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27/8/00 Bene: pare che il computer si sai ingoiato tutto il mio lavoro da due mesi a questa parte. Il demone Titivillus, che nel medioevo faceva cannare i copisti, ha abbandonato manoscritti e monaci per darsi al sabotaggio informatico. Il compagno Luiz Carlossta lavorando sul dischetto che conteneva le letterine che ho inviato a tutti gli amici della lista, e che volevo tenere per divertirmici tra venti anni. Se qualcuno, per qualche oscura ragione, si fosse dimenticato di cancellare una delle mie relazioni, per favore me la invii, che mi farà contento. Ma non drammatizziamo: le idee sono chiare ed i ricordi piuttosto vivi. Riscriveró tutto in forma meno frammentaria. Mi rimorde solo che avevo fatto unultimissima letterina ancora da spedire, in cui avevo scritto ammodino tutte le cose che Luiz mi aveva raccontato della dittatura e della attuale campagna elettorale. Vedremo cosa riuscirò a ricordarmi. Dovevo ancora scrivere di un paio di cose riguardanti il Congresso. La prima è stata la notizia della cattura e detenzione in Italia del compagno Jaime Yovanovic de Prieto. Me ne sono accorto mentre davo unamano ai Cileni ad appendere una mostra fotografica ed una rassegna stampa su Pinochet: su uno dei giornali piú freschi, accanto ad un articolo sullimmunitá del dittatore, becco la notizia dellarresto del "gordinho". Questi ha unaccusa internazionale pendente stravecchia per unazione che credo consistesse nel tentare di seccare un gerarca del Cile, suo paese natale, nei tempi in cui la dittatura si chiamava dittatura, e non democrazia come oggi. Vive da anni come esule politico in Brasile, dove insegna diritto in ununiversità. Io lo conobbi nel 99 in un incontro interessante, cui parteciparono anche molti altri amici di tutto il continente. È un tipo che con gli anni ha accentuato un certo qual carattere autoreferenziale, penso a causa della perdita delludito, per la qual cosa non riesce ad apprezzare movimenti come lMST, e fa la figura del dogmatico. Peraltro è persona stimabilissima, che è passata sotto le attenzioni dei torturatori cileni, solo ha un brutto carattere e fa analisi non sempre condivisibili. Un brutto dì ha avuto lidea di accettare linvito a tenere una relazione sul Brasile in un campeggio internazionalista, organizzato da alcune associazioni politiche italiane che da un po sono nel mirino della nostra cara polizia, tra cui spicca Voce Operaia, che dopo lultima guerra ha visto i suoi dirigenti perseguitati per ragioni assurde, così come è successo a Sergio Spina, ai CARC e a tanti altri. Latinoamerica e Latinoeuropa, unite nella schifezza e nella necessità di difendersi dalle sedicenti democrazie. Bè, cosa non han fatto i nostri cari pulotti nazionali nonappena il Jaime si è qualificato in uno dei posti di blocco che circondavano democraticamente il campeggio? Hanno tirato fuori il vecchio mandato di cattura internazionale dellInterpol, che ormai sembrava un atto di prorpietà terriera brasiliano grillato, ne hanno scotolato via la polvere, e in forza di esso hanno schiaffato il malcapitato oratore in galera, in quel di Perugia. Poi, per quel che ne ho capito da qui, tra i reticenti articoli della Folha di S. Paulo e la testimonianza di Alessandra, che era ancora a Bologna e ha sentito la notizia al telegiornale, la pressione popolare per la scarcerazione è stata così forte che il ministro degli interni in persona è comparso di fronte al paese, ammettendo di aver fatto uno sbaglio (gli asili politici non sono bagatelle) e liberando laccademico. Erano giorni di congresso, ed io tentaii di far fare una mozione di solidarietà al MST. I compagni con cui ho parlato erano daccordo, solo che quando, per onestà intellettuale, mostravo loro le osservazioni di Jaime sullMST, cambiavano avviso, dicendo che era necessaria una valutazione politica, e mi rinviavano al dirigente di grado superiore. Saltellaii dalluno allaltro, e già avevo ottenuto udienze e pareri tutto sommato favorevoli, quando giunse la notizia della scarcerazione. La burocrazia interna era stata più lenta della storia, ma va bene così. Altra cosa importante risalente allepoca del Congresso è lincontro con gli altri della delegazione italiana, e con quel tipo particolare che è Iraê Sassi: italobrasilero, membro della Direzione Nazionale di Rifonda, interno allMST, credo che sarà uno dei perni del lavoro che mi aspetta al ritorno, od almeno penso di andargli a rompere le scatole parecchio, se si ferma un attimo nei suoi giri internazionali. Mi ha scritto una lettera molto precisa in risposta alla mia sul congresso, in cui è spiegato il carattere di questo "patriottismo sano" della sinistra brasiliana: negli anni della dittatura i compagni cantavano lInternazionale, e poi linno del Brasile, per significare ai militari che la patria non era loro, ma del popolo. Del resto lAmerica Latina non ha avuto un Risorgimento, ed il Nazionalismo si è sviluppato in modo diverso che da noi, che abbiamo avuto secoli di guerre laceranti tra nazioni. Qui le guerre erano più o meno tutte per conto di terzi (anche se a morire erano i figli di questa terra), ed insomma identificarsi con la bandiera non ha il senso mortifero che ha da noi. Mi semi-convince: in fondo é lidea ottocentesca di nazione legata ad un territorio, che quando é stata propagata in giro per il mondo ha fatto gli sconquassi piú paurosi, non tanto lidea di patria, che é un po unaltra cosa. Poi dice che non approva il rogo della bandiera americana: anche là nellimpero del male ci sono compagni che appoggiano i movimenti di liberazione. Bè, é vero, ma quando bruciamo la bandiera non intendiamo mica bruciare tutti gli americani, ma lAmerica come istituzione internazionale, come ingerenza e come imperialismo. Siccome le multinazionali non hanno bandiera, bruciamo ciò che meglio le rappresenta. Anche quando bruciammo la bandiera italiana non intendevamo bruciare anche la parte che più amiamo del nostro paese, ma solo la sua faccia truce, quella che partecipava ad una guerra imperialista, crudele, e dalle conseguenze scellerate sullambiente. Era come dire: se gli Italiani son quelli che partecipano alla guerra, allora noi non vogliamo che ci chiamino Italiani. Il Comitato romano era rappresentato da Serena. Si tratta di un gruppo di cattolici di sinistra che lavora dagli anni sessanta su varie cose. Si servono molto della Rete Radié Resh, associazione fondata del giornalista Masina. Non conosco molto questarea, che non é la mia, ma ricordo alcuni loro seminarii piuttosto buoni. Al mio ritorno faró un giro in quel di Roma, per informarmi di come impostare il lavoro a Bologna in modo che sia coordinato. Dal Congresso é uscita anche lindicazione di lavorare in coordinamento a livello Europeo, noi tutti delle associazioni di appoggio, ed una compagna di Barcellona é stata nominata collettore ufficiale di tutto quel che avviene nel nostro emisfero. Dopo il Congresso, io, Alessandra e Serginho abbiamo preso "carona" in un pullman di compagni catarinensi, che ci ha portati sino a Curitiba, da dove ho scritto la precedente lettera. Nel lungo viaggio siamo stati allietati da un trovatore (nel senso tecnico di chi fa la "trova" che é una pecie di ottava rima toscana) gaucho ed uno catarinense che hanno cantato e poetato, offrendoci uno spettacolo di folklore vivo, non surgelato come quello che si riesce a vedere di solito. Il gaucho era bellissimo: aveva baffoni asterixiani e vestiva da cow boy, con stivali, cappellone e tutto. Di professione, come la maggior parte dei Sem Terra insediati, era agricoltore, ma nella sua famiglia era forte la tradizione artistica popolare. Pare che nel suo paese si "trovasse" e poetasse ogni sera, almeno fino allintroduzione della maledetta scatolona di vetro e plastica, oppio dei popoli del tempo nostro. Vicino a Curitiba cé una cittadina, la Lapa, che sino a non molto tempo fa era una fortezza. Essa fu fondamentale in una delle guerre in cui gli stati ricchi del sud (Rio Grande in testa) rivendicarono indipendenza, autonomia, o federalismo. Pare che il governatore di Curitiba, lealista, abbia consegnato la cittá, sprovvista di difese, agli insorti per far sì che si concentrassero nellassalto alla Lapa. Alla fine la Lapa cedette, ma ad un prezzo talmente caro, e dopo tanto di quel tempo, che i federalisti non riuscirono a fare poi molto altro e si videro piombare addosso lesercito nazionale, finalmente sopraggiunto da Rio de Janeiro. Gli insorti scapparono fino al confine col Paraguai, dove arrivarono decimati dalla fatica e dagli stenti, mentre i soldati del Brasile unitario liberarono Curitiba, occupandola e dandosi alla caccia al collaborazionista con gran fervore. Il bello é che lidea strategica del governatore, in sè buona, non fu capita dagli ufficiali reggenti: appena lo acchiapparono lo fucilarono come traditore. Colpa sua che era stato troppo leale ed intelligente: se avesse mandato i Curitibani al massacro e fosse scappato da qualche parte piú a nord, forse sarebbe stato trattato da eroe. La storia di questo paese ha alcune pagine decisamente grottesche. Dalle parti della Lapa, tra Campo Largo e Balsa Nova, cè linsediamento Contestado. Il nome commemora unaltra delle tante lotte agrarie: si trattava, come per i Canudos, di un movimento di diseredati e disgraziati, riuniti da un altro mistico rivoluzionario, che predicava la fine del mondo e della prorpietá privata. Anche questo finí in uno sbudellamento generale da parte del potere che lo sentí come una minaccia, ma anche questi vendettero carissima la pelle. Linsediamento ha unestensione di 3.300 ettari ed ospita 110 famiglie. Per la veritá serebbe meglio parlare di preinsediamento, essendosi effettivamente collocate sui lotti solo alcune famiglie. Larea é giá stata decretata a Riforma Agraria dallINCRA, dopo una conquista relativamente breve, durata un annetto: il proprietario era un ente pubblico, non un fazendero, e solo il Governo del Paraná, per esser coerente con sè stesso, ha posto un po di impedimenti allinizio del 99. Fu una fase breve ma dura: la polizia del boia Lerner sgomberó spesso gli accampati, bruciando le baracche con le loro cose dentro. Ora si aspetta che LINCRA proceda alla lottizzazione ufficiale, ma la sua lentezza proverbiale ha spinto i compagni a dividersi dei lotti provvisorii in proprio. LINCRA é lentissimo, ma perché é boicottato dallalto, oltre che per la sua natura di ente pubblico del settore agricolo. Un compagno ci spiega che gli impiegati che dovrebbero occuparsi di tutta la regione sono in quattro, ed il lavoro é davvero tanto. Anche cosí si boicotta la Riforma Agraria. Il fatto é che non ci si puó mangiare direttamente la terra, e che dunque servono risorse per lavorarla, per comprare sementi, e cose del genere. Ma senza il benedetto pezzo di carta dellINCRA, che attesti che Tizio é assegnatario di un lotto e che quindi ha titolo per chiedere le risorse al governo, Tizio tira la cinghia come quando era accampato, mentre linflazione gli mangia i risparmi. Di fatto fino ad ora gli insediati sono esclusi dal sistema creditizio e finanziario anche dopo la conquista della fazenda. La terra non é delle migliori, ma ci si puó lavorare, dice un compagno. Il luogo é bellissimo, é montagna ma con rilievi dolci ma maestosi, vegetazione di araucarie ed eucalipti, aria buona. Lontano si vedono pittoresche casette di legno simili a quelle del Trentino o dei paesi dellest europeo. Non é una bojata: limmigrazione Qui fu soprattutto italiana, come in ogni luogo conosciuto, ma prevalentemente dellItalia settentrionale, e poi tedesca, polacca, e dellEuropa orientale, ed ognuno, quando ebbe necessitá di costruire, lo fece come gli sembrava piú naturale, trapiantando la proria cultura edilizia. I dintorni sono pieni di piccoli agricoltori, che hanno compiuto un diverso percorso per accedere alla terra in epoche passate, e che allinizio guardavano con sospetto il Movimento. Ora peró che la concentrazione della terra e linflazione li stanno stringendo alla gola, si lasciano avvicinare piú facilmente dai compagni, che tentano di coinvolgerli in azioni comuni per nuove poilitiche agricole, specie sulle questioni creditizie. Cé da lavorare in questa direzione, ma credo che il Movimento dei Piccoli Agricoltori (MPA), nuovo alleato dellMST nella lotta al latifondo e alla globalizzazione agricola, attecchirá bene in questa regione di rilievi boscosi, in cui si coltivano patate ed ortalizii piú che allevare "gado", ed in cui si ara col cavallo o col bove perché non ci si puó permettere un trattore se non consorziati. Laltro problema dellInsediamento ora é latteggiamento del sindaco della Lapa, che si rifiuta di ammettere gli insediati come cittadini del comune, e quindi non manda lo scuolabus a prendere i 150 cinni discenti. Per questo i locali padronali, due bei padiglioni ottocenteschi, sono diventati una scuola di due classi ed una biblioteca generale, ancora in allestimento, oltre ad una sala per riunioni e mistiche. Ci sono due classi, anagraficamente abbastanza omogenee, delle prime "serie" (anni scolastici), e poi un altro gruppo che fa tutte le altre. Gli insegnanti sono due compagni insediati, che sono anche ufficialmente abilitati allinsegnamento, ma nonostante questo il provveditorato, che credo dipenda dal sindaco, si rifiuta di riconoscere legalmente la scuola. Non manda lo scuolabus e non riconosce la scuola: quei bambini non devono esistere su nessun pezzo di carta, nel tentativo della magia burocratica di far sparire ció che non ha traccia documentaria. Ma la carta dellINCRA giá esiste, ed in ogni caso il Movimento sta provvedendo a dare unistruzione ai suoi militantini. È questione di tempo. I progetti di sviluppo sono tanti e tutti di produzione biologica, quello piú ambizioso riguarda il padiglione della cucina, dove ora cé la scuola, ospiterá una fabbrica di latticini ed insaccati, grazie alla grande camera fredda, che é solo da rimodernare. Visitiamo il tutto insieme ad alcune classi di una scuola privata, che stanno facendo un bel percorso didattico sulla questione agraria e sulle grandi questioni dellla storia brasiliana, in particolare genocidio e schiavitú. È un modo interessante per festeggiare i famosi 500 anni della storia del Brasile, piú bello che fare delle caravelle da miliardi che poi colano a picco. Durante la visita un compagno ricorda Antonio Tavares, ucciso dalla polizia paranaense il 2 maggio passato, mentre, con una poderosa manifestazione, il Movimento cercava di raggiungere Curitiba per rivendicare pacificamente la Riforma Agraria. A tu per tu un altro compagno mi racconta alcuni particolari dellimboscata poliziesca, di come li abbiano fatti scendere dal pullman con le armi puntate, di come abbiano fatto una perquisa minuziosissima per non trovare niente, di come abbiano fatto sdraiare tutti faccia a terra, sullasfalto, e di come alcuni siano stati torturati. Tra loro anche un ragazzo sordomuto, ed una ragazza, contro la quale quelle bestie in divisa hanno aizzato i cani, e che ora zoppica per problemi ad un tendine. Cose che a sentirle raccontare cosí, con semplicitá, fanno venire cattivi propositi, inadeguati alla situazione ed alla tendenza del Movimento, che cerca di farsi apprezzare dallopinione pubblica, di essere pacifico. Ma li si capisce quelli che han voglia di reagire militarmente di fronte a queste cose. Proprio questa notte, 27 agosto 2000, a Porto Velho in Rondonia, un tribunale di criminali in toga ha condannato due Sem Terra per lomicidio di due pulotti, occorso nel 95 a Corumbiara, durante lo sgombero violentissimo di un accampamento. In quellazione sono morte dodici persone, due poliziotti e dieci occupanti, tra cui una bambina di sette anni. Quattro degli occupanti uccisi, cito la Folha di S. Paulo, sono stati giustiziati ben dopo la fase violenta dello sgombero, a "queima-roupa", a bruciapelo! Non erano omicidii necessarii per fermare qualche atto di violenza! Non erano colpi sparati per sfiga! È stata una esecuzione bella e buona. E la pena di morte in Brasile non é ammessa dallordinamento legale, neppuire quando é un tribunale legittimo a decidere. Omicidii, crimini, atti senza alcuna sostanza legale, oltre che privi di ogni senso umano. Ebbene: le condanne hanno riguardato solo due pulotti e i due compagni or ora citati! Niente di niente prova che siano stati loro due a sparare, larma che ha esploso i colpi non é nemmeno stata individuata! La colpa dei due é politica, é quella di essere presunti quadri delloccupazione. Gli sgomberi notturni sarebbero illegali, se la legge contasse qualcosa, e quello avenne a notte fonda, con modalitá ancora da chiarire. Nessuna indagine ha controllato la presenza di sgherri dei fazenderi misti ai pulotti nello sgombero, che invece è testimoniata. Come pure è testimoniata unaltra barbarie, citata sempre dalla folha, una cosa trculenta e mostruosa: alcuni degli occupanti sarebbero stati costretti a mangiare le cervella di uno dei compagni uccisi. Che paese é questo? Cosa rimane di umano in un pulotto che fa una cosa simile? Non ci posso neppure pensare. Mi viene da vomitare, ma non per lo schifo: per la rabbia. Certo, quella sera sarà successo qualche cosa di peso, si sarà sparato da ambo le parti (i compagni avevano fucili che dicono da caccia), ma la disproporzione nellatteggiamento dei tribunali è evidente. Si capisce benissimo cosa hanno intenzione di fare i signori magistrati, che rilasciano dichiarazioni piú che eloquenti, e poi condannano. Un proverbio popolare dice che se un ricco ammazza un povero va in galera il morto: ecco cosa sta succedendo ai compagni di Corumbiara. Come non capire chi ha voglia di fare giustizia "casera"? Ma il Movimento su questo é molto fermo: non ci sono in Brasile le condizioni per fare numeri alla colombiana. Allentrata dellinsediamento Contestados cè un accampamento di compagni sgomberati da unaltra parte. La solidarietá tra insediati ed accampati permette a questi ultimi di mangiare e di sistemarsi provvisoriamente per continuare poi la lotta in altre fazende. Cè, ancora piú allesterno, un cancello con guardiola, sempre vigilato da un compagno. Nella guardiola cé un gong che da la sveglia, alle 6, il silenzio, alle 22, suona ai cambi della guardia ed al mezzodí, oltre a richiamare i compagni accampati in caso di pericolo. Se il pericolo é piú grosso si spara un razzo luminoso, e scendono dal monte alcuni compagni insediati. Se il pericolo é un casino epocale, si sparano tre razzi, ed i compagni accorrono tutti da ogni dove. Se si avvicina un tizio non identificato si tende a non farlo entrare, se nn é accompagnato da un compagno. Se ha un mandato ufficiale, o se é un pulotto, comunque una commissione di compagni lo accompagna per tutto il suo giro nel territorio dei Sem Terra. Tutte queste misure sono necessarie, in questa situazione ostile. Con questi pensieri buii, vi saluto, cari compagni. Vi scriverò nonappena riordinati i ricordi sulle tante cose che abbiamo visto io ed Alessandra nel nostro viaggio. Se avete in qualche ripostiglio informatico qualche avanzo di mia relazione, vi prego di mandarmela. Bacetti comunisti. Giovanni
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