia e l'adolescenza, l'adozione e la tutela dell'infanzia. Esso fornisce definizioni chiare riguardo i diritti dell'infanzia, la responsabilità dei genitori, l'amministrazione dei servizi destinati all'infanzia, le istituzione destinate all'infanzia, i tribunali minorili, la custodia, il mantenimento e la tutela nonché le ordinanze giudiziarie per la protezione dei bambini, la protezione e la cura dell'infanzia, i criteri di adozione, la criminalità minorile ed altro ancora. Il disegno di legge contiene anche alcuni elementi di importanza fondamentale, quali: la definizione stessa di adolescente, che si stabilisce riguardare un ragazzo o una ragazza sotto i 18 anni. Si definisce, inoltre, che l'abuso dell'adolescente può essere di tre tipi: fisico, sessuale o mentale. Si stabilisce il diritto stesso all'esistenza degli adolescenti e si afferma che il governo e la famiglia devono assumersi la responsabilità ed assicurare la sopravvivenza e la crescita, in tutti i sensi, degli adolescenti. Si riafferma che ogni bambino ha diritto ad una identità personale e nazionale, mentre quelli disabili debbono essere trattati con rispetto e deve essere garantita loro la necessaria assistenza sanitaria, istruzione gratuita o per lo meno a tasse scolastiche ridotte. Infine si stabilisce che l'adolescente deve essere posto al riparo dal rischio di subire torture, punizioni crudeli oppure arresti o carcerazioni illegali. Nessun criminale minorenne potrà, infine, mai essere sottoposto a punizioni corporali. Certe parti della proposta legislativa hanno, però, già sollevato proteste, come la sezione 21(3) che stabilisce che le madri saranno sottoposte alla responsabilità genitoriale di tutti i figli, anche di quelli avuti fuori dal vincolo matrimoniale, in quanto ciò potrebbe incoraggiare gli uomini ad avere figli senza preoccuparsi della responsabilità che ne deriva. Ma, Kwallah afferma, al contrario, che questa sezione è destinata a sviluppare una morale sana e costruttiva, in quanto:" le donne dovrebbero responsabilizzarsi e controllarsi, e, in quest'era di controllo delle nascite, dovrebbero fare in modo di rimanere incinte, solo se sposate..." In ogni caso, la signora Wambui Njuguna, Direttrice dei programmi delle Rete Africana per la Prevenzione e la Protezione dell'Abuso e l'Abbandono dei Bambini, (ANPPCAN), non è d'accordo e sostiene che:" bisogna essere in due per avere un bambino. La proposta di legge è così ingiusta nei confronti delle donne da considerare plausibile che delle giovani ragazze che non ne sanno nulla dei metodi di controllo delle nascite vengano adescate sessualmente da uomini maturi che poi le abbandonano con il bambino frutto della loro relazione". La proposta stabilisce anche che le coppie che vivono in unioni poligame non possono adottare figli. E a questo proposito Ibrahim Lethome, un avvocato del Consiglio Supremo dei Musulmani Kenyoti, afferma trattarsi, a suo modo di vedere, di un provvedimento insensato, in quanto, argomenta che un poligamo "in potenza" ( musulmano come lui, per esempio) potrebbe avere sei mogli e magari solo tre figli ed essere perciò legalmente eligibile all'adozione di un altro ancora. Tutto sommato, la proposta è abbastanza completa e soddisfacente, in quanto fa proprie una serie di questioni importanti cui non facevano riferimento le leggi precedenti: Con questa nuova legislazione gli adolescenti dovrebbero aver diritto al godimento di una vita più tranquilla e sicura, vissuta, in pace, con i genitori in famiglia. Il matrimonio precoce e la circoncisione femminile dovrebbero essere considerati un abuso sull'adolescente ed un'adolescente incinta dovrebbe essere semplicemente considerata come un essere umano bisognoso di protezione e di cura.
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