LesothoIl piccolo re perdona il grande presidenteDi Thabo Motlamelle
Il monarca del Lesotho, re Letsie III, ha rimproverato severamente il presidente del Sud Africa Thabo Mbeki per non aver partecipato al suo matrimonio, lo scorso febbraio. In un discorso sarcastico, pronunciato qualche tempo fa a Palazzo Reale a Maseru, dove il presidente Mbeki aveva portato una mucca come ammenda per non aver partecipato al suo matrimonio, il giovane re ha riservato al capo di stato sudafricano, in visita, anche alcune considerazioni improvvisate a braccio, lì, sui due piedi. Il re ha infatti apportato alcune aggiunte improvvisate al discorso scritto, ufficiale, nell'intento di trasmettere al presidente Mbeki i suoi sentimenti più genuini, alludendo, per esempio, al fatto che non aveva mai creduto alle sue scuse, in particolare, quando aveva affermato di non poter essere presente al matrimonio perché oberato dagli impegni. In particolare aveva aggiunto le ultime cinque paroline, che seguono, alla versione ufficiale del discorso, che così recitava: " Sua Eccellenza, mi permetto di ricordare che in occasione del nostro matrimonio, al quale eravate invitato, non siete stato in grado di presenziare a causa di tanti impegni... ..-almeno-così-ci-è- stato-detto." Ha detto poi che, nonostante Mangosuthu Buthelezi, membro della famiglia reale zulu ed al contempo Ministro del Sud Africa, avesse rappresentato il presidente Mbeki, come previsto dalla legge tradizionale Basotho non si poteva far altro che imporre un'ammenda, in quanto era prevista la presenza del presidente in persona. Re Letsie III ha aggiunto che lui e la regina Karabo hanno considerato l'impossibilità di Mbeki di presenziare come una grave mancanza del suo dovere di presidente. "Noi sentivamo - ha detto il re - che tu, Thabo, avevi il dovere speciale di essere qui in quella occasione come africano e soprattutto perché hai tanto forte sangue basotho nelle tue vene. Abbiamo sentito di non aver altra scelta, se non quella di importi un'ammenda." E poi in lingua sesotho ha continuato dicendo: "Ke ile ka iphumana ke tlameha to tiisa letsoho." ( che significa: ho sentito, ho capito che dovevo assestare un duro colpo). Il re, poi, è ritornato al testo scritto riferendosi al fatto che era stato favorevolmente colpito dal pagamento dell'ammenda avvenuto con la consegna della mucca da parte di Mbeki. Aggiungendo che il gesto era equivalso ad una forte ed eloquente dichiarazione di amicizia, basata sulle relazioni speciali fra i due Paesi. Affermando, in conclusione, di sapere bene che, anche in virtù della determinazione con cui lavora al tema che gli è tanto caro del Rinascimento africano, Mbeki non è tipo da dimenticarsi tanto facilmente le proprie radici. Il re ha poi fatto sorridere dignitari e presenti quando si è messo a parlare in sesotho dicendo che il presidente Mbeki aveva dimostrato "servitù" portando la mucca, anzi riaffermandola in modo determinato dopo che quasi, quasi, stava per rifiutarsi di obbedire a quanto l'ammenda gli imponeva. Re Letsie III ha comunque perdonato il presidente Mbeki, dicendo che era tutto dimenticato, ma ricordandogli che doveva sapere che era stato scusato, perché lui, il re, era convinto del suo pentimento. Il presidente Mbeki ha risposto con un discorso a braccio, balbettante e pieno di scuse, in cui diceva, fra le altre cose, di essere d'accordo con Buthelezi, che aveva promesso di portare una seconda mucca nel caso il re non fosse soddisfatto della prima. Ha poi promesso fedeltà alla monarchia del Lesotho affermando: " Voi siete il nostro re, vi abbiamo ascoltato ed ora, per cui, ... eh... eh ... veniamo a voi, sua Maestà con questa bestia... per dire... eh... che speriamo di soddisfare sua Maestà." La mucca era stata fornita dall'Associazione Agricoltori del Manyatseng, un piccolo gruppo di produttori zootecnici. L'avevano donata al presidente temendo che se l'ammenda non venisse pagata avrebbero potuto probabilmente perdere i buoni contatti commerciali con Maseru, la città capitale del Lesotho, loro migliore cliente. La mucca aveva 18 mesi, era incinta del suo primo vitellino, a detta del contadino dell'Associazione, Malefane Mothoko. Una frisona da latte dotata di tutti i necessari certificati sanitari, consegnati a corredo nelle mani del segretario del re, Mabotse Lerotholi. I certificati assicuravano che la mucca era sana, niente BSE, afta epizootica o altre malattie e possedeva un vero e proprio certificato di proprietà registrato nella persona di re Letsie III, insieme ai necessari documenti di esportazione dal Sud Africa al Lesotho.
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