Nel 1991 padre Julio Lancellotti, altri religiosi e volontari crearono il progetto "Casa Vida"
basandosi sul fatto che una vita in un ambiente pulito e circondato di affetto e di amore può
prolungare la sopravvivenza di un bambino affetto dal virus HIV. Col denaro donato da una
associazione internazionale di Torino comprò una piccola casetta nel quartiere Agua Rasa.
Casa Vida ospita 20 bambini con età tra i 6 mesi e i 6 anni. Subito dopo partì una seconda
casa nel quartiere Moòca per i bambini superiori ai 6 anni.
"Non c'è niente di più bello che vedere i bambini giocare, cantare e credere che il mondo
ha anche delle cose belle da offrire" dice padre Julio.
I bambini di Casa Vida vestono bene, mangiano in abbondanza e giocano con gli stessi
giocattoli dei bambini della classe media. Ora i minigames sono i loro giochi preferiti.
L'attività in Casa Vida è una sorta di calvario: i bambini hanno bisogno di
continue e costosissime cure. Qualcuno fortunatamente si negativizza, qualcuno
sopravvive fra grandi sofferenze, qualcuno purtroppo ci lascia. Per padre Julio
ogni volta è come perdere un figlio: ma non può farsi travolgere dal dolore.
Lo aspettano gli altri piccoli sieropositivi, i suoi 5.000 meninos de rua dei
centri comunitari, i suoi 5.000 barboni.
Egli fa affidamento in Dio e... nel nostro aiuto.
Padre Julio
Gli abitanti del quartiere Moòca sono abituati a vedere un uomo alto, di pelle chiara, calvizie
accentuata, che cammina rapidamente per le strade e i quartieri di San Paolo, o chiedendo
un passaggio ai conoscenti. Vestito sempre con camicia chiara infilata in fretta nei jeans
un po' consumati, sandali francescani ai piedi e occhiali per correggere alcuni gradi
di miopia e astigmatismo.
Occhi che sanno parlare.
Sempre sul punto di commuoversi, di rallegrarsi e di sorprendersi. Sempre attenti ai movimenti
dell'anima e delle persone che gli stanno intorno, siano esse creature della strada, banditi
incalliti, barboni, piccole prostitute o carcerati. Denunciando violenza e annunciando giustizia.
Seppellendo corpi martoriati dalla polizia, benedicendo volti senza nomi, rivelando torture e
stermini senza autori. Padre Renato Julio Lancellotti, di origine italiana, è diventato ormai
una leggenda a San Paolo. Come insegnante ha formato una scuola di resistenza ai metodi violenti
e militareschi all'interno della casa di correzione minorile. Come coordinatore della
Pastorale dei minori ha inaugurato la pedagogia degli educatori di strada.
Come "vescovo" dei barboni ha fondato comunità che tentano di riscattarli dall'oblio.
Come vicario del Cardinale della metropoli brasiliana, Paulo Arns, ha difeso i diritti umani
ogni qual volta era possibile. E anche quando era impossibile.
Come parroco ha fatto della sua parrocchia una tribuna di denuncia. Come uomo ha sempre visto
Dio negli uomini e gli uomini in Dio.
Dopo 14 anni come prete di strada, padre Julio è arrivato alla sua ultima sfida. Ha aperto
Casa Vida, una casa di accoglienza di bambini abbandonati tutti infetti dal virus HIV.
Segnalati dalla Feben, fondazione statale per la tutela dei minori, alias carcere minorile,
raccolti per strada come nel caso di Yovi che pesava un chilogrammo quando arrivò qui.
Trovati nella spazzatura come nel caso di Yulema. Sottratti alle sevizie dei genitori come
nel caso di Giulia che aveva il corpicino ricoperto di piaghe.
La grande sfida di Casa Vida è comunque quella con l'AIDS, ormai uno dei grossi problemi
fra i minori perché sono i meno protetti. Secondo una recente inchiesta, nel carcere
minorile su un campione di 1111 bambini (su 1800 reclusi), 5 bambini su 100 sono sieropositivi.
Ma così, si domanda, Casa Vida non rischia di essere la risposta alle deficenze dello Stato,
che verso i minori abbandonati sieropositivi sa usare una sola politica: quella dell'abbandono?
Ribatte padre Julio: "Noi ci siamo per denunciare le mancanze dello stato, non per risolverle".
Fu così che subì una condanna "politica", come ha dichiarato lui stesso, per avere accusato
pubblicamente il 7 agosto del '92, in un programma televisivo, la Polizia Militare di
San Paolo e il comandante di quello che padre Julio definì lo "sterminio", Pedro Franco de
Campos, segretario della Sicurezza Pubblica.
Ci pensarono gli avvenimenti successivi a commentare le dichiarazioni di padre Julio.
Il 3 ottobre dello stesso anno la Polizia Militare uccise 111 prigionieri nel carcere
Carandirù. Responsabile del massacro, ancora lui: Pedro Franco de Campos.
Nel corso di tutto il 1992 la polizia militare uccise a Sao Paulo più di 1.000 civili,
la maggior parte dei quali senza precedenti con la giustizia. Ma l'accusa di padre Lancellotti,
Pedro Franco de Campos non la mandò giù e pensò bene di intervenire.
"Non basta pregare, distribuire l'ostia e perdonare i peccatori" dice padre Julio.
La missione di una padre è aiutare affinché il mondo torni più giusto e più umano.
Come puoi aiutarci
In Brasile ogni 2 minuti muore un bambino per fame (fonte Istituto Governativo per
l'Alimentazione). Su una popolazione di circa 160 milioni di abitanti, 47 milioni
sono "menores carentes" (bambini che sopravvivono in condizioni di assoluta indigenza),
10 milioni i bambini sfruttati e schiavizzati dal lavoro, 7 milioni i piccoli che hanno
perso ogni legame affettivo e familiare e 8 milioni sono i "meninos de rua" (bambini
sotto i 12 anni che hanno fatto della strada la loro dimora abituale e che in essa
trovano le condizioni della sopravvivenza).
Più di un menino de rua viene ucciso, ogni giorno, dai cosiddetti "giustizieri
della notte", incaricati di "mantenere l'ordine" (fonte UNICEF).
Questa è l'agghiacciante realtà della maggior parte dei bambini brasiliani,
emarginati, maltrattati, torturati, prostituiti.
Non è possibile rimanere indifferenti.
Tendiamo loro una mano:
non cadiamo nel solito errore di credere che il nostro impegno singolo sia inutile.
E' una trappola che crea una barriera all'apparenza insuperabile.
Per aiutare Casa Vida e i Centri Comunitari di Padre Julio Lancellotti:
Adozioni a distanza dei bambini sieropositivi di Casa Vida: 25.000 mensili -
300.000 annue, da effettuarsi sul C/C bancario n. 12972/71 int.
PROGETTO APJ - MENINOS DE RUA presso la Banca di Credito Cooperativo di Brescia -
Sede di Nave (ABI 8692 - CAB 54800).
Progetto APJ
Via Callegari 4 - 25121 Brescia
Tel. 030-292119 - Fax. 030-2400992
Per informazioni:
Tel. 030-2751940
Responsabili per le Adozioni a distanza:
Per Brescia: 030-9826239
Per Verona: 045-974406
Per Milano: 02-6196946
Per contatti diretti con Padre Julio Lancellotti:
Centro de difesa dos direitos da crianca e adolescente.
Rua Eloi Cerqueira 46 Belem.
Cep 03062-010. San Paolo. Brasile
telefonare al numero: 0055-11-66930277 o faxare al numero: 0055-11-66940882