Non sappiamo se San Pietro in paradiso beva il caffè... Ma se lo beve, probabilmente la sua marca preferita non è Lavazza.

Al caffè della grande distribuzione, che offre ampi margini di profitto alle ditte che esportano e commercializzano il prodotto e cifre irrisorie ai contadini del Sud del mondo, tali da non permettere un’esistenza dignitosa, pensiamo che San Pietro preferisca il caffè del commercio equo e solidale

che è coltivato da piccoli produttori del Sud del mondo, riuniti in strutture democratiche e indipendenti,

viene importato direttamente per evitare intermediazioni lucrative,

è pagato ai contadini a prezzi equi (sempre superiori ai prezzi di mercato, anche nei periodi sfavorevoli),

è prefinanziato, cioè pagato anticipatamente fino al 50% dell’importo totale all’atto della conferma dell’ordine per evitare il rischio dell’indebitamento dei piccoli produttori,

ha un prezzo finale che viene determinato in modo trasparente,

e garantisce ai produttori margini per l’investimento in progetti sociali autogestiti.

Per questo, pur apprezzando la simpatia e la qualità dell’attuale campagna pubblicitaria, chiediamo gentilmente al gruppo Luigi Lavazza Spa, azienda <<leader>> nel mercato del caffè in Italia, di convertirsi alla logica del mercato equo contraddistinto dal marchio di garanzia internazionale "TransFair" oppure di cambiare pubblicità per non mettere in imbarazzo San Pietro che... con tutto il paradiso sta dalla parte dei poveri.

CAMPAGNA DI PRESSIONE EQUA E SOLIDALE SULLA LAVAZZA S.p.A.

promossa dalla

Scuola di formazione missionaria alla Mondialità

di Palazzolo Milanese (MI)

Perchè le Firme

Modulo di adesione

Pagine a cura di:Comboni Time