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Versione italiana

N.30 - Ottobre 2000


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SOMMARIO









Editoriale

Il trentesimo numero di Africanews in lingua italiana si apre con il quadro della situazione schizofrenica esistente nella repubblica democratica del Congo. Schizofrenica forse non è l'aggettivo adatto poiché ogni azione dei protagonisti risponde a ben precisi disegni politici e tattici, ma rende l'idea della follia che domina uno degli stati più grandi e dotato di risorse dell'Africa. Per dirla breve, risaliamo al 1996/97 quando Uganda e Rwanda aiutarono Kabila a cacciare Mobutu. Nemmeno due anni dopo questi due stati si misero contro Kabila occupando la parte occidentale e ricchissima del paese. In aiuto di Kabila si mossero Angola, Zimbabwe e Namibia mentre non contiamo i movimenti di guerriglia che si sono ritagliati una fettina dell'immenso ex-Zaire, ora diviso quasi come la Somalia.

La voracità e l'instabilità di certi capi africani è ben nota ma non si può giustificare l'incredibile susseguirsi di colpi di scena. Si risale allora alla regia di Stati Uniti e di Gran Bretagna, grandi e tragici direttori d'orchestra della situazione. Quali interessi possono avere queste grandi nazioni nella povera Africa? I soliti che hanno in altre parti del mondo. L'interesse immediato per le ricchezze del suolo, diamanti e cobalto in Congo, poi il disegno di estromettere la Francia dall'influenza su questa zona (e la Francia di errori ne ha fatti dall'aiuto al dittatore Mobutu alle responsabilità nei massacri del 1994 in Rwanda). Infine l'obiettivo, il più importante, di avere certi stati al proprio fianco per arginare l'onda musulmana che dal Sudan ma anche da altri stati, comincia a filtrare nell'Africa sub-sahariana.

Il guaio è che questi grandi disegni sullo scacchiere mondiale vengono pagati dalle popolazioni civili, depredate ed eliminate, dalle soldataglie in arrivo o in fuga. Chi è stato recentemente a Kinshasa parla di una megalopoli (otto o nove milioni di abitanti) dove più dell'80% della popolazione ogni giorno cerca il cibo quotidiano, dove i servizi pubblici sono praticamente spariti e dove i soldati di Kabila diventano sempre più spietati.

Un altro caso emblematico, anche se parliamo di un campo di attività umano meno rilevante come lo sport, riguarda il Sud Africa. Il caso è nato con l'attribuzione alla Germania dei campionati mondiali di calcio del 2006. Molti pensavano che finalmente l'Africa avrebbe potuto organizzare la più popolare, con l'Olimpiade, manifestazione sportiva del mondo e invece una congiura che puzza molto di razzismo, ha lasciato al Sud Africa i sogni infranti e alla Germania, che già li aveva ospitati nel 1974, il lucroso incarico di ospitare la rassegna iridata. Quale sia stato il peso degli interessi economici e quale quello dei pregiudizi razziali non è dato sapere, è certo però che una grande occasione di crescita sia negata al continente sempre più alla deriva.

Dal Ghana arrivano proteste degli aderenti alle religioni tradizionali che contestano il ruolo predominante della Chiesa cattolica nelle scuole anche se lo Stato si professa laico. Sempre in tema di religioni, riportiamo una recensione su un libro che parla dei 2000 anni di storia della chiesa in Sudan. Anche per ribadire ai musulmani che i cristiani non sono stati "importati" dall'occidente.

Africanews staff


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