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N.9 - Novembre 1998

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Sud Africa

Elezioni in arrivo - La violenza prende piede

di James Brew

I sudafricani si stanno preparando alle seconde elezioni interrazziali che avranno luogo all'inizio dell'anno prossimo. In un clima di tensione, sono ricominciate le uccisioni nella volatile provincia Kwazulu-Natal, dove il partito di governo, l'African National Congress (ANC) non ha base. Il nostro corrispondente dice che potrebbe essere solo un assaggio di quello che potremmo aspettarci all'inizio del 1999.

Con le elezioni generali in vista tra qualche mese, la tensione sta crescendo nel Kwazulu-Natal. Le autorità di polizia del paese stanno sforzandosi per contenere la crescita della violenza nella cittadina di Richmond, dilaniata dal conflitto. Altro personale del servizio di sicurezza è stato dispiegato in città in seguito al recente aumento della violenza, che sta minacciando di trasformare l'area in una zona di guerra. Per combattere la violenza un rinforzo di duecentoquaranta uomini della polizia è stato chiamato nella provincia da fuori, oltre a centoventi membri dei reparti speciali. Diversi ufficiali della polizia di Richmond sono stati trasferiti. I dirigenti dei partiti e gli osservatori del processo di pace temono una crescita progressiva di violenza nell'area. Nel decennio che ha preceduto la transizione sudafricana a un governo della maggioranza, nel 1994, più di diecimila persone sono state uccise nei combattimenti che hanno avuto luogo nello Kwazulu-Natal tra gli attivisti dell'African National Congress e i sostenitori dell'Inkatha Freedom Party, controllato per lo più dagli Zulu.

Il governo ha rilasciato una dichiarazione che afferma che gli attacchi sono opera di poteri occulti e di assassini professionisti. L'African National Congress, partito di governo, ha ribadito la sua tesi secondo la quale la violenza in questa area è sempre opera di un 'terzo potere', che sta usando Richmond come banco di prova nella corsa alle elezioni nazionali del 1999. Il presidente Nelson Mandela ha accusato 'elementi corrotti' del Servizio di Polizia del Sud Africa di contribuire a alimentare la violenza nel tentativo di destabilizzare il nuovo ordine, nella corsa alle elezioni del prossimo anno.

Un alto funzionario dell'African National Congress nel Kwazulu-Natal, il signor Bheki Cele, commentando l'uccisione di nove persone del ventotto giugno, ha detto che c'era motivo di supporre che gli autori dell'attacco fossero bianchi. Dice che uomini che parlavano afrikaans e inglese sono stati visti nella zona. "C'è un gruppo terrorista attivo a Richmond che sta assassinando la gente." Si calcola che da giugno siano state uccise quaranta persone a Richmond. Dei testimoni dicono di avere visto mezzi della polizia sul luogo di alcuni degli assassinii a Richmond. Uno dei testimoni dice di avere visto una macchina della polizia illuminare una casa con un faro in modo che l'assassino potesse trovare la strada al buio. Nonostante l'apartheid sia finita con le prime elezioni interrazziali del 1994, e si stiano integrando la polizia e l'esercito, una minoranza di bianchi è nostalgica dei tempi del governo bianco. Nel corso degli anni ottanta le forze di sicurezza dell'apartheid effettivamente rifornivano l'Inkatha di armi per gli scontri con l'African National Congress. L'Inkatha Freedom Party, però, ha smentito l'affermazione secondo la quale l'attacco sarebbe stato opera di un terzo potere occulto che agisce nell'area.

"Commenti di questo tipo servono solo a incitare al razzismo nella provincia. L'Inkatha Freedom Party rifiuta ogni tentativo dell'African National Congress di alimentare le fiamme dell'odio razziale e dell'intolleranza," dice Lauen Winchester dell'Inkatha Freedom Party. Il signor Winchester crede che la violenza a Richmond abbia le sue radici nella formazione delle Unità di Autodifesa dell'African National Congress che sono state addestrate da MK (Umkhoto we Sizwe). "Sembra che l'African National Congress sia deciso a portare a termine un'altra rivoluzione in Sud Africa - questa volta non per liberare, ma per dividere la gente di questo paese."

L'ultima ondata di violenza è avvenuta in seguito all'identificazione di Sifiso Nkabinde come informatore delle forze di sicurezza dell'epoca dell'apartheid e alla sua espulsione dall'African National Congress dove ricopriva la carica di presidente. Molte settimane prima dell'espulsione di Nkabinde dall'ANC, avvenuta a marzo, un rapporto dei servizi segreti militari consegnato al comitato per la sicurezza della provincia del Kwazulu-Natal dimostrava che Nkabinde aveva rapporti particolarmente stretti con diverse unità di polizia di Richmond e Pietermaritzburg. All'inizio di quest'anno Nkabinde è stato assolto dall'accusa di avere assassinato sedici persone.

E' poi entrato a fare parte dell'avversario United Democratic Movement, un nuovo partito di opposizione, di cui è il segretario nazionale. L'UDM è guidato da un altro esiliato della maggioranza politica, Bantu Holomisa, un ex Ministro del governo di Nelson Mandela che è stato cacciato dall'ANC dopo avere accusato di corruzione importanti membri del partito. La polizia sta indagando sulle rivalità tra l'African National Congress e l'United Democratic Movement di opposizione come moventi delle uccisioni.

La maggior parte delle persone motiva le sparatorie e le altre uccisioni con la faida sotterranea tra l'ANC e l'UDM, che è diventata una bandiera per i sostenituri disillusi dell'ANC. Nkabinde accusa i dirigenti dell'ANC di alimentare le passioni accusandolo di tradimento, e sostiene che nei fatti temono la sua fama. "L'ANC deve essere pronto a inghiottire il suo orgoglio e a rendersi conto che l'unico modo di risolvere la situazione è tramite una trattativa. Devono rendersi conto che gli esseri umani non sono soltanto membri dell'ANC. Nkabinde ha richiesto più volte dei colloqui di pace, ma l'African National Congress ha rifiutato la trattativa. Gli osservatori politici dicono "ci sono maniaci da tutte le parti che non vedono l'ora di mettersi gli uni contro gli altri". Tom Lodge, importante commentatore politico crede che gli "agenti provocatori" potrebbero ancora avere un ruolo, ma pensa che le battaglie per il territorio siano la causa preponderante. "In alcune zone le battaglie politiche si combattono al livello del territorio e non delle idee," ha detto.

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