CONTRO LA GUERRA: DISERZIONE
CONTRO LA GUERRA: DISOBBEDIENZA CIVILE

01-06-99 - La guerra e il silenzio delle donne







Proposte emerse dalle assemblee tenute presso la
Libera Università delle
Donne di Milano, Aprile 1999


Ti preghiamo di leggere e di inviare un segno di
adesione o eventuali altre
proposte al seguente indirizzo e-mail:
universitadelledonne@iol.it  oppure
al numero di fax: 02 6597727.

Intendiamo organizzare in modo non simbolico la
"rivolta" delle donne
contro questo conflitto. Per noi è importante
contrastare i due aggressori
protagonisti di questa guerra: la Nato, a cui ci lega
la nazionalità, e Milosevic.

Non abbiamo alcuna intenzione di scegliere il silenzio
o un generico
umanitarismo.

Concordiamo con il documento della scuola di politica
Hannah Arendt e di
altre organizzazioni non governative, che chiede
l’immediata cessazione dei
bombardamenti e delle violenze.
Concordiamo con Rossana Rossanda che è urgente, oggi,
non domani,
mobilitarsi per fermare questa guerra.

Intendiamo:
- organizzare forme di disobbedienza civile (ad
esempio, autoriduzione
delle tasse per  non aderire a nessuna forma, anche
mascherata, di "crediti
di guerra");
- comunicare alle istituzioni e alla società civile
che nel caso di inizio
della campagna di terra, noi daremo avvio ad una
campagna di invito alla
diserzione;
- segnalare alle parlamentari in modo molto netto che
l’adesione
dell’Italia a questa guerra mette in crisi il nostro
riconoscimento e la
nostra delega alle forme istituzionali delle
democrazie europee e di quella
italiana (vedi art. 11 della nostra Costituzione).
Molte di noi, infatti,
hanno rinviato a Palazzo Chigi il certificato
elettorale per il referendum
citando il suddetto articolo.

Se la guerra non sarà cessata prima del 13 giugno e se
entro quella data
non saranno iniziati i negoziati per una soluzione
diplomatica della crisi
jugoslava, ci sarà molto difficile esprimere
un’adesione elettorale al
parlamento europeo.
E questa volta, a differenza della passata scadenza
elettorale
(referendum), avremo tutto il tempo per organizzare
collettivamente ed
esplicitamente questa azione.

Invitiamo ad organizzare questa e altre azioni che
esprimano efficacemente
la nostra opposizione alla guerra e servano a
boicottarla nei fatti, attraverso le forme che insieme
vogliamo individuare.

COSTRUIAMO UNA DIMENSIONE INTERNAZIONALE PER LE NOSTRE
AZIONI.
FACCIAMO CIRCOLARE QUESTE ED ALTRE PROPOSTE 

(Si prega di dare la massima diffusione a questo
documento)

e-mail: universitadelledonne@iol.it  
fax: 02 6597727.


2) Vi prego, poi, di pubblicare sul vostro bollettino
la notizia di questa iniziativa milanese (di cui vi
avevo già informato il 16/4, ma che, mi sembra, non
sia ancora comparsa su Peacelink News)


INIZIATIVA CONTRO LA GUERRA A MILANO

Si è formato a Milano un COMITATO PERMANENTE CONTRO
LA GUERRA NEI BALCANI E IN EUROPA , di cui alleghiamo
il
documento costitutivo con la lista delle adesioni
finora pervenute. 

La sua prima iniziativa è UN PRESIDIO PERMANENTE,
attraverso una tenda in Largo Cairoli, all'imbocco di
Via Dante, dove, dal 15/4 si tengono varie attività di
sensibilizzazione e di mobilitazione.
Associazioni e singole persone sono invitate a dare il
loro contributo di partecipazione e di idee.
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COMITATO PERMANENTE CONTRO LA GUERRA NEI BALCANI E IN
EUROPA

FERMIAMO LA GUERRA, FERMIAMO I MASSACRI
I bombardamenti Usa e Nato, con la diretta
partecipazione dell'Italia, sulla Repubblica Jugoslava
hanno scatenato di nuovo la guerra in Europa, una
guerra che rappresenta un salto di qualità nella
politica di supremazia degli Stati Uniti sul mondo e
sulla stessa Europa.
Una guerra che produce una catastrofe umanitaria
attraverso l'uso di bombardamenti aerei che colpiscono
la popolazione civile, e la cui continuazione porterà
necessariamente ad un allargamento dei conflitti con
esiti non prevedibili.
Questa aggressione non solo non ha risolto la
questione kosovara, ma l'ha aggravata, alimentando gli
odi etnici, provocando un'intensificazione della
repressione e l'esodo in massa di profughi.
Una guerra che si fonda su una grande menzogna: non si
tratta infatti dell'uso della forza per "difendere i
deboli"; i deboli, le popolazioni civili, sono ancora
una volta le vittime, e la difesa del diritto
all'autodeterminazione della popolazione del Kosovo
non è certo l'obiettivo dei bombardamenti (che sono
fatti dagli stessi che violano i legittimi diritti di
altri popoli, dal Kurdistan alla Palestina, al
Chapas).
Chi non si rassegna al massacro, alle pulizie etniche
e alla guerra, chi non crede nel destino del pensiero
unico, chi non crede nei gendarmi e nei giustizieri
mondiali, ha il dovere di alzare la voce e il compito
di agire risolutamente.
Per questo formiamo un Comitato permanente contro la
guerra nei Balcani e in Europa che, attraverso varie
iniziative, chiede:
- la fine immediata dei bombardamenti sulla Repubblica
Jugoslava e l'immediata dissociazione dell'Italia
dalle operazioni militari, con il veto dell'uso del
suo territorio per tali operazioni; la fine delle
operazioni militari serbe in Kosovo e lo spiegamento
di forze di pace Onu e Osce nell'area:
- la ripresa immediata dei negoziati a partire da un
accordo che riconosca i diritti di tutti i popoli
dell'area su base democratica;
- la convocazione di una conferenza di pace
internazionale sui Balcani, sotto l'egida dell'Onu;
- un impegno concreto e immediato dei paesi europei
per l'aiuto e la solidarietà ai profughi di guerra;
- una discussione, in primo luogo nel nostro paese,
che riveda la funzione della Nato e la permanenza
delle sue basi in Europa;
- la fine del militarismo, la conversione delle spese
militari in spese sociali, la riduzione e il controllo
del complesso militare-industriale che produce
profitto per pochi e danni e morti per la maggioranza
dell'umanità, la fine del commercio delle armi, in
particolare con paesi che le usano per la repressione
interna.

ADESIONI
Associazione Punto Rosso, Comitato Golfo, Circolo
Anarchico Ponte della Ghisolfa, C.S. Leoncavallo, Lega
Obiettori di coscienza, Donne in Nero, Associazione Ya
Basta!-Lombardia, Salaam Ragazzi dell'Olivo, Sin
Cobas, Sinistra Verde, Gruppo Cons. Verde Comune di
Milano, Gruppo Cons. Prc Comune di Milano, Rivista
AlternativeEuropa, Rivista Guerre&Pace, Federazione
Prov. Partito della Rifondazione comunista,
Convenzione per l'Alternativa, Associazione
Cile-Lombardia, Comitato di Solidarietà con il Kosova,
Cipec-Casa dei diritti, Il Ponte della Lombardia,
Coordinamento Pace di Cinisello Balsamo, Radio Onda
d'Urto, Collettivo Lsd Politecnico, Giovani Comunisti
Milano, Pax Christi-Milano, Cric- Milano, Circolo Anpi
"Bigoni", Collettivo Controcorrente, Beati costruttori
di Pace, Casa dei popoli e delle Culture, Filef, Lega
per i diritti dei popoli, Associazione
Italia-Nicaragua, Argentina democratica, Federazione
Provinciale RdB, Opera Nomadi, Ass. Cult. Canto
Sospeso, Alternativa Sindacale Cgil, Gruppo Apolidia,
Libera Università Popolare, Centro Cult. Concetto
Marchesi, Forum delle Donne del PRC, Associazione
Italia-Cuba, Associazione Azad, Terre di Mezzo, Il
Giornale della Natura, Associazione Tatavasco, Partito
Umanista, Osservatorio di Milano, Radio
Dreyeckland-Friburgo,Naga, Assopace
Milano, Banda degli ottoni a scoppio, Cascina
autogestita Torchiera, Arci Metromondo

PER INFORMAZIONI E ADESIONI
Associazione culturale Punto Rosso tel. 02-874324, fax
02-875045, e-mail: puntorosso@iol.it
Comitato Golfo tel. 02-58315437, fax 02-58302611,
e-mail: comitato.golfo@agora.it
C.S. Leoncavallo-Ya Basta! Lombardia tel. 02-6705185,
fax 02-6705621, e-mail: csleo@tin.it




Grazie, buon lavoro

Patrizia Damiano
e-mail oxala@tiscalinet.it