Depleted Uranium

- Editoriale -


Le armi all'Uranio Impoverito (U.I.) o depleto non sono armi convenzionali.

L'Uranio Impoverito, infatti, è un metallo pesante, radioattivo e altamente tossico. Una volta usato, esso rimane nell'ambiente per un lunghissimo periodo di tempo causando un inquinamento persistente del suolo e delle acque.

Il processo produttivo che porta all'U.I. è lo stesso processo che presiede all'arricchimento dell'uranio e a scopi militari e per la produzione di combustibile per le centrali nucleari: esso quindi fa parte della stessa catena di morte.

Per gli impianti di trattamento di questi materiali è più conveniente vendere questo uranio che sostenere le spese per il suo stoccaggio come scoria nucleare a bassa attività (questa la sua definizione), con i relativi alti costi di esercizio. Esso viene poi incorporato in armamenti ma anche in strumenti "civili", quotidiani, come alcuni aeroplani.

Nella guerra del Golfo, secondo l'U.S. Army Environmental Policy Institute, nel corso delle operazioni Desert Storm e Desert Shield sono state utilizzate più di 940.000 pallottole da 30 millimetri appesantite con Uranio Impoverito e "più di 14.000 proiettili all'Uranio Impoverito di grande calibro." Queste armi sono state usate in tutto l'Iraq senza preoccupazioni per la salute umana e le relative conseguenze ambientali.

Una quantità variante tra 300 e 800 tonnellate di particelle e polveri di Uranio Impoverito è stata dispersa sul suolo e nelle acque del Kuwait, dell'Arabia Saudita e dell'Iraq. Di conseguenza, centinaia di migliaia di persone, sia civili che militari, hanno potenzialmente sofferto le conseguenze dell'esposizione a queste armi radioattive, conseguenze che diverranno valutabili in tutta la loro portata solo fra decine di anni.

Dei 697.000 soldati U.S. che hanno servito nel Golfo, più di 90.000 hanno accusato problemi medici. I sintomi comprendono disfunzioni respiratorie, epatiche e renali, perdita di memoria, cefalee, febbre, bassa pressione sanguigna. Sono stati riportati difetti neonatali nei loro figli nati dopo il conflitto e l'Uranio Impoverito è per molti in cima alla lista dei sospetti di questi disturbi. (1)

Anche le comunità vicine a impianti di costruzione, di stoccaggio, ai siti di sperimentazione, basi ed arsenali di armi all'Uranio Impoverito sono state esposte a questo materiale radioattivo che ha un tempo di dimezzamento di 4,4 miliardi di anni. Le armi all'Uranio Impoverito sono state schierate con le truppe USA in Bosnia e sono state usate nel recente conflitto contro la Federazione jugoslava per il controllo del Kossovo. (2)

Sottoposto a pressione, il Pentagono è stato costretto ad ammettere l'esistenza della cosiddetta "Sindrome del Golfo", ma sta ancora tentando di opporre un muro di gomma a qualsiasi connessione con gli effetti dell'Uranio Impoverito o di altri agenti patogeni che potrebbero mettere anche parzialmente sotto accusa l'Amministrazione americana (3).

Le armi all'UI non sono armi convenzionali. Sono armi radioattive e altamente tossiche. Tutte le leggi e le convenzioni internazionali sulla guerra pongono dei limiti all'uso della violenza ai combattenti e vietano l'uso di armi "crudeli ed indiscriminate" [Convention on Prohibitions or Restrictions on the Use of Certain Conventional Weapons Which May Be Deemed to Be Excessively Injurious or to Have Indiscriminate Effects, entrata in vigore il 2 Dicembre 1983 (Protocolli I, II e III) ].

Gli accordi e le convenzioni internazionali hanno come scopo proteggere i civili e i non-combattenti dal flagello della guerra e mettere fuori legge la distruzione dell'ambiente e delle riserve di cibo al fine di salvaguardare la vita sulla Terra [ad esempio, Convention on the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of Environmental Modification Techniques, in vigore dal 5 Ottobre 1978, United Nations Treaty Series].

Di conseguenza, le armi all'UI violano la legge internazionale a causa della loro crudeltà intrinseca e degli effetti mortali non confinabili nel tempo e nello spazio. Esse minacciano la popolazione civile ora e per le generazioni a venire. Pertanto queste armi e i loro usi andrebbero fatti rientrare nell'ambito di applicazione di quelle parti della Legge internazionale, comprese le Convenzioni di Ginevra e il loro Protocollo Addizionale del 1977 e pertanto bandite (in questo stesso sito la posizione del Governo italiano e della NATO).

(1),(2),(3): International Action Center, 1999


HOME

Cosa è l'U.I. (1)