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Versione italiana

N.26 - Maggio 2000


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SOMMARIO









Editoriale

Un'occhiata indiscreta nelle fucine dei futuri preti, così potremmo definire l'articolo che apre il ventiseiesimo numero di Africanews in lingua italiana. Questa panoramica viene fatta da un occhio competente e cioè da un ex-seminarista che conosce a fondo le situazioni e i problemi dei suoi vecchi compagni di studi, i futuri sacerdoti africani molti dei quali verranno in Europa a nutrire le fonti sempre più rinsecchite del clero continentale. I preti del "Terzo Mondo" assegnati a parrocchie italiane sono ormai parecchie centinaia.

L'analisi del percorso di un giovane in seminario viene centrata soprattutto sulle defezioni, sui numerosi abbandoni o bocciature che caratterizzano questo settore ma che vengono ostentatamente ignorati o trascurati dalle autorità ecclesiastiche. C'è da tenere presente inoltre il dramma psicologico e sociale del giovane che aveva puntato tutto su una vita "da prete" e si vede costretto ad abbandonare il suo progetto. E magari tutto ciò accade dopo diversi anni di studi. C'è innanzitutto l'esigenza di allontanare i seminaristi che non sono all'altezza, un dato indiscutibile, ma sovente la causa del "divorzio" risiede nelle incomprensioni nate fra il seminarista e il superiore; e non sempre la ragione sta dalla parte del docente.

Dal Ghana invece arrivano due articoli che illustrano arcaiche situazioni sociali che resistono tenacemente ma stanno ricevendo scossoni consistenti che fanno pensare a una sconfitta definitiva di queste negative tradizioni. La prima riguarda i seguaci di una delle migliaia di sette nate dalla costola del Cristianesimo, la Chiesa della fede apostolica in Cristo, secondo la quale le vaccinazioni sono incompatibili con la sua dottrina. Così le autorità amministrative di un distretto hanno dovuto far ricorso alla polizia, penetrare in chiesa durante una funzione e vaccinare con forza i bambini presenti contro la poliomielite.

Ben più inconcepibile e apertamente in violazione dei diritti umani è l'usanza seguita in certe zone del Ghana e per la quale giovani ragazze vengono mandate a servire nei santuari per espiare i peccati commessi dai genitori o dai parenti. Le ragazze sono quindi costrette a sopportare lavori umili, faticosi e ogni genere d'abuso compresi quelli sessuali da parte dei padroni dei santuari. Fortunatamente questa assurda consuetudine comincia a colpire il senso civile di parte della popolazione e anche le istituzioni sentono il bisogno di intervenire definitivamente.

Sempre sullo stesso tema verte l'articolo che ci arriva dalla Zambia. Una decisione della Corte Suprema ha rallegrato gli attivisti dei diritti umani: una sentenza ha infatti stabilito che le punizioni corporali sono sbagliate per principio e quindi che vengano cassate dalla legislazione quelle parti del codice penale che le permettono. Su come vengono trattati gli imputati e i prigionieri nelle varie parti del mondo sarebbe meglio non stendere un velo ma aprire uno squarcio di luce immenso tuttavia accettiamo con timida speranza questi piccoli passi in avanti che ci vengono dal paese africano.

"Se non hai fantasia non sopravvivi". Lo diciamo anche noi in Italia quando si parla di persone che vivono in regioni povere. Ed è il caso di ripeterlo anche per il Malawi dove una simpatica brigata di giovani sbarca il lunario offrendo concertini dove note musicali vengono fuori da vecchie corna di animale e da tubi idraulici.

Africanews staff


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