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Ciao a tutti. Sono arrivato a S. Paolo, sto benone e mi diverto. Ora sono ad Osasco, un sobborgo di un milione dabitanti, ospite di due preti da battaglia: Padre José e Padre Sebastiano. La loro parrocchia conta circa 70.000 persone, in gran parte lavoratori salariati che operano a S. Paolo, e che hanno stipendii molto bassi. Sono occupati regolarmente, fanno i commessi o i manovali o lavorano nei servizii, ma con i loro salarii ci si fa poco. Il problema della casa è quello più grave, e per questo è nata qui una serie dorganizzazioni che occupano terreni demaniali o di proprietà denti pubblici (come il nostro IACP), in genere inutilizzati, e poi li distribuiscono per nuclei familiari. La più grossa é la cooperativa Primo Maggio, che esiste da circa dieci anni. In essa convivono, senza "correnti" o robe del genere, una forte componente cattolica e tante altre tendenze, che però sano molto bene come disciplinarsi nella lotta. La parrocchia é una specie di segreteria organizzativa di tante belle iniziative, ed é del tutto integrata nelle lotte sociali. La voce politica di tutto questo è il PT, che credo avrà un ottimo esito nelle elezioni tra qualche mese. La campagna elettorale imbianca i muri e li decora con scritte cubitali dei candidati, che i militanti scrivono con pennelloni da imbianchino. Notevole. La zona occupata ospita circa 1500 famiglie, di sei componenti in media ciascuna. Loccupazione é avvenuta in cinque fasi, partendo da un primo accampamento di baracche nate quasi sul letto del fiume Tieté. Dapprima le terre venivano invase, e poi, dopo contrattazioni e sgomberi (più o meno tosti a seconda di quali governi locali facevano da controparte: sinistra, poi centrosinistra, poi destrissima, e via così), cominciava lacquisto collettivo di materiali da costruzione (così da ottenere prezzi ribassati per le grandi quantità) ed infine la costruzione delle case. Alcune sono venute su proprio belline, peccato che solo in una piccola area il governo si sia deciso a fare le fognature (magari noi non ci facciamo caso, ma fanno una certa differenza) ed asfaltare le strade (anche questa quando piove é una cosa che fa piacere). Acqua e luce elettrica si sono ottenute con contrattazioni collettive. In seguito però il movimento si é reso conto che molti degli occupanti, una volta ottenuta le terra, la vendevano, per poi tornare nella strada una volta finiti i soldi. Per questo si è cambiata tattica, e nelle occupazioni più recenti i partecipanti pagano il terreno ad un prezzo politico, e in molte rate (cosa rarissima qui in Brasile, dove in genere si compra in contanti): ciò pare che li renda più attaccati alle case. Una parte del denaro raccolto va in un fondo con cui il movimento e la cooperativa acquistano i materiali da costruzione e finanziano migliorie e manutenzione. Manca comunque la fogna, ed é un problema serio, però così cè maggiore pianificazione, e le costruzioni sono distribuite più razionalmente, tenendo alcuni spazii per mercatini, piazze, o aree di gioco. Molti bimbi belli e sani, molti animali (cani e gatti servono a scacciare i topi) E strano vedere come la vita qui sia in massima parte condivisa e collettiva: centro di essa è comunque un gruppo. Per molti la parrocchia svolge questa funzione aggregativa, fornendo, oltre a messe spettacolari (mai sentite di così suonate, con sleghi di chitarra elettrica, batteria ed altri strumenti non identificati), anche attività di riciclaggio dei materiali dal pattume. Queste servono ad educare ai valori ecologici e a fornire unoccupazione un po redditizia a grossi gruppi di disoccupati o licenziati. Nota antroposociologica: nella messa e nella vita generale (anche economica) della parrocchia tutto o quasi é delegato ai Ministri del culto, uomini e donne che il parroco si semiconsacra in proprio, senza passare dal vescovo. Le donne dietro laltare, che danno la comunione! I laici che gestiscono tutta la liturgia! Roba che Biffi li braserebbe come eretici. E invece, così responsabilizzati, i credenti partecipano in modo totale al culto "democratizzato", e vivono la cosa in modo che a me pare meno ipocrita e formale. Curioso che tutto il patrimonio della parrocchia sia gestito da una commissione di parrocchiani, che danno lo stipendio ai due preti. Ora debbo mollare la connessione. Ciao GIOVANNI
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