Il 6 giugno ad Aviano
E' il tempo della tregua. Se non ora, quando?
Dopo tanti giorni di guerra, un bilancio onesto di quanto avvenuto
dimostra che la scelta della Nato ha pesantemente aggravato una
situazione gia` drammatica nei Balcani. E' una scelta sbagliata che ha
comportato costi umani ed ambientali spropositati sia per i profughi del
Kosovo sia per la popolazione della Federazione jugoslava. Si sono creati
pericolosi e inquietanti sommovimenti in paesi come la Russia,
fondamentali per un progetto di convivenza e pace in Europa. Veleni
culturali e politici sono ricomparsi a Ovest come a Est.
Questa spirale devastante va fermata prima che sia troppo tardi, prima
che la politica della ragione venga definitivamente travolta. Ogni giorno di
guerra e` portatore di nuovi gravi rischi. Il persistere dei bombardamenti
non e` altro che crudelta`, e ostacola il negoziato.
La tregua immediata e` indispensabile per poter aprire una nuova
prospettiva: e` necessaria per opporsi a massacri inaccettabili, per
affrontare realmente il problema dei profughi e per evitare qualsiasi uso
strumentale delle loro sofferenze. E' necessaria per liberare la societa`
civile da tutte le culture della militarizzazione, per combattere l'orrore della
pulizia etnica e la costituzione di stati etnici. La tregua e` indispensabile
anche per ridare centralita` ad una Europa libera, democratica e capace di
pensare la convivenza dei suoi cittadini e delle loro diverse culture,
tradizioni, storie come unico futuro possibile.
La fine dei bombardamenti apre lo spazio a un negoziato che assicuri in
Kosovo un assetto in grado di garantire i diritti di tutti i suoi cittadini,
prevedendo le forme necessarie di protezione e cooperazione che possano
consentire il ritorno dei profughi, la bonifica ambientale e la ricostruzione,
l'avvio di un percorso di riconciliazione. Da questo accordo deve partire la
costruzione di una Conferenza per la pace nei Balcani, che veda l'impegno
responsabile dei paesi dell'Europa dell'est e dell'ovest pericolosamente
divisi dalla guerra: per una pace giusta e possibile, per la cooperazione e
la sicurezza comune.
I cittadini dei Balcani sono nostri concittadini. Sono europei. Non vogliamo
che questa guerra li costringa in un ghetto. Ci batteremo sempre a fianco
di chi lotta per la democrazia, i diritti umani e civili, la cittadinanza
universale che supera etnie e divisioni.
Ma ci vuole un punto di svolta. Costruendo la grande catena umana di
migliaia di uomini e donne che il 6 giugno circondera' la base di Aviano, noi
poniamo i governi di fronte ad una scelta precisa: decidere di attivarsi per
la tregua. Abbiamo ragione di credere che oggi non si possa ignorare
questa richiesta, che rappresenta la volonta` della maggioranza degli
italiani. Abbiamo ragione di credere che sia possibile rimettere al centro il
dialogo. Abbiamo ragione di credere che non sia inutile agire, direttamente
e in moltissimi, per fermare la guerra.
E' un nostro dovere perche' noi, e tutti quelli che saranno con noi,
crediamo in una societa` dove la voce dei cittadini puo` e deve fare la
differenza.
Mario Agostinelli, Luciano Ardesi, Riccardo Barenghi, Sergio Bellavita,
Marco Beltrami, Tom Benetollo, don Oreste Benzi, Fausto Bertinotti,
monsignor Luigi Bettazzi, Gianfranco Bettin, Raffaella Bolini, Daniele Borghi,
Federico Bozzanca, Adriana Buffardi, Beppe Caccia, Luca Casarini,
Giuseppe Chiarante, Paolo Cognini, Sirio Conte, Maura Cossutta, Giorgio
Cremaschi, Alessandro Curzi, Nunzio D'Erme, Giannina Dal Bosco, don
Tonio Dall'Olio, Ferruccio Danini, Giuseppe De Cristofaro, Athos De Luca,
don Vitaliano Della Sala, don Pierluigi Di Piazza, Claudio Fracassi, Paolo
Galletti, Sergio Garavini, Padre Nicola Giandomenico, Margherita Hack,
Stefano Kovac, Silvia La Vite, Pierpaolo Leonardi, Flavio Lotti, Guido
Lutrario, Gianfranco Malavolti, Giulio Marcon, Federico Mariani, Vilma
Mazza, Alessandra Mecozzi, Giorgio Mele, Flavio Mongelli, Sandro Morelli,
Luisa Morgantini, Bruno Neri, Giampiero Rasimelli, Ermete Realacci, Rosa
Rinaldi, Luigi Saraceni, Gianfranco Schiavone, Stefano Semenzato,
Massimo Serafini, Toni Serigo, Francesco Sinopoli, Gabriella Stramaccioni,
Tiziano Tissino, don Giacomo Tolot, Soana Tortora, Aldo Tortorella, Mauro
Tosi, Salvatore Vozza, Graziano Zoni
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Tiziano Tissino
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