Depleted Uranium
- La missione UNEP in Kosovo -
Depleted Uranium Missions (documento originale*)
La decisione di condurre uno studio sul campo sull'Uranio Impoverito è stata presa a Ginevra il 21 Settembre in un meeting al quale hanno partecipato varie agenzie dell'ONU.
E' stato istituito un team di 14 scienziati di diversi paesi:
- 2 - Swedish Radiation Protection
Institute (SSI)
- 2 - International Atomic Energy Agency (IAEA)
- 2 - University of Bristol, Department of Earth Sciences
- 2 - AC Laboratorium-Spiez, (Switzerland)
- 1 - Italian National Environmental protection Agency (ANPA)
- 1 - US Army Center for Health Promotion and Preventive Medecine
- 1 - Finnish Institute of International Affairs
- 3 - United Nations Environment Programme (UNEP)
L'inchiesta sul campo è stata resa possibile grazie al generoso contributo di paesi donatori e specialmente della Svizzera, che ha finanziato la maggior parte della missione.
Il Team è stato in Kosovo nel Novembre 2000 e ha potuto visitare 11 dei siti colpiti da UI, 5 nel settore italiano -MNB (W), e 6 nel settore tedesco - MNB (S). Il lavoro è stato condotto in stretta cooperazione con la UNMIK e la KFOR, che ha prestato assistenza nel campo logistico e nella sicurezza.
E' importante sottolineare il problema della sicurezza, dato che nella maggior parte dei siti visitati sono state usate, durante il conflitto, anche mine e bombe a grappolo. Il Team è stato perciò accompagnato da esperti ufficiali militari EOD (Exploded Ordnance Disposal). La presenza di mine e bombe a grappolo è stata il principale impedimento allo studio più approfondito di molti dei siti.
Degli 11 siti visitati, il Team ne ha trovati 3 senza alcun segno di aumento della radioattività né rimanenze di munizioni all'U.I. In 8 dei siti visitati il Team ha riscontrato lievi aumenti del livello di radiazioni beta precisamente sia in o attorno ai buchi lasciati dalle munizioni UI, che nei residui delle munizioni come penetratori o involucri (sabots). Il Team ha potuto raccogliere 7 involucri e 7 penetratori U.I. ritrovati sul terreno o sepolti ad una profondità di 2-10 centimetri, vicino alla superficie. Questi frammenti di munizioni erano facili da rinvenire con misurazioni di radiazioni beta e gamma. Anche il terreno direttamente sotto i penetratori è risultato lievemente contaminato, ma con variazioni dipendenti dalla natura del suolo.
Nei siti sono stati raccolti campioni di suolo e di acqua. I campioni di suolo sono stati presi in diverse posizioni e a differenti profondità; l'acqua è stata prelevata da torrenti, fiumi e pozzi nelle aziende agricole; anche vari campioni di vegetazione sono stati prelevati, da erba, alberi, frutta e funghi. In tre siti è stato prelevato latte direttamente dalle mucche. Sono stati prelevati campioni anche da edifici, veicoli militari distrutti e direttamente dai penetratori trovati.
Tutti questi campioni, compresi i penetratori e gli involucri verranno analizzati in 5 laboratori differenti: Svezia (SSI, Stockholm); Svizzera (AC Laboratorium-Speiz), Regno Unito (Bristol University), i laboratori dell'IAEA in Austria (Seibersdorf); Italia (ANPA-Roma).
Il rapporto finale di questa indagine verrà pubblicato in febbraio-marzo 2001 dall'UNEP.
In questa fase le conclusioni sono:
A) Un anno e mezzo dopo la conclusione del conflitto, è ancora possibile localizzare i siti dove le munizioni all'Uranio Impoverito sono state usate e trovare piccole quantità di radiazioni Beta e alcune rimamenze di munizioni UI.
B) Gli ordigni inesplosi rimasti pongono limiti alla possibilità di condurre indagini sul terreno più approfondite.
C) Il Team tuttavia ritiene che lo studio di 11 siti dei 112 indicati dalle informazioni fornite dalla NATO, e che la conduzione di questa indagine con molti e vari tipi di campioni possa essere rappresentativo della situazione generale pertinente all'UI in tutte le aree coinvolte.
D) Con le misurazioni di radiazione Beta e Gamma, il Team non è stato in grado di localizzare nessuna area più ampia di contaminazione. La contaminazione era limitata ai fori da impatto e ai penetratori e involucri stessi trovati nei siti.
E) Il Team è stato naturalmente in grado di misurare soltanto l'esistenza di attività radioattiva nella situazione attuale, non durante o immediatamente dopo il conflitto.
F) Il Team non è stato in grado di trovare alcun carro armato o veicolo corazzato colpito da munizioni U.I. il che ha impedito l'analisi della polvere di uranio (es. all'interno di un veicolo).
G) Le conclusioni finali verranno tratte nel rapporto, ma già in questa fase il Team può concludere che in alcune delle località UI, il livello di radiazioni è lievemente più alto del normale in punti molto limitati. Sarebbe perciò un rischio inutile per la popolazione entrare in contatto diretto con qualsiasi residuo delle munizioni UI o con le località ove esse sono state rinvenute.
H) Il Team pensa che tutti i ritrovamenti di munizioni UI dovrebbero essere immediatamente riferiti alla KFOR perché prenda le necessarie misure per disporne appropriatamente.
I) Come azione precauzionale, il Team desidera anche fare riferimento alle raccomandazioni pubblicate come parte del DU Desk Study condotto nell'Ottobre 1999.
J) Raccomandazioni più dettagliate saranno parte del nostro rapporto finale in febbraio-marzo 2001, dopo il completamento di tutto il lavoro di laboratorio.
(*) Documento tradotto dal webmaster. La versione originale in UB Home > Depleted Uranium > assieme ad altre informazioni sul lavoro dell'UNEP. Vedi anche comprehensive desk study on the potential effects of depleted uranium (DU).
La NATO ha fornito all' UNEP una lista di località nelle quali sono state usate munizioni da 30mm da parte degli A-10 con un sistema di coordinate molto preciso denominato UTM, Universal Transverse Mercator Grid. Per maggiori informazioni, consultare il sito http://mac.usgs.gov/mac/isb/pubs/factsheets/fs15799.html (lv gen 2001). Le tavole delle coordinate sono state pubblicate dal progetto WISE. Una cartina del kosovo molto particolareggiata è stata prodotta a partire da questi dati da parte di Peacelink, che pubblica anche le tavole fornite dalla NATO alla "Commissione del Ministero dell'Ambiente per l'eventuale monitoraggio dell'inquinamento chimico fisico e radioattivo nei paesi dell'area balcanica" istituita dal Governo Italiano. E' importante sapere che da questi dati sono comunque esclusi i lanci di TLAMs (Tomahawk Land Attak Missiles) che hanno riguardato soprattutto il territorio serbo, ed anche alcuni siti colpiti dagli A-10A in Serbia (Vranje, Presevo e Bujanovac) e Montenegro (penisola di Lustica). Potete trovare la mappa ufficiale UNEP nella pagina precedente o scaricarla direttamente dal sito dell'UNEP in formato PDF (Adobe Acrobat Reader)