Depleted Uranium

- L'uso di Uranio Impoverito in Bosnia -


Potrebbero non essere 10.800 ma di meno le pallottole all'Uranio Impoverito sparate durante l'operazione Deliberate Force della NATO in Bosnia, come d'altronde la loro localizzazione potrebbe non essere confinabile nelle immediate vicinanze di Sarajevo. Ciò risulta da un documento pubblico, ovvero dall' "ALLIED FORCES SOUTHERN EUROPE fact sheet", consultabile all'indirizzo

www.afsouth.nato.int/FACTSHEETS/DeliberateForceFactSheet.htm.

Pur non essendo datato, questo documento è importante perché fornisce utili dati - come il numero degli A-10 di stanza nella base aerea di Aviano assegnati alle missioni - 12 - e le munizioni usate - particolarmente quelle da 30 millimetri aria-superficie, calibro d'elezione del cannone Gatling degli A-10A. Ciò permette di valutare abbastanza accuratamente il numero di pallottole da assegnare alla classe "API" (Armor Piercing Incendiary): 10.080. Il totale delle munizioni usate secondo AFSOUTH è di 10486 includendo munizioni da 40 e 105 mm (sempre sparate da aerei).

Secondo stime attendibili, ciò significherebbe la disseminazione di circa 2.702 kg di Uranio Impoverito sul territorio della Bosnia.

Un altro sistema d'arma candidato a contenere Uranio Impoverito, il TLAM (Tomahawk Land Attak Missile) è stato usato in numero di 13 unità. Secondo la Federation of American Scientists, il TLAM sta vedendo spostare la sua area d'utilizzo principale in direzione della distruzione di centri di comando e controllo e silos corazzati. In questo ambito, un rivestimento della testata con UI sarebbe utile per penetrare più facilmente nei silos per poi esplodere al loro interno. Tuttavia, non ci sono a tutt'oggi conferme né ufficiose né ufficiali alla presenza di U.I. nella testata del Tomahawk. Se, tuttavia, ciò venisse confermato, la stima della quantità di Uranio Impoverito disseminata verrebbe ad essere quasi raddoppiata: bisognerebbe infatti aggiungere 2600 kg. di U-238 provenienti dai TLAM.

Esiste quindi un problema di tossicità chimica e radiologica derivante dall'uso di Uranio Impoverito in Bosnia, e quindi potenziali pericoli per i nostri soldati ivi schierati e soprattutto per le popolazioni civili locali. Ricordiamoci che i nostri soldati passano in queste zone turni di servizio: finito il turno, si torna a casa. Un abitante deve invece viverci, senza protezioni né salvaguardie particolari, per un periodo di tempo molto ampio nel quale i pericoli di esposizione non sono computabili. A mio avviso, questo problema è ben più drammatico.


L'indagine dell'UNEP

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