Il quarantatreesimo numero di Africanews in lingua italiana si apre
con un argomento che si puo' definire essenziale nell'attuale
situazione socio-politica mondiale. Si tratta dei rapporti fra
musulmani e cristiani. I primi vengono valutati a piu' di un miliardo,
sino a un miliardo e 300 milioni, mentre i secondi sono circa due
miliardi di cui uno e' cattolico. Indubbiamente la religione musulmana
e' in grande espansione e purtroppo cio' crea apprensioni e timori, a
volte ingiustificati, fra i cristiani e arroganza, sovente aggressiva,
fra i musulmani stessi.
E' inutile negarselo, la competizione, il confronto fra il mondo
occidentale e quello islamico e' scattato da diverso tempo. In
particolare dalla fine del comunismo all'inizio degli anni novanta. Fu
allora, scrivono gli esperti, che sulla scacchiera della CIA, la rete
dei servizi segreti statunitensi, alle bandierine rosse degli ex
nemici vennero sostituite, in luoghi diversi naturalmente, quelle
verdi con la mezzaluna. e' chiaro che non si trattava di una nuova
crociata, ma di un confronto strategico legato soprattutto al
petrolio: il blocco occidentale scendeva in campo contro quello
islamico e viceversa.
Tutti abbiamo in mente i focolai di questo confronto, dalla Palestina
all'Afghanistan, ma l'odio fra musulmani e cristiani viene fomentato
in tante altre parti del mondo.Un ateo potrebbe commentare
ironicamente: "Le religioni sono di grande aiuto all'umanita'" e i
credenti avrebbero difficolta' a controbattere. Rimanendo ai fatti
esposti nel primo articolo di Africanews si deve convenire che le
religioni quando vengono mescolate alla politica hanno tutto da
perdere. E questo e' dimostrato anche dal secondo articolo dove la
parte del furbacchione viene sostenuta da un governo che si dichiara
cristiano.
In Nigeria l'accusa di strumentalizzare la religione, in questo caso
quella musulmana, e' partito proprio dal governatore che fu il primo
ad adottare la Sharia, la spietata legge islamica. In pratica Ahmed
Sani dice che i suoi colleghi si sono serviti della Sharia per
aumentare la loro popolarita' in vista delle elezioni del 2003. e'
un'accusa gravissima poiche' in Nigeria, dove al Nord prevalgono i
musulmani e al Sud i cristiani, l'imposizione della Sharia ha
provocato incidenti con centinaia di morti.
Ed ecco l'altra faccia, quella dello Zambia, dichiarato stato
cristiano dal suo presidente Frederick Chiluba. L'intervistato e' un
musulmano e quindi si potrebbe obiettare che l'imparzialita' non e'
assoluta. Comunque ne esce un quadro che non lascia presagire niente
di buono nei rapporti fra le due comunita'. La situazione poi diventa
addirittura incandescente se si considera che nello Zambia, uno dei
paesi piu' poveri del mondo, politici, governanti e alti funzionari
pubblici sono implicati in corruzioni e ruberie di ogni genere. e' la
stessa Corte dei Conti zambiana, la stampa indipendente e il Fondo
monetario a indicare gli autori dei misfatti economici. L'Unione
europea ha sospeso la cooperazione con il governo di Lusaka. Pensate
che questo provvedimento cambiera' qualcosa? Per il momento c'e' solo
da rilevare che un centro svizzero di ricerca ha segnalato lo Zambia
come uno dei sei paesi in via di sviluppo che hanno fatto registrare
nel 2000 il maggior incremento nei depositi bancari della
Confederazione elvetica. Questi fondi neri saranno utili ai governanti
corrotti quando, speriamo presto, il popolo zambiano li caccera'.
Il terzo articolo parla sempre di discriminazioni ma in questo caso
nei confronti delle donne. Siamo nello Swaziland che ha un re un po'
eccentrico e fantasioso. Ha emanato regole davvero stravaganti
proibendo alle donne di portare i pantaloni e di fare sesso prima del
matrimonio. Re Mswati evidentemente non si e' accorto che l'Africa sta
cambiando, glielo ricorderanno le donne del suo regno per niente
disposte a obbedire.
Africanews staff