Cos'è successo al server di Isole nella Rete? What happened to the server of Islands in the Net? |
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Da Sabato 27 giugno a Lunedi' 6 luglio 1998 il server dell'associazione Isole nella Rete, all'indirizzo www.ecn.org , non ha risposto alle richieste di connessione dei suoi utenti. La mattina del 27 giugno, infatti, il server è stato posto sotto sequestro dalla Polizia Postale di Bologna. Gli ufficiali di polizia si sono presentati nei locali del provider che ci ospita, su ordine del Pubblico Ministero della Procura di Vicenza Paolo Pecori, e hanno provveduto a prelevare il computer. Si e' trattato di un sequestro preventivo ipotizzante il reato di diffamazione continuata ai danni di una agenzia di viaggi. Motivo del sequestro sarebbe stata la pubblicazione web di un messaggio inserito da un collettivo di Vicenza, fedele trascrizione di un volantino stampato su carta e normalmente distribuito in pubblico. Questo messaggio è stato originariamente inviato a una delle liste di discussione (movimento) ospitata dal server di Isole Nella Rete e successivamente - in modo automatico come normalmente avviene - pubblicato sul web. L'ordine di sequestro dell'intero server ha comportato il blocco di un servizio utilizzato da migliaia di utenti italiani e di ogni parte del mondo, tra l'altro del tutto estranei alla vicenda che ha portato a ipotizzare il reato di diffamazione, e che si sono visti improvvisamente privati di un mezzo di comunicazione indispensabile. Al sequestro ha fatto immediatamente seguito una fortissima reazione da parte di moltissimi utilizzatori della rete. L'assurdita' del provvedimento di sequestro ha avuto anche un'eco al di fuori della rete: ne hanno parlato diversi giornali internazionali e ci sono giunte molte dichiarazioni di solidarieta' da parte di singoli individui, gruppi e associazioni. Il messaggio incriminato, anziche' scomparire, e' ora presente su decine di siti di tutto il mondo. L'ordine di sequestro non e' stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) e il server ci e' stato quindi finalmente restituito la mattina del 2 luglio. Tuttavia, durante il sequestro il computer e' rimasto per diversi giorni nei locali della polizia. Sul disco fisso sono memorizzati dati che riguardano centinaia di persone e collettivi del movimento antagonista. Questi dati, formalmente tutelati dalla legge sulla privacy, potrebbero in qualche modo essere stati letti da estranei. Piuttosto che rimettere immediatamente in linea la macchina abbiamo quindi preferito compiere alcune verifiche tecniche, che tuttavia non possono escludere con certezza la possibilita' che qualcuno abbia avuto accesso a dati contenuti sul disco. Per questo motivo invitiamo tutti coloro che usufruiscono di una casella postale sul server www.ecn.org a *cambiare* al piu' presto la propria password. Per cambiare la password e' sufficiente accedere al server www.ecn.org con protocollo telnet (sotto windows 95 basta digitare 'telnet' dal prompt dei comandi e poi collegarsi con www.ecn.org) -- il server chiedera' automaticamente di immettere una nuova password. La restituzione rapida del server ci potrebbe indurre a considerare questa vicenda come un nostro pieno successo. Sicuramente la mobilitazione e' stata immediata e decisa. Di questo vogliamo ringraziare tutti coloro che si sono attivati in diversi modi: diffondendo la notizia, compiendo traduzioni, contribuendo all'opera di 'mirroring' delle pagine web relative al sequestro, chiedendo consigli ad avvocati eccetera. Abbiamo dimostrato che la rete costituisce ormai uno strumento di comunicazione concreta e significativa. La mobilitazione di questi giorni ha messo in evidenza un soggetto nuovo che si appresta a presentarsi sulla ribalta per dire che le forme economiche, sociali e politiche della modernita', le leggi che oggi regolano la vita delle persone, non valgono piu'. Questa mobilitazione non e' avvenuta a partire da basi egoistiche e corporative, perche' non si sono messi in moto gli interessi economici, di appartenenza o di razza, ma piuttosto a partire da scelte di cooperazione e solidarieta', per esprimere tutte le potenzialita' sociali dei saperi e delle risorse che la trasformazione in atto sta rendendo disponibili. Non possiamo dimenticare che questa vicenda repressiva non ha colpito Isole nella Rete per caso: da sempre diamo voce al movimento antagonista e da sempre siamo una voce scomoda. La repressione che ci ha colpiti in rete e' la stessa che da sempre ci colpisce nei centri sociali, nelle case occupate, sui luoghi di lavoro e dovunque ci sia sfruttamento e discriminazione. Anche questa specifica vicenda e' tutt'altro che conclusa: le indagini cercheranno di sostenere l'accusa di diffamazione e dobbiamo quindi tenerci pronti ad attivarci nuovamente, magari proprio per sostenere l'opera di controinformazione sul popolo curdo portata avanti dal collettivo di Vicenza autore del messaggio 'incriminato'. Da questa esperienza prenderanno comunque le movenze le nostre prossime iniziative: il rilancio dellanonymous remailer su ecn.org - strumento di anonimizzazione della posta per garantire la tutela della privacy in rete; la costituzione di un organismo informale di tutela dei diritti digitali; la costruzione di un network internazionale di solidarieta' che consenta ai soggetti della comunicazione "altra" di superare i limiti legislativi nazionali, la preparazione di Hackit99, meeting che si svolgera' a Milano, lestate dellanno prossimo, per rilanciare il nostro punto di vista sul digitale, quale luogo di elaborazione della trasformazione sociale oggi possibile. Siamo quindi decisi, oggi ancora di piu', a portare avanti il progetto di Isole nella Rete. Per questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Il sostegno economico e' solo una delle molte possibilita': Conto Corrente Postale n.37140209 intestato a Associazione Isole nella Rete - via Crema 12 - 20135 Milano (specificando
nella causale del versamento: "nuovo socio Isole
nella Rete" e indicando (o spedendoci via e-mail): Tutte le informazioni relative al sequestro e alla campagna di mobilitazione sono disponibili all'indirizzo: Grazie a tutti. Isole nella Rete Comunicado de la Asociación "Isole nella Rete" (Islas en la Red) Del sábado 27 de junio al lunes 6 de julio de 1998, el servidor de la Asociación Isole nella Rete, con dirección www.ecn.org, no ha podido contestar a las peticiones de conexión de sus usuarios. La mañana del 27 de junio, el servidor fue embargado por la Policía Postal de Bolonia. Los oficiales de policía se presentaron en los locales del proveedor que nos hospeda, por orden del Fiscal de la Procuraduría de Vicenza, Paolo Pecori, y procedieron al levantemianto del ordenador. Se ha tratado de un secuestro preventivo en la hipótesis de un delito de difamación continuada contra una agencia de viajes. La razón del secuestro sería la publicación en feb de un mensaje insertado por un colectivo de Vicenza, fiel transcripción de una octavilla impresa en papel y normalmente distribuida en público. Este mensaje fue enviado originariamente a una de las listas de correo (movimento) hospedada en el servidor de "Islas en la Red" y sucesivamente -de manera automática, como suele suceder- publicado en el web. La orden del secuestro del servidor completo ha comportado el bloqueo de un servicio utilizado por miles de usuarios italianos y de todas las partes del mundo, que eran totalmente ajenos a los sucesos que han llevado a plantear la hipótesis del delito de difamación y se han visto repentinamente privados de un medio de comunicación indispensable. Al secuestro le ha sucedido de forma inmediata una fortísima reacción por parte de muchísimos usuarios de la red. El absurdo del secuestro ha tenido también eco fuera de la red: han hablado de ello múltiples diarios internacionales y nos han llegado muchas declaraciones de solidaridad individuales, de grupos y asociaciones. El mensaje inriminado, lejos de desaparecer, esta ahora presente en decenas de sites en todo el mundo. La orden del secuestro no fue convalidada por el Juez de Investigaciones Preliminares y el servidor fue finalmente devuelto en la mañana del 2 de julio. Sin embargo, durante el secuestro del servidor, el ordenador ha permanecido por varios días en los locales de la policía. En el disco duro están albergados los datos que se refieren a cientos de personas y colectivos del movimiento antagonista. Estos datos, formalmente protegidos por la ley de la confidencialidad, podrían de alguna manera haber sido leidos por "extraños". Entonces, antes que poner inmediatamente la máquina en linea hemos preferido llevar a cabo algunas verificaciones técnicas, que sin embargo no pueden excluir con certeza la posibilidad que alguien haya tenido acceso a los datos contenidos en el disco. Por esta razón, invitamos a todos aquellos que utilizan un buzón en el servidor www.ecn.org a *cambiar* lo más pronto posilble sus password. Para cambiar la password es suficiente acceder al servidor www.ecn.org a través de telnet (desde windows 95 es suficiente teclear 'telnet' desde el prompt este comando y luego conectarse a www.ecn.org): el servidor requerirá automáticamente introducir una nueva password. La rápida devolución del servidor podría inducirnos a considerar que este asunto ha sido un éxito nuestro. Seguramente la movilización ha sido inmediata y decidida. De esto queremos agradecer todos los que se han movilizado de diferente modo: difundiendo la noticia, realizando traducciones, contribuyendo con mirrors de la página del secuestro, pidiendo asesoría legal, etc. Hemos demostrado que la red constituye ya un instrumento de comunicación concreta y significativa. La movilización de estos días ha evidenciado un sujeto nuevo que se apresta a presentarse en escena para decir que las formas económicas, sociales y políticas de la modernidad, las leyes que hoy regulan la vida de las personas no tienen valor. Esta movilización no ha tenido lugar a partir de bases egoístas y corporativas, puesto que no han sido movidas por intereses económicos, de pertenencia o de raza, si no más bien a partir de elecciones de cooperación y solidaridad, expresando toda la potencialidad social de los saberes y de los recursos que la transformación actual está poniendo a disposición. No podemos olvidad que este acontecimiento represito no ha golpeado por casualidad a "Islas en la Red": desde siempre hemos dado voz al movimiento antagonista y desde siempre somos una voz incómoda. La represión que nos ha atacado en la red es la misma que desde siempre nos golpea en los centros sociales, en las casas okupadas, en los lugares de trabajo y donde quiera que haya resistencia a la explotación y discriminación. También este asunto específico no está cerrado: las investigaciones intentarán sostener la acusación de difamación y tenemos pues que estar preparados para movilizarnos nuevamente, a lo mejor justo para sostener el trabajo de contrainformación sobre el pueblo kurdo llevada a cabo por el colectivo de Vicenza autor del mensaje incriminado. Esta experiencia marcará de todas formas nuestras próximas iniciativas: el relanzamiento del remailer anónimo en ecn.org -instrumento de anonimización del correo que garantice la tutela de la privacidad en la red; la constitución de un organismo informal en defensa de los derechos digitales, la construcción de una red internacional de solidaridad que permita a los sujetos de la "otra" comunicación superar las limitaciones legislativas nacionales; la preparación de Hackit99, encuentro que se celebrará en Milán en el verano del año próximo, para relanzar nuestro punto de vista sobre lo digital, entendido como lugar de elaboración de la transformación social hoy posible. Estamos pues decididos, hoy más que nunca, a seguir adelante con el proyecto Islas en la Red. Para esto necesitamos del apoyo de todos y todas. El apoyo económico es sólo una de las muchas posibilidades: Cuenta
corriente n.37140209 a nombre de Associazione Isole nella
Rete - via Crema 12 - 20135 Milano (especificando en la
causa del ingreso: "nuovo socio Isole nella
Rete" e indicando (o mandándolo por Nombre y
apellidos Toda la información relativa al secuestro y a la campaña de movilización relativa al secuestro está disponible en la dirección: http://ecn.nodo50.org Gracias a todos y todas Isole nella Rete De Samedi 27 Juin à Lundi 6 Juillet 1998 le serveur Internet de l'association Isole nella Rete, à l'address www.ecn.org, n'a plus répondu aux demandes de connexion par ses usagers. En effet, le matin du 27 Juin, le serveur a été mis sous séquestre par la Police Postale de Bologna. Les officiers de police se sont présentés dans le locaux du fornisseur d'accès Internet qui nous héberge, sur l'ordre du Substitut du Procureur de la République Italienne de Vicenza Paolo Pecori, et ils ont pris la mesure de saisir-arrêter le serveur. Il s'est agi d'un séquestre préventif supposant le délit de diffamation continuelle au détriment d'une agence de voyages. Le motif du séquestre aurait été la publication sur le web d'un message envoyé par un collectif de Vicenza, transcription fidèle d'un tract imprimé sur papier et distribué au public. Ce message a été d'abord envoyé à une des conférences de discussion (movimento@ecn.org) hébergées par le serveur Isole Nella Rete, et par la suite -- en suivant une procédure automatisée du tout habituelle -- publié sur le web . L'ordre de saisie-arrêt du serveur tout entier a entraîné le blocage d'un service utilisé par milliers d'usagers italiens e de toutes le parties du monde, qui étaient en outre complètement en dehors de l'affaire qui a conduit à l'hypothèse du délit de diffamation, et qui se sont tout à coup trouvés privés d'un indispensable moyen de communication. La mise sous séquestre a été immediatément suivie par la réaction très forte d'un grand nombre d'usagers d'Internet. L'absurdité de la mesure de saisie-arrêt a fait écho en dehors d'Internet aussi: l'on en a parlé par la presse italienne et internationale, et nombreuses déclarations de solidarité nous sont arriveés par individus, groups et associations. Le message incriminé, au lieu de disparaître, est maintenant lisible sur dizaines de sites web en toutes le parties du monde. L'ordre de saisie-arrêt n'a pas eu ratification par le Juge Instructeur, et le matin du 2 Juillet nous l'on a donc enfin restitué le serveur. Néanmoins, le serveur est resté pendant plusieurs jours en saisie-arrêt dans les quartiers de la police. Dans son hard disk on avait memorisé les données qui concerneaient des centaines de gens e de collectifs du mouvement antagoniste. C'est possible que ces donneés, théoriquement protégées par la loi italienne sur la tutelle de la "privacy", aîent été enregistrées par quelque inconnu. Nous avons donc preferé accomplir quelque contrôl technique plutôt que remettre immédiatement le serveur en ligne. C'est néanmoins impossible d'exclure en toute certitude que personne n'ait accédé aux données memorisées dans le disque. Nous invitons par conséquent tous les usagers de case postale sur le serveur www.ecn.org à *changer* aussitôt leur password. C'est suffisant pour ça d'accéder au serveur www.ecn.org par telnet, le serveur demandera automatiquement l'introduction d'une nouvelle password. (Pour les usagers de Windows 95: écrire 'telnet www.ecn.org' par le prompt MS-DOS) La rapide restitution du serveur pourrait nous induire à considérer cet affaire un plein succès pour nous. La mobilisation a été sûrement immédiate et decidée. Nous voulons remercier de ça tous ceux qui se sont activès en plusieurs façons, en diffusant la nouvelle, en traduisant nos communiqués, en contribuisant au travail de "mirroring" des pages web sur l'affaire, en demandant avis aux avocats et çæetera. On a démontré que Internet constituit désormais un instrument de communication concrète et significative. La mobilisation des ces jours a mis en évidence un nouveau sujet quis'apprête à se prèsenter sur la scène et à dire que le formes économiques sociales et politiques de la modernité, le lois qui règlent aujourd'hui la vie des gens, n'ont pas plus de valeur. Cette mobilisation se n'est pas passée à partir d'une base d'hegoïsme et de corporatisme, parce que ne sont pas les intérêts économiques, de l'appartenance ou de la race qui se sont mis en marche, mais s'est plutôt passée a partir d'une choix de coopération et de solidarité, pour exprimer totes le potentialités sociales des savoirs e des ressources qui sont rendues disponibles par la tranformation en acte. On ne peut pas oublier que cette affaire repressive n'a pas frappé Isole nelle Rete par hasard: depuis toujours nous donnons une voix au mouvement antagoniste, et depuis toujours nous sommes une voix fastidieuse. La répression qui nous a frappé sur Internet est la même répression qui depuis tojours nous frappe dans le centres sociaux, dans les postes de travail, et partot où il y ait exploitation et discrimination. Cette affaire n'est pas donc conclue: l'enquête tâchera de démontrer ledélit de diffamation et il faut en consequent se tenir prêts à nous activer de nouveau, peut-être juste pour soutenir le travail de contre-reinsegnement sur la situation du peuple kurde poursuivie par le collectif de Vicenza qui a écrit le message incriminé. Nos initiatives prochaines partiront de toute façon de cette expérience: la relance de notre "anonymous remailer" sur ecn.org -- un instrument d'anonymat de la poste pour garder la tutelle de la privacy sur Internet; la constitution d'un organisme informel pour la tutelle des cyber-droits; la construction d'un network international de solidarité pour permettre aux sujets de l'"autre" communication de dépasser les limitations imposeés par le lois des états nationaux; la prèparation d' Hack-it 99, un meeting qui se tiendra a Milan l'été prochaine et qui relancera notre point de vue sur le digital comme lieu d'élaboration de la transformation sociale possible aujourd'hui. Nous sommes donc decidès, aujourd'hui plus que jamais, à poursuivre le projet de Isole nella Rete. Ce projet a besoin d'être souteni par tout le monde. Le soutien économique n'est qu'une des nombreuses possibilitès: Compte Courante Postal n.37140209 -- Associazione Isole nella Rete - via Crema 12 - 20135 Milano Tous les renseignements sur le sèquestre et sur la mobilisation à l'U.R.L.: Merci à tous Isole nella Rete |