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N.3 - Maggio 1998

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Malawi

Il tribalismo: una bomba ad orologeria pronta ad esplodere

di Patrick Mawaya

Il Malawi è un paese di quasi 12 milioni di abitanti divisi secondo gruppi etnici le cui diversità vengono esaltate da fattori legati sia alla storia coloniale che ai recenti sviluppi politici del paese. Il nostro autore sostiene che il problema etnico è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere - a meno che non ci si impegni immediatamente per disinnescarla.

Durante il regime coloniale britannico il Malawi era diviso in tre regioni amministrative; questa suddivisione regionale è rimasta sino ai nostri giorni e ricalcava la divisione delle varie etnie. La regione settentrionale del Malawi è abitata soprattutto da popolazioni di lingua tumbuka, quella centrale è territorio di gruppi di lingua Chewa e quella meridionale è soprattutto abitata da etnie di lingua sena, yao e lomwe, senza contare gli altri gruppi etnici minori all'interno delle regioni. Questa suddivisione rappresenta una perpetuazione del regionalismo o del tribalismo?

La lotta anticolonialista si è conclusa nel 1964, e quando il Malawi ha ottenuto l'indipendenza nel 1966, il dr Hastings Kamuzu Banda divenne il primo Capo del Governo e primo Presidente della neonata repubblica. All'epoca l'inglese era l'unica lingua straniera usata in circostanze ufficiali e per gli affari. Banda volle che il chichewa, un linguaggio locale, diventasse la lingua nazionale ufficiale accanto all'inglese, vietando l'uso del tumbuka nelle scuole e alla radio nazionale, la Malawi Broadcasting Corporation. Questo provocò la dura reazione, anche fisica, da parte delle popolazioni della regione settentrionale, soprattuto i Tumbuka; con la messa al bando della loro lingua, avevano perso il senso della propria identità e il risentimento contro Banda crebbe.

Come se il divieto della lingua Tumbuka non bastasse, la concorrenza e la discriminazione su basi etniche cominciarono a diventare caratteristiche predominanti.
Dalla situazione lasciata dal colonialismo, il paese si è sviluppato in modo disuguale. L'università del Malawi è stata istituita nella regione meridionale; attualmente esistono tre istituti dell'Università del Malawi a sud e due collegi nella regione centrale, per un totale di cinque collegi universitari. La regione meridionale del paese è anche il cuore di tutte le attività commerciali mentre quella centrale sfrutta l'industria del tabacco. Chiaramente non rimangono molte altre attività per le regioni settentrionali. Ma Banda non si è fermato qui e ha costruito un'accademia (la Kamuzu Academy) a Kasungu, il suo distretto.

Sebbene Banda avesse imposto il Chichewa come lingua nazionale, egli stesso non era in grado di parlarla e per tutto il tempo in cui è rimasto in carica come Presidente del Malawi è dovuto ricorrere a un interprete. L'imposizione del Chichewa è stata una scelta realistica o pura retorica?
Per contentere la situazione è stato sviluppato un sistema partitistico. In ogni caso non ci è voluto molto perché il sistema monopartitico s'infrangesse contro le politiche pluripartitistiche.

La lingua Tumbuka era stata bandita ma le chiese cristiane della regione settentrionale continuarono a usarla. Sia la chiesa Cattolica che quella Protestante pregavano in tumbuka e anche tutti i libri degli inni erano in tumbuka. Perché i missionari abbiano continuato a usare una lingua vietata non è stato ancora chiarito. Quello che invece sappiamo è che, anche se il tumbuka era stato bandito dall'uso ufficiale, nel nord era rimasta la lingua più usata.

Nel marzo 1992, i vescovi cattolici del Malawi hanno pubblicato una lettera pastorale che criticava Banda e il suo governo intitolata "Vivere la nostra fede" in tre lingue - inglese, chichewa e tumbuka. Il chichewa era veramente una lingua nazionale oppure Banda si considerava alla stregua di rappresentante di una tribù o gruppo etnico nazionali?

Nel 1993 il multipartitismo è stato accettato come sistema politico del paese e nel maggio 1994, Kamuzu Banda e il Partito del Congresso del Malawi (MCP) hanno perso le elezioni e hanno ceduto il posto al Fronte Democratico Unito di Bakili Buluzi.
Analizzando i partiti politici del Malawi, risulta chiaro che si sono costituiti secondo criteri regionali. L'Alleanza per la Democrazia (AFORD) è costituita in maggioranza da membri del nord mentre la maggior parte dei membri dell'MCP provengono dalle regioni centrali e quelli dell'UDF da quelle meridionali. Il risultato delle elezioni del 1994 testimonia anche il fatto che gli elettori hanno votato in base a principi regionalistici. L'AFORD ha conquistato tutti i seggi parlamentari a nord, l'MCP ha vinto quasi tutti i seggi nella zona centrale e qualcuno nel sud e l'UDF ha ottenuto tutti i seggi nella regione meridionale e qualcuno in quella centrale. La situazione attuale è che nel parlamento del Malawi nessun partito ha la maggioranza.

Per cercare di contenere questa situazione, l'UDF ha mantenuto la lingua tumbuka alla radio nazionale, ma secondo gli analisti questa è solo propaganda per conquistare il consenso nelle regioni settentrionali. Altri gruppi etnici hanno gridato al raggiro chiedendo maggiore considerazione. Il Malawi, con un'unica stazione radio e due canali ha sei lingue, di cui cinque locali (chichewa, tumbuka, lomwe, yao e sena) e l'inglese quale unica lingua straniera. Durante il notiziario è sorprendente ascoltare le stesse informazioni in cinque lingue, e se si vogliono ascoltare tutte, bisogna essere preparati a sedersi per un'ora ad ascoltare le stesse cose. Questa situazione è irreale, una pura farsa.

Il governo dell'UDF ha anche stabilito che le lingue locali vengano usate nell'educazione primaria, oggi gratuita, ma l'inglese continua a godere dello status di lingua ufficiale del Malawi.
Nel settore dello sviluppo il presidente Muluzi ha stabilito che nel nord si edificasse una seconda università. Questa iniziativa è considerata un passo positivo per concentrare le iniziative di sviluppo nelle aree meno progredite del paese. Ma alle regioni settentrionali servirà un certo tempo per lo sviluppo, sostengono gli analisti.

Le tensioni etniche rimangono una peculiarità importante della politica del Malawi e gli eventi attualmente in corso dimostrano che c'è ancora molta la strada da fare per risolvere il problema etnico. Il Daily Times recentemente ha pubblicato un articolo dove si affermava che il governo ha costretto ad andare in pensione i funzionari simpatizzanti dell'ex-MCP. Il governo ha replicato affermando che avevano raggiunto l'età della pensione ma la versione governativa è stata accettata con beneficio d'inventario.

Non c'è accordo sulla scelta della lingua nazionale ufficiale oltre all'inglese e il dibattito sulle lingue e la sfera d'influenza politica è ancora in corso.
Sebbene la questione etnica non sia stata individuata quale problematica attuale in Malawi, sono già visibili i segni di un disagio più profondo. Con sedici partiti politici tutti definiti in base a considerazioni regionali, si prepara un potenziale pericoloso.

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